di Alessio Lana
L’esercito usa le ebike per condurre attacchi silenziosi che annullano i sistemi di rilevazione termici usati dai russi per scovare i mezzi a motore
Nella guerra tra Russia e Ucraina non ci sono solo armi avveniristiche, droni per tracciamenti crittografati e super blindati. Compaiono anche le biciclette elettriche. Possono sembrare fuori luogo all’interno di un conflitto odierno eppure anche questo mezzo così vetusto (ma così nuovo) ha ritrovato la sua ragion d’essere: è silenzioso e non viene rilevato dai russi.
I vantaggi delle due ruote
A rivelare il successo delle ebike in guerrra è Eleek, produttore ucraino che nota come i suoi mezzi siano sempre più richiesti dalle truppe. I vantaggi dopotutto sono parecchi. Permettono di coprire grandi distanze, intorno ai 150 chilometri, e di percorrere sentieri inaccessibili ad altri mezzi a motore. Possono quindi condurre attacchi di sottecchi, magari a opera di cecchini e consentono ricognizioni che passano inosservate (e inudite). Il propulsore elettrico infatti non è solo silenzioso ma non emette calore annullando di fatto i sistemi di rilevazione termici usati dai russi per scovare i mezzi a motore. Da ultimo le ebike pesano poco, sui 60 chili, ma hanno una buona capacità di carico e ospitano due persone: diventano così fondamentali per gli interventi medici e per il trasporto di medicinali.
Più moto che bici
Va detto però che questi mezzi di Eleek ricordano più degli scooter con i pedali che delle bici con il motore. Il modello preferito dai militari, l’Atom, ha un propulsore da 3.000 Watt (il limite in Italia è di 250 Watt), doppia forcella, pneumatici da 18 pollici, sella biposto e 100 km/h di velocità massima. Non solo. Il produttore sta realizzando anche versioni modificate per l’esercito. Non hanno ovviamente gli specchietti, del tutto inutili in guerra, ma offrono un tempo di ricarica più breve e una presa elettrica a 220V che trasforma le bici in generatori d’energia portatili. Consentono infatti di ricaricare altri dispositivi usati dai militari come gli smartphone, i mini droni o le antenne Starlink, l’internet satellitare offerto agli ucraini da Elon Musk. In più sono di colore verde e hanno la bandiera ucraina. Sono pur sempre mezzi militari.
Come negli anni 40
Anche in questo campo gli americani sono della partita. oltre a Eleek, anche il produttore californiano Delfast ha affermato di aver donato diverse ebike agli ucraini. Il fondatore dell’azienda, Daniel Tonkopi, ha postato su Facebook delle foto che ritraggono i militari a bordo di due ruote che trasportano armi anticarro. Durante una recente missione contro i tank russi, racconta il Ceo, diversi veicoli sono tornati con dei fori sulle bici ma i (moto)ciclisti erano intatti. Sembra così di tornare a quei «Bicycle Blitzkrieg» della Seconda guerra mondiale, quando i nazisti conducevano letali attacchi a due ruote in Polonia e Francia. E invece siamo nell’Ucraina di oggi.
26 maggio 2022 (modifica il 26 maggio 2022 | 19:56)
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, 2022-05-27 01:03:00, L’esercito usa le ebike per condurre attacchi silenziosi che annullano i sistemi di rilevazione termici usati dai russi per scovare i mezzi a motore, Alessio Lana