di Lorenzo Cremonesi, Giusi Fasano, Andrea Nicastro, Marta Serafini, Paolo Foschi
Le notizie di giovedì 7 aprile sulla guerra, minuto per minuto. Zelensky: bene le sanzioni ma occorre fare ancora di più. Il Pentagono: i russi si sono ritirati da Kiev e da Kharkiv. La Cina chiede un’inchiesta sul massacro di Bucha
• La guerra in Ucraina è al 43esimo giorno, di trattative non si parla più, e i combattimenti infuriano nell’est del Paese, dove la gente continua a scappare. La Nato non esclude che il conflitto possa durare anni, ma il riarmo ucraino procede massiccio e la controffensiva sembra possibile.
• Il presidente ucraino Zelensky, dopo essere intervenuto al Consiglio Onu, nella notte ha definito «spettacolari» le nuove sanzioni, ma ha avvertito che non bastano: «Sanzioni deboli saranno interpretate da Putin come un via libera a continuare»
• Papa Francesco ha mostrato ieri la bandiera ucraina da Bucha: «Il sangue innocente grida fino al cielo».
• Gli Usa hanno sanzionato le figlie adulte di Putin e la figlia di Lavrov.
***
Ore 7.30 – La Cina sta evitando il petrolio russo?
Le raffinerie statali cinesi stanno continuando a onorare i contratti esistenti sul petrolio russo — ma evitano di stipularne di nuovi, nonostante l’offerta da aprte di Mosca arrivi con sostanziali sconti. A rivelarlo è l’agenzia Reuters, che cita sei fonti (che hanno chiesto l’anonimato) concordi nell’ascrivere questo comportamento nel solco della prudenza chiesta da Pechino di fronte al nuovo scenario internazionale creatosi con l’invasione dell’Ucraina.
L’agenzia cita in particolare dati relativi a Sinopev, CNOOC, PetroChina e Sinochem: un loro interesse nella stipula di nuovi contratti con Mosca potrebbe essere interpretato dall’Occidente come un sostegno a Putin da parte di Xi.
la Cina è il più grande acquirente di petrolio russo (1,6 milioni di barili al giorno); non ha condannato apertamente l’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia ma ha, sul tema, una posizione difficilmente categorizzabile: ha negato di aver offerto supporto militare ai russi, ha definito ingiuste le sanzioni contro Mosca, e stanno emergendo sempre più chiaramente segnali di imbarazzo nei confronti di una guerra dai risvolti terrificanti (come scritto qui).
Ore 7.20 – Le parole di Carrère sull’Ucraina
Aldo Cazzullo ha intervistato Emmanuel Carrère, «lo scrittore del decennio» secondo il referendum della Lettura. Parla delle elezioni in Francia, di sé: ma anche della guerra in Ucraina. E le sue parole sono tutte da leggere.
Lei era a Mosca quando è scoppiata la guerra.
«Sì, e mi sono fermato, per tentare di capire quel che stava accadendo».
Che idea si è fatto? Putin è impazzito?
«Non è follia; è un incredibile errore di valutazione. Putin si era convinto che una parte degli ucraini avrebbe accolto i russi come liberatori. Come l’assassinio del duca di Enghien, l’invasione dell’Ucraina c’est plus qu’un crime; c’est une faute».
È peggio di un crimine; è un errore.
«Putin è sempre più isolato dal mondo. Non ha Internet, non ha contatti con la stampa straniera. Legge solo quello che gli scrivono, e gli scrivono solo quello che vuol leggere. Frequenta preferibilmente preti nazionalisti e invasati. Non sa nulla di quel che accade davvero fuori dal Cremlino».
Putin resterà a lungo al suo posto?
«Nessuno può dirlo. Noi conosciamo poco la Russia profonda»
Ha paura dell’escalation nucleare?
«Certo che ho paura. Nessuno, tranne forse i servizi segreti americani, credeva davvero che Putin avrebbe invaso l’Ucraina. A questo punto nulla si può escludere, neppure il ricorso all’arma atomica».
Ore 7.15 – I forni crematori mobili dei russi e la strage a Borodyanka
Lorenzo Cremonesi è arrivato ieri a Borodyanka, uno dei sobborghi di Kiev devastati dalle truppe russe, che ora da qui si sono ritirate, lasciando dietro di sé scie di morti e devastazioni. Moltissime delle vittime, scrive, sono ancora sepolte nelle cantine, dopo una morte arrivata per fame.
«Uno dei racconti più drammatici, e proprio per questo necessita di conferme», scrive, «riguarda i “forni crematori mobili”, che i russi userebbero per bruciare i cadaveri e allo stesso tempo occultare le prove dei loro crimini. Uno dei primi a svelarlo è stato il sindaco di Mariupol, la città sul Mar Nero dove la dimensione del massacro potrebbe offuscare tutto ciò che è emerso dai dintorni di Kiev sino ad oggi. Vadym Boychenko parla di “deliberata distruzione della popolazione civile” e sostiene adesso che il bilancio dei morti supera quota 5.000, di cui 210 bambini».
Ore 6.19 – Militari ucraini addestrati negli Usa a utilizzare i droni-kamikaze
Alcuni militari dell’esercito ucraino sono stati addestrati dagli Stati Uniti all’impiego dei droni kamikaze Switchblade. Lo ha dichiarato un funzionario anonimo del dipartimento della Difesa citato dalla stampa Usa. I militari ucraini coinvolti nel progetto si trovavano già negli Stati Uniti per programmi di addestramento militare prima dell’inizio della guerra. «Abbiamo approfittato dell’opportunità per fornire loro un po’ di addestramento, in particolare all’impiego degli Switchblade», ha riferito il funzionario. I droni kamikaze sono velivoli di piccole dimensioni dotati di carica esplosiva che sorvolano un’area in attesa di un obiettivo da colpire, e che in caso di mancato utilizzo possono essere recuperati dai loro operatori.
Ore 5.50 – Taiwan, nuove sanzioni alla Russia
Le misure colpiscono in particolare l’export per il settore high-tech, secondo quanto riferito dal ministero dell’Economia dell’isola, citato dalla Cnn. Le sanzioni hanno effetto immediato.
Ore 4.30 – Usa: fine delle relazioni commerciali ordinarie con la Russia
Il Senato federale degli Stati Uniti ha raggiunto un accordo in merito a un pacchetto di provvedimenti per la cessazione delle ordinarie relazioni commerciali tra gli Usa e la Russia, e per la codifica del divieto di importazione del petrolio greggio da quel Paese. Lo riferisce la stampa Usa, secondo cui il disegno di legge verrà approvato oggi, 7 aprile, e porrà fine a settimane di negoziati tra Democratici e Repubblicani. «Abbiamo raggiunto una svolta importante e cruciale», ha dichiarato il leader della maggioranza democratica al Senato Chuck Shumer. «Queste proposte hanno il sostegno della Casa Bianca, ed è un grande, grande accordo poter finalmente approvarle», ha affermato il senatore. L’intesa tra Democratici e Repubblicani riguarda nel dettaglio due disegni di legge: il primo codificherà il blocco delle importazioni di petrolio dalla Russia annunciato dall’amministrazione del presidente Joe Biden; il secondo invece, porrà fine alle relazioni commerciali ordinarie permanenti (Pntr) tra Stati Uniti e Russia, e riautorizzerà le sanzioni varate nel contesto della Legge Magnitsky, che colpiscono persone ed entità russe accusate dagli Usa di corruzione e violazione dei diritti umani.
Ore 2.52 – Il presidente polacco Duda: il dialogo con la Russia non ha senso
Il presidente polacco Andrzej Duda ha dichiarato alla Cnn che il dialogo con la Russia «non ha senso» e ha sostenuto l’imposizione di «condizioni molto dure» al governo russo Vladimir Putin per l’invasione dell’Ucraina invece di seguire il suo «gioco per guadagnare tempo». Nell’intervista ha ammesso la «sorpresa», ma ha voluto argomentare le «dichiarazioni emotive» del suo primo ministro, Mateusz Morawiecki, quando ha recentemente attaccato il presidente francese Emmanuel Macron che aveva contatti con Putin, paragonandolo a «negoziati con Hitler». Il presidente ha spiegato che da molti anni, all’interno dell’Unione europea, si auspica il mantenimento del dialogo con il governo russo, anche dopo gli attacchi delle truppe russe al territorio della Georgia, nel 2008, e dell’Ucraina, nel 2014.
Ore 2.34 – Zelensky: la Russia sta nascondendo migliaia di morti a Mariupol
La Russia sta nascondendo «migliaia» di persone uccise a Mariupol. Torna ad accusare così Mosca il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un’intervista all’emittente turca Haberturk TV citata dal Guardian. «Credo che la Russia tema che se riusciamo a inviare aiuti umanitari a Mariupol allora il mondo intero potrà vedere cosa sta accadendo», ha detto Zelensky.«La Russia non vuole che nulla venga visto prima che prendano il controllo della città, prima che la ripuliscano», ha aggiunto, «al momento Mariupol è l’inferno. A migliaia sono stati uccisi o feriti. Il loro numero cresce ogni giorno e non ne abbiamo conto preciso. Stanno tentando di nascondere la situazione, in questo caso stanno tentando di impedire l’arrivo di aiuti umanitari».
Ore 2.28 – Messico, 1700 rifugiati ucraini al confine con gli Stati Uniti
Circa 1.700 rifugiati ucraini sono arrivati a Tijuana, in Messico, sperando di riuscire a entrare negli Stati Uniti. Lo riporta Nbc news spiegando che nella città di confine, vicino San Diego, è stato allestito un centro accoglienza in una palestra per chi fugge dalla guerra in Ucraina. Secondo Cbs, i profughi sono arrivati in Messico con un visto turistico. Circa 150 ucraini vengono accolti negli Stati Uniti ogni giorno da quando il presidente americano Joe Biden ha annunciato di voler garantire l’ingresso nel Paese a 100.000 profughi.
Ore 2.15 – Zelensky: fare di tutto per ripristinare il lavoro delle aziende
«Dobbiamo fare tutto il possibile per ripristinare il lavoro delle aziende locali, le attività commerciali e ristabilire le piccole e medie imprese sul nostro territorio là dove è sicuro e possibile lavorare». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo consueto messaggio serale pubblicato sui social network, come riferito dalla Cnn.
Ore 1.36 – Coprifuoco di una settimana a Gostomel per sminare la città
Coprifuoco di una settimana indetto a Gostomel, non lontano da Kiev. Lo riferisce in un tweet la parlamentare ucraina Lesia Vasylenko. Il coprifuoco parte alle 6 del mattino di oggi ora locale e continuerà fino alle 6 del mattino del 14 aprile. Una «misura necessaria» per sminare la città e consentire ai civili di rientrare in sicurezza. La città è sotto l’occupazione delle forze russe da 35 giorni.
Ore 1.32 – Il sindaco di Mariupol: distrutto il 90 per cento della città
È stato distrutto oltre il 90% della citta ucraina di Mariupol che è sotto l’assedio delle forze russe da oltre un mese e almeno il 40% «non è più recuperabile». Lo ha affermato il sindaco della città, Vadim Boychenko, rinnovando anche l’appello per sanzioni più dure contro la Russia e il riconoscimento di crimini di guerra da parte delle istituzioni internazionali. Lo riferisce la Cnn.
Ore 1.29 – Zelensky vuole il blocco completo delle banche russe nel sistema internazionale
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che chiederà il blocco completo delle banche russe dal sistema bancario internazionale. In un discorso sui social media, ha affermato che il nuovo pacchetto di sanzioni introdotto dai paesi occidentali nei confronti della Russia non è commisurato alle atrocità commesse dalle forze russe a Bucha, che continuano a Mariupol e Kharkiv. «Questo pacchetto sembra efficace, ma non è sufficiente», ha detto. «L’atteggiamento nei confronti della Russia è semplice: o sostieni la ricerca della pace o sostieni gli omicidi di massa». Ha proseguito: «Continueremo a insistere su una qualche forma di embargo sulle esportazioni petrolifere russe. È una delle basi dell’aggressione russa».
Ore 1.27 – Pentagono: la guerra potrebbe durare più di quanto immaginiamo
La mossa delle forze russe di spostare l’offensiva nell’est dell’Ucraina potrebbe «allungare la guerra più di quanto chiunque di noi voglia». Lo ha detto un funzionario del Pentagono sottolineando che gli Stati Uniti si aspettano che il conflitto si intensifichi nella zona del Donbass. «Ci aspettiamo che gli ucraini continuino a combattere in questa zona che appartiene a loro e per la quale lottano da otto anni», ha detto ancora il funzionario.
Ore 1.01 – Usa, smantellata rete hacker controllata dall’intelligence russa
Gli Stati Uniti hanno smantellato una `rete bot´ controllata dall’intelligence militare russa. Lo ha annunciato il ministro della giustizia americano Merrick Garland. Il cosiddetto `botnet Una botnet è una rete di computer utilizzati per effettuare attacchi informatici. «Il governo russo ha recentemente utilizzato infrastrutture simili per attaccare obiettivi ucraini», ha detto il procuratore generale. «Fortunatamente, siamo stati in grado di bloccare la rete prima che potesse essere utilizzata di nuovo grazie alla collaborazione con i nostri partner internazionale.
Ore 0.42 – Casa Bianca: ci saranno altre carneficine come quella di Bucha
La portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, ha previsto che in Ucraina ci saranno altre carneficine come quella di Bucha, sottolineando che nessuno dovrebbe illudersi che gli obiettivi del Cremlino siano cambiati, nonostante la ritirata delle forze russe dall’Ucraina settentrionale. «Il loro obiettivo rimane quello di indebolire il più possibile l’Ucraina, non dovremmo illuderci che l’obiettivo non sia cambiato anche se le loro tattiche sono cambiate», ha detto Psaki, secondo Cnn. «La Russia – ha aggiunto – è destinata a perdere il suo status di grande economia, il nostro obiettivo è implementare» le sanzioni «per rendere molto più difficile per il presidente Putin finanziare la guerra. Ne stiamo già vedendo l’impatto diretto».
Ore 0.38 – Autorità di Mariupol: i civili morti in città sono almeno 5mila
Sono almeno 5mila i civili morti per effetto degli attacchi russi dall’inizio della guerra nella città assediata di Mariupol: è questa la stima delle autorità locali della città portuale , secondo quanto riferito dall’agenzia Ap.
Ore 0.34 – Musk invia migliaia di terminali Starlink per permettere la connessione a Internet in Ucraina
Il governo degli Stati Uniti sta aiutando SpaceX di Elon Musk a finanziare e e spedire migliaia di terminali Internet satellitari in Ucraina. Lo riferisce la Cnn. L’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID) ha annunciato di aver consegnato 5.000 terminali Starlink al governo ucraino che consentiranno «una connessione senza limiti in tutto il Paese» consentendo a funzionari pubblici e operatori umanitari a continuare a comunicare all’interno dell’Ucraina e con il mondo esterno, anche qualora «la brutale aggressione di Putin taglierà le connessione per comunicare con la fibra ottica».
Ore 0.01 – Di Maio: non abbiamo chiuso i canali diplomatici con la Russia
«L’Italia ha espulso per ragioni di sicurezza nazionale 30 funzionari russi con passaporto diplomatico e di servizio» e «ovviamente» dopo questa decisione «ci aspettiamo una reazione» da parte di Mosca, «ma questo non vuol dire chiudere i canali diplomatici con la Russia». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ospite di `Porta a Porta´.
7 aprile 2022 (modifica il 7 aprile 2022 | 07:43)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-04-07 05:25:00, Le notizie di giovedì 7 aprile sulla guerra, minuto per minuto. Zelensky: bene le sanzioni ma occorre fare ancora di più. Il Pentagono: i russi si sono ritirati da Kiev e da Kharkiv. La Cina chiede un’inchiesta sul massacro di Bucha, Lorenzo Cremonesi, Giusi Fasano, Andrea Nicastro, Marta Serafini, Paolo Foschi