Ucraina, da Libera alla Cgil: 175 organizzazioni  in viaggio per la Carovana della pace

Ucraina, da Libera alla Cgil: 175 organizzazioni in viaggio per la Carovana della pace

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di Marta Ghezzi

È la terza iniziativa di assistenza e solidarietà che riunisce 175 organizzazioni della società civile. La destinazione è Mykolaïv. «Pronti a evacuare altri rifugiati»

Il popolo della pace si mobilita ancora una volta. La terza Carovana della pace della rete #Stopthewarnow parte per l’Ucraina oggi, 29 agosto, con una delegazione di 50 volontari in rappresentanza di 175 organizzazioni della società civile italiana. La destinazione è Mykolaïv, dove da tre mesi vivono i volontari italiani della Comunità Giovanni XXIII. Tra i partecipanti a questa nuova carovana ci sarà monsignor Giovanni Ricchiuti, vescovo di Altamura e presidente di Pax Christi, in rappresentanza dei vescovi italiani. «Andremo sul fronte della guerra – spiega Alberto Capannini di Operazione Colomba, il corpo civile di pace della Comunità – per non lasciare sola la popolazione piegata dalle bombe in questi sei mesi di guerra. Andiamo per sollecitare la politica ad aprire delle trattative di pace. Porteremo anche beni di prima necessità all’andata e al ritorno evacueremo persone in fuga dal conflitto».

Tra le altre organizzazioni che aderiscono alla rete #Stopthewarnow figurano anche Libera contro le mafie, Cgil, Focsiv, Aoi, Arci, Legambiente, Mani Tese, Rete italiana pace e disarmo, Nuovi Orizzonti, Focolarini, Mani Tese, Un ponte per, Pro Civitate Christiana. Una prima Carovana della pace era arrivata a Leopoli in aprile, la seconda era partita a fine giugno. Oltre a queste i viaggi umanitari promossi e organizzati da associazioni italiane in modo indipendente sono stati tantissimi. «Uno dei problemi più urgenti di adesso a Mykolaïv – continua Capannini – è l’accesso all’acqua. I missili russi hanno distrutto gli impianti di depurazione e dissalazione, ora dai rubinetti di gran parte delle abitazioni esce acqua color fango, che non può essere usata per bere, far da mangiare o lavarsi. Ogni giorno gli abitanti sono costretti a fare la fila per rifornirsi ai pochi dissalatori rimasti attivi in città, che consentono di rendere potabile l’acqua del mare. Per questo con la rete #Stopthewarnow stiamo raccogliendo fondi per finanziare l’acquisto di due dissalatori che garantiranno gli approvvigionamenti idrici a migliaia di persone».

29 agosto 2022 (modifica il 29 agosto 2022 | 14:48)

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, 2022-08-29 12:56:00, È la terza iniziativa di assistenza e solidarietà che riunisce 175 organizzazioni della società civile. La destinazione è Mykolaïv. «Pronti a evacuare altri rifugiati», Marta Ghezzi

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