di Francesco VerderamiMine antisbarco e fucili di precisione nell’elenco dei nuovi aiuti. L’Alleanza adesso punta all’adesione di Finlandia e Svezia. E al suo vertice estivo a Madrid potrebbe esserci anche Zelensky L’audizione del ministro della Difesa al Copasir non si è focalizzata sulle armi concesse da Roma a Kiev. Non è stato quello il passaggio più rilevante della relazione di Guerini, che pure ha elencato al Comitato per la sicurezza della Repubblica i mezzi, il materiale e gli equipaggiamenti militari inviati agli ucraini. Niente carri-armati ma mine marine anti-sbarco in previsione di attacchi russi sulle coste di Odessa. Missili terra-aria Stinger. Binocoli con visori notturni. Tele-radio per collegamenti. Fucili di precisione per i tiratori scelti, capaci di colpire a due chilometri di distanza. E centomila pezzi di munizioni per artiglieria pesante, che per la resistenza ucraina — dotata ancora di sistemi di matrice sovietica — sono fondamentali in questa fase di transizione verso modelli di arma più moderni. Così l’Italia aiuta chi si sta difendendo. Per due ore le piccole polemiche domestiche sono rimaste fuori dalla stanza, dove il clima è stato «collaborativo» — raccontano più esponenti del Copasir — anche perché il rappresentante del governo si è soffermato sugli sviluppi della guerra. Il quadro geo-politico a suo giudizio è mutato dopo il vertice di Ramstein, al quale hanno partecipato anche Paesi non aderenti alla Nato. Che è destinata ormai ad allargarsi. A sostegno di questa tesi, fonti diplomatiche riferiscono che «l’obiettivo ambizioso e non irrealizzabile», è finalizzare il Protocollo di adesione di Svezia e Finlandia in vista del vertice di Madrid del Patto Atlantico fissato per il 29 e 30 giugno. Sarebbe la «cornice perfetta», per il segretario generale della Nato Stoltenberg. E in quella sede potrebbe esserci anche Zelensky. Ecco quale effetto politico ha prodotto l’azione di Putin in Ucraina. Quanto al profilo bellico — secondo Guerini — la Russia ha mostrato gravi limiti negli assetti militari, nella preparazione degli uomini, nella logistica, nella catena di comando, nell’intelligence. E insieme alla perdita di credibilità internazionale, è destinata ad incontrare difficoltà crescenti sul terreno. Che forse porteranno il dittatore di Mosca ad appesantire i bombardamenti. Gli aiuti dell’Occidente alla resistenza, con armamenti tecnologici avanzati, consentiranno di sopperire alla disparità di forze dispiegate sul campo, visto che il rapporto di uomini è di due a uno a favore dei russi. Nel governo è opinione comune che la guerra sarà lunga. La Russia non offre spiragli alla pace, anche perché se il punto di caduta è il riconoscimento del Donbass e della Crimea, la proposta è inaccettabile. La situazione è molto critica e la comune consapevolezza dei membri del Copasir ieri strideva con certe propagandistiche sortite di alcuni loro leader politici. Con Salvini che dava voce anche ai maldipancia di Berlusconi sul rifornimento di armi agli ucraini. E con Conte che faceva reiterare dai suoi fedelissimi l’attacco a Draghi, lanciato per colpire Di Maio. È del ministro degli Esteri, infatti, la firma in calce al decreto per l’assistenza a Kiev, redatto insieme a Guerini e Franco. La tesi del leader grillino che l’esecutivo si stia muovendo senza tener da conto le Camere, è stata smontata ieri dal sottosegretario alla Difesa Mulè: «Il decreto interministeriale sul nuovo invio di materiale bellico all’Ucraina è stato varato il 22 aprile in osservanza di un voto del Parlamento ed è già stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Non c’è dunque alcun segreto. Basterebbe poi che Conte chiedesse a Di Maio, per sapere che si tratta di armi per la difesa di uno Stato vittima di un’invasione». Conte lo sa. Come sa che esiste un precedente. Nel 2014 l’Italia inviò mitragliatrici, munizioni e razzi ai Peshmerga in lotta con l’Isis. Ministro della Difesa del governo Renzi era la pd Pinotti. Un partito votò contro: quei Cinquestelle che oggi sono alleati del Pd e siedono al governo. 28 aprile 2022 (modifica il 28 aprile 2022 | 22:35) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-28 20:38:00, Mine antisbarco e fucili di precisione nell’elenco dei nuovi aiuti. L’Alleanza adesso punta all’adesione di Finlandia e Svezia. E al suo vertice estivo a Madrid potrebbe esserci anche Zelensky, Francesco Verderami