di Stefano MontefioriPrimio colloquio dopo il massacro di Bucha. I due leader non si parlavano da oltre un mese. Putin ha accusato le forze ucraine di commettere crimini di guerra che vengono «ignorati» dall’Unione europea Emmanuel Macron e Vladimir Putin non si parlavano da oltre un mese perché, dopo il massacro di Bucha da parte delle truppe di Mosca, il presidente francese si era finora rifiutato di dialogare ancora con il leader russo. Ieri la telefonata è durata due ore e 10 minuti ma, a giudicare dai comunicati emessi dal Cremlino e poi dall’Eliseo, ognuno ha ribadito le proprie posizioni senza trovare un minimo terreno di intesa. Secondo Mosca, Putin ha detto a Macron che «l’Occidente potrebbe aiutare a fermare le atrocità esercitando una influenza appropriata sulle autorità di Kiev e interrompendo la fornitura di armi all’Ucraina». Seguendo il consueto copione dell’inversione delle responsabilità, Putin ha accusato le forze ucraine di commettere crimini di guerra che vengono «ignorati» dall’Unione europea. Come è noto, tutte le testimonianze degli inviati della stampa mondiale in Ucraina concordano nello stabilire che le atrocità e i crimini di guerra vengono commessi dalle truppe russe di invasione, e non dai soldati ucraini che cercano di difendere il loro Paese dall’aggressione. Ma sfidando la logica e la realtà dei fatti, il comunicato del Cremlino prosegue incolpando le autorità di Kiev di «incoerenza e mancanza di preparazione per un lavoro serio» mentre la parte russa sarebbe «sempre aperta al dialogo» per trovare una soluzione al conflitto, che peraltro finirebbe nel momento stesso in cui finissero i bombardamenti e gli attacchi russi. Poco dopo la diffusione del comunicato russo, è arrivata la versione di Parigi, totalmente diversa. Intanto, viene ricordato che Macron ha parlato con Putin dopo avere chiamato il presidente ucraino Zelensky, il 30 aprile. Poi, Macron «ha di nuovo sottolineato l’estrema gravità delle conseguenze della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina». Macron ha chiesto alla Russia di «permettere l’evacuazione della fabbrica di Azovstal», di levare il blocco delle esportazioni attraverso il Mar Nero, e di «mettere fine a questa aggressione devastatrice», rinnovando la richiesta di un cessate il fuoco. Due ore e 10 di dialogo tra sordi ma, spiegava Macron al Corriere il 21 aprile, «se per stanchezza scegliamo di non parlare più a Putin allora lasciamo la responsabilità di parlargli al presidente turco, al primo ministro indiano, al presidente cinese. E decidiamo che saranno i non europei a costruire la pace in Europa, il giorno dopo. Dunque, anche se è molto duro, anche se è talvolta inefficace, bisogna insistere». 3 maggio 2022 (modifica il 3 maggio 2022 | 21:11) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-05-03 19:12:00, Primio colloquio dopo il massacro di Bucha. I due leader non si parlavano da oltre un mese. Putin ha accusato le forze ucraine di commettere crimini di guerra che vengono «ignorati» dall’Unione europea, Stefano Montefiori