Ucraina, ci prova Erdogan (con l’Onu). Primo dossier: la centrale nucleare di Zaporizhzhia

Ucraina, ci prova Erdogan (con l’Onu). Primo dossier: la centrale nucleare di Zaporizhzhia

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di Lorenzo Cremonesi

Il leader turco arriva per mediare: «Sto con Kiev». Guterres: «Serve spirito di compromesso»

Ancora non è chiaro quanto davvero sia possibile in questo momento rompere il cerchio della guerra e avviare negoziati concreti tra Mosca e Kiev per giungere al cessate il fuoco. Ma, se esiste oggi un mediatore potenzialmente in grado di farlo, allora Recep Tayyip Erdogan sembra l’uomo giusto. Questo il quadro di fondo all’incontro trilaterale tra il presidente turco, il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres e Volodymyr Zelensky tenuto ieri a Leopoli . Si parla del grano, ci si allarga a trattare la questione potenzialmente drammatica della centrale nucleare contesa nella regione di Zaporizhzhia e tuttavia al cuore dei colloqui domina la speranza di porre fine al conflitto in tempi ragionevolmente brevi.

«Erdogan parla alla pari con i massimi partner della Nato e però è anche l’unico tra loro a trovare ascolto da Putin», spiegano a Kiev i consiglieri del presidente ucraino. Gli stessi che a Erdogan avevano pensato in maggio, quando cercavano un aiuto per negoziare la liberazione degli ultimi combattenti accerchiati a Mariupol, e da cui poi sono tornati in luglio per concludere l’accordo relativo all’apertura dei porti nella regione di Odessa. La trattativa per Mariupol funzionò solo parzialmente: vista la malasorte toccata ai prigionieri della Azov finiti poi nelle carceri russe.

Ma l’intesa sul grano firmata il 20 luglio sta funzionando a gonfie vele: Erdogan offrì a Guterres la possibilità di installare a Istanbul la sede dei commissari russi, ucraini, turchi e dell’Onu incaricati di verificare i carichi delle navi in partenza e arrivo dai porti ucraini. E dai primi di agosto il fantasma della fame nel mondo a causa del blocco del grano ucraino sembra più lontano: almeno 21 mercantili sono già salpati dalla costa di Odessa con il beneplacito di Mosca e altre 15 hanno lasciato Istanbul per attraccarvi.

Un successo che secondo Guterres, come ha detto dopo i 40 minuti di colloqui a Leopoli, dovrebbe contribuire allo «spirito di compromesso» per nuove intese. «Abbiamo parlato anche di nuovi scambi di prigionieri», ha detto Erdogan, auspicando che ciò possa aiutare a raggiungere la pace. Insomma, dal grano al nucleare: il primo accordo dovrebbe aiutare a oliare l’ingranaggio del secondo e quindi portare a intese più ampie. Erdogan s’era incontrato con Putin agli inizi di agosto nella sua residenza a Soci, sul Mar Nero, dove avevano parlato di rafforzare i rapporti commerciali bilaterali. Qualche cosa di simile ha dunque ottenuto anche con Zelensky. «La Turchia contribuirà a ricostruire le nostre infrastrutture», ha dichiarato il presidente ucraino promettendo accordi milionari.

Non è ancora chiaro però quali siano le intese su Zaporizhzhia , nel caso esistano. Mosca e Kiev continuano ad accusarsi a vicenda di avere bombardato la zona dei sei reattori, rischiando di scatenare un incidente nucleare che potrebbe essere molto peggiore di quello avvenuto alla centrale di Chernobyl nel 1986. «Sarebbe un suicidio», ha ribadito Guterres, chiedendo quindi l’instaurazione di una «zona demilitarizzata» attorno a Zaporizhzhia. Mosca rifiuta, sostenendo che i suoi soldati «proteggono la centrale» . Guterres avrebbe invece trovato una formula di accordo con Zelensky per garantire la visita alla centrale di una commissione di ispettori dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica.

Ma i russi esigono di avere il completo controllo sulla delegazione e negano la possibilità che questa transiti dal territorio in mano alle forze ucraine. Sembra dunque che i negoziati siano destinati a continuare. Mentre la guerra resta più acuta che mai. Mosca torna a ribadire che non ha alcun interesse ad «uno scontro nucleare» con l’Occidente e intanto schiera tre Mig-31 dotati di missili ipersonici a Kaliningrad, sul Baltico. Ma i bombardamenti sull’Ucraina sono feroci. Una ventina di civili sono morti a Kharkiv nelle ultime 24 ore.

18 agosto 2022 (modifica il 18 agosto 2022 | 23:28)

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, 2022-08-18 21:36:00, Il leader turco arriva per mediare: «Sto con Kiev». Guterres: «Serve spirito di compromesso», Lorenzo Cremonesi

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