Ucraina, news: bombe sul Donbass. Colloquio tra Putin e Macron. Harris: “Possibile guerra in Europa”

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Sale la tensione tra Russia e Ucraina. È stata una notte di violenze nel Donbass. Kiev sostiene che il nemico ha usato “armi proibite dagli accordi di Minsk per 116 volte e che le forze separatiste hanno violato il cessate il fuoco 136 volte in 24 ore”. Secondo l’agenzia russa Tass le truppe ucraine hanno continuato a bombardare nelle scorse ore la Repubblica popolare di Donetsk (DPR), colpendo sei aree. Putin al telefono con Macron. Il Cremlino parla di “isteria” da parte dei media occidentali, ribadendo che Mosca non ha alcuna intenzione di invadere l’Ucraina. Non la pensa così l’amministrazione americana, secondo cui “Putin ha già deciso”. Il premier ucraino Zelensky: “Noi siamo lo scudo dell’Europa contro l’esercito russo. Difendeteci o faremo da soli”. Joe Biden ha convocato il Consiglio per la sicurezza nazionale, sulla base di informazioni secondo le quali la Russia potrebbe “lanciare un attacco contro l’Ucraina in qualsiasi momento”. Circostanza confermata dagli 007 britannici, secondo cui i piano del presidente russo per prendere il controllo dell’Ucraina è già iniziato.
Non c’è nessun “motivo per la Russia per attaccare nessuno“, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in un’intervista tv trasmessa dall’emittente di Stato Russia-1. Peskov ha quindi rivolto un appello all’Occidente: “Vi invitiamo a porvi la domanda: qual è il motivo per la Russia per attaccare qualcuno?“. Per poi sottolineare che nella Russia non ha mai invaso un Paese straniero. Tuttavia ha avvertito, parlando di quanto sta accadendo nel Donbass: “Qualunque scintilla, qualunque incidente non pianificato o qualunque piccola provocazione pianificata può portare a conseguenze irreparabili“.
Vladimir Putin, “ha ogni ragione per ritenere che il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, non sia pronto né disposto ad attuare gli accordi di Minsk” per quanto riguarda la maggiore autonomia da concedere alle regioni separatiste del Donbass. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
Non posso negare all’Italia di avere delle preoccupazioni“: lo ha detto la vicepresidente statunitense Kamala Harris, commentando i dubbi esposti da Mario Draghi in merito alla questione energetica e all’impatto delle sanzioni alla Russia. “Questa è una alleanza di nazioni ognuna delle quali ha le sue priorità e le proprie preoccupazioni sui futuri impatti che quello che faremo avrà sul Paese specifico, sulla sua economia e sulla sua sicurezza“, ha aggiunto Harris.
Mario Draghi potrebbe volare a Mosca per il colloquio con Vladimir Putin già la prossima settimana. Quella sulla Russia non è una partita semplice: l’unità del fronte europeo non è in discussione, ma è anche vero che l’Italia ha interessi diversi quando si parla di sanzioni. Il nostro Paese, infatti, è il più vulnerabile sul gas russo. Le sanzioni (nel caso in cui venissero applicate), ha detto Draghi, dovranno essere anche sostenibili, oltre che efficaci.
Secondo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov l’Occidente “sta alimentando l’isteria sulla presunta invasione dell’Ucraina pianificata dalla Russia allo scopo di spingere Kiev a risolvere con la forza il problema del Donbass”, la regione controllata dai separatisti filorussi.
È terminato il colloquio telefonico tra il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente russo Vladimir Putin per scongiurare un attacco russo in Ucraina. Lo ha reso noto l’Eliseo spiegando che il colloquio è durato un’ora e 45 minuti. Macron sta ora avendo un colloquio con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
È un capitano dell’esercito ucraino una delle due vittime di ieri dei pesanti bombardamenti nella prima linea del Donbass. Parlando alla conferenza sulla sicurezza di Monaco, il presidente dell’Ucraina Zelensky ha reso omaggio al 34enne capitano, Anton Sidorov, che ha descritto come un patriota e un veterano dell’intelligence. “È morto a causa del fuoco dell’artiglieria, vietati dagli accordi di Minsk”, ha detto Zelenskiy.
Mosca si rivolge all’Occidente e all’Ucraina, ribadendo di non volere la guerra. Ma, avvisa, la situazione nel Donbass è tesa al massimo e ogni piccola scintilla può portare a un’escalation. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov: “La Russia non ha mai attaccato nessuno nella sua storia ed è l’ultimo Paese che vorrebbe usare la parola guerra. Ma le tensioni nel Donbass sono aumentate al massimo, qualsiasi scintilla o provocazione può portare a conseguenze irreparabili”.
Mosca chiede all’Occidente di ragionare, ha detto il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov, osservando che la Russia non ha mai attaccato nessuno nel corso della sua storia. “Esortiamo, chiediamo ragione. Vi esortiamo a porvi la domanda: che senso ha la Russia che attacca qualcuno? Vi esortiamo a ricordare la storia. Bene, mettiamola così, non sono molto bravi con la storia in l’Occidente, come abbiamo visto di recente. Ma vi ricordiamo che la Russia non ha mai attaccato nessuno in tutta la sua storia”, ha detto in un’intervista a Pavel Zarubin al programma Tv “Mosca. Cremlino. Putin.”
“E la Russia, che è sopravvissuta a così tante guerre, è l’ultimo paese in Europa che vuole parlare, persino pronunciare la parola ‘guerra’”, ha aggiunto.
Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ritiene che la Russia stia pianificando un attacco su “larga scala” in Ucraina e questo sarebbe confermato anche dal fatto che “non sta ritirando le truppe” come sostenuto nei giorni scorsi. “Il rischio di un attacco russo contro l’Ucraina è molto, molto alto”, ha detto in un’intervista all’emittente tedesca, definendo poi “segnali preoccupanti le crescenti violazioni del cessate il fuoco (nel Donbass, ndr), le false denunce di un presunto genocidio nelle aree controllate dai separatisti e l’evacuazione della popolazione della regione verso la Russia”.
“Riteniamo che (Vladimir) Putin abbia preso la sua decisione”. Lo ha detto la vicepresidente Usa Kamala Harris dalla Germania, riferendosi alla possibile invasione dell’Ucraina. “Sia chiaro, posso affermare con assoluta certezza che se la Russia invaderà ulteriormente l’Ucraina gli Stati Uniti, insieme ai nostri alleati e partner, imporranno costi economici significativi e senza precedenti”, aveva twittato poco prima.
Il colloquio telefonico tra il presidente francese, Emmanuel Macron, e quello russo, Vladimir Putin, per una de-escalation è in corso. Lo riferisce l’Eliseo. Per il momento un accordo di pace sembra lontano, e nessuna delle forze in campo maggiormente implicate, Russia, Ucraina e Stati Uniti d’America, sembra disposta a concedere qualcosa.
La Bielorussia continuerà le esercitazioni militari con la Russia, che sarebbero dovute terminare oggi. “In considerazione dell’aumento dell’attività militare vicino ai confini e dell’aggravarsi della situazione in Donbass, i presidenti di Bielorussia e Russia hanno deciso di continuare”, ha affermato il ministero della Difesa bielorusso in un post su Telegram, sottolinendo che “C’è un forte odore di polvere da sparo in Europa”. Lo riporta l’agenzia russa Ria Novosti.
Secondo il premier britannico Boris Johnson i bombardamenti nella regione del Donbass, nell’Ucraina orientale, sono delle “provocazioni” da Mosca. Per Johnson la Russia sta pianificando “la più grande guerra in Europa dal 1945. Tutti i segnali ci dicono – ha aggiunto a margine dell’incontro di Monaco – che in qualche modo il piano è già iniziato” e le persone devono capire “il costo assoluto in termini di vite umane” che un’invasione comporterebbe.
Sono morti due civili nella Repubblica popolare di Lugansk “a seguito del tentativo delle forze armate ucraine di sfondare vicino al villaggio di Pionerskoye, a 7 km dal confine con la Russia”. Lo ha reso noto un portavoce della Milizia popolare dell’autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk. Secondo le forze di difesa dei ribelli separatisti, riferisce l’agenzia russa Tass, le truppe ucraine, sostenute dall’artiglieria, hanno tentato di attaccare le postazioni della milizia filorussa.
Sono circa 40mila i profughi fuggiti dal Donbass e giunti nella regione russa di Rostov. Lo riferisce l’agenzia Interfax che cita Alexander Chupriyan, ministro ad interim per le situazioni di emergenza: “Più di 40mila persone, che hanno dovuto lasciare le regioni limitrofe, sono arrivate in Russia. A questo punto sono ospitate principalmente in 92 centri di accoglienza temporanea”, ha detto il ministro.
Attacchi continui durante la notte nel Donbass: due soldati di Kiev sono stati uccisi. L’agenzia russa Tass riporta di un totale di 49 violazioni del cessate il fuoco da parte delle forze armate ucraine registrate nel territorio dell’autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk (LPR) nelle ore scorse, secondo quanto affermato dalla missione LPR presso il Centro congiunto per il controllo e il coordinamento (JCCC). Sul sito della Tass si legge: “Il 19 febbraio 2022 sono state registrate un totale di 49 violazioni del cessate il fuoco commesse dalle forze armate ucraine. In alcune di esse sono state utilizzate armi pesanti”, ha affermato la missione nel suo canale Telegram. Gli attacchi avrebbero preso di mira 27 aree residenziali della repubblica.
Secondo il premier britannico Boris Johnson la Russia sta pianificando “la più grande guerra in Europa dal 1945”. In un’intervista alla Bbc spiega che “Tutti i segnali ci dicono che in qualche modo il piano è già iniziato”. Alle 11 Macron parla con Putin, mentre il premier Draghi è atteso a Mosca.
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