Ucraina, il fronte marittimo: i russi colpiscono un ponte nella regione di Odessa con un barchino esplosivo

Ucraina, il fronte marittimo: i russi colpiscono un ponte nella regione di Odessa con un barchino esplosivo

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di Andrea Marinelli e Guido Olimpio

Il punto militare 362 | Non era nota la presenza di armi di questo tipo nella Flotta russa. Qualche esperto ipotizza che potrebbe anche trattarsi di un battello fornito dagli iraniani. I due schieramenti non hanno perso di vista tutto ci che si muove in superficie e sotto il Mar Nero

Nuovi lampi sul fronte marittimo e questa volta sono i russi ad accenderli con la probabile incursione di un barchino esplosivo radiocomandato. L’obiettivo un ponte che collega la regione di Odessa a Zatoka, localit poco pi a sud. Un target gi preso di mira con i missili.

Sono stati i canali degli invasori a diffondere una brevissima clip che mostra un oggetto avanzare nell’oscurit e detonare sotto un’arcata. Non sono visibili le caratteristiche del mezzo e neppure gli eventuali danni con conseguente impatto sulle comunicazioni, specie ferroviarie. Uno sviluppo bellico comunque interessante.

1) Non era nota la presenza di armi di questo tipo nella Flotta russa. Qualche esperto ipotizza che potrebbe anche trattarsi di un battello fornito dagli iraniani, una tesi legata all’ampio uso nelle acque yemenite da parte della milizia sciita Houti (una ripetizione di quanto fatto con i droni poi venduti a Mosca).

2) Ci si chiede quale sia il sistema di pilotaggio usato, se partito da un nave-madre o con l’assistenza di incursori.

3) una nuova minaccia per gli ucraini e per il settore di Odessa. Peraltro stata proprio la resistenza a ricorrere per prima a questi sistemi con il famoso attacco al porto di Sebastopoli in ottobre impiegando diversi droni marini.

I due schieramenti, pur impegnati nella grande battaglia terrestre, non hanno perso di vista tutto ci che si muove in superficie e sotto il Mar Nero. Kiev ha inviato emissari in alcuni Paesi occidentali alla ricerca di mezzi subacquei, frecce da affidare a reparti scelti. Alcuni giorni fa una delegazione stata a Londra dove ha avuto colloqui con alti ufficiali della Royal Navy, uno scambio di informazioni dedicato proprio al fronte meridionale, alle attivit russe, con molti dei cruise Kalibr lanciati dalle unit navali contro le citt ed un nuovo bombardamento aereo sull’Isola dei Serpenti. Londra sta valutando di spedire in Ucraina missili in grado di raggiungere le posizioni in Crimea.

C’ grande attenzione a quanto avviene lungo il fiume Dnipro, con attraversamenti, scontri su isolotti, piccoli sbarchi di commandos. Frequenti le missioni a bordo di gommoni e piccole vedette inviate dagli Stati Uniti al fine di aumentare la capacit in uno spazio rilevante. Gli eventi tattici sono parte di un quadro strategico pi complesso e non solo militare: lo rammentano le esportazioni di grano, la necessit di proteggerle da un’infinita serie di rischi, dalle mine (numerose) ad attacchi diretti.

Come era prevedibile, dopo le promesse Nato su nuovi armamenti, il Cremlino ha reagito con raid massicci per distruggere la rete elettrica ucraina. Secondo fonti militari l’Armata ha utilizzato 74 cruise (Kiev rivendica 61 intercettamenti), 32 S-300 e decine di droni iraniani. Alcune annotazioni. Gli aggressori hanno sparato numerosi missili anti-aerei riconvertiti per battere bersagli terrestri, tattica ormai consueta. Diversi anche i vettori KH55 concepiti per trasportare cariche atomiche ma dotati di testate inerti, questo per ingannare la contraerea. Dall’esame dei rottami dei droni Shahed emerso che i tecnici li avrebbero resi pi efficaci con l’aggiunta di frammenti.

11 febbraio 2023 (modifica il 11 febbraio 2023 | 16:06)

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