(LaPresse) Dall’invio di cibo, farmaci e aiuti, al salvataggio di animali domestici e persino di leoni e tigri: dal 24 febbraio, giorno in cui la guerra è tornata alle porte dell’Europa con l’invasione delle forze russe di Vladimir Putin in Ucraina, l’Enpa – Ente Nazionale Protezione Animali – è stata in prima linea per aiutare e salvare gli animali e anche i loro proprietari. Tanti dei milioni di profughi che, grazie ai corridoi umanitari, hanno lasciato le città assediate sono partiti con i loro amici a quattro zampe: nei trasportini, al guinzaglio, sulle spalle, infagottati sotto giacche e cappotti o negli zaini, ma secondo le stime che arrivano direttamente dai volontari sul posto sono ancora circa 10 mila i cani e i gatti rimasti nel Paese.
, 2022-03-31 19:36:00, Anche cani e gatti tra le vittime dell’invasione russa,