Ucraina-Russia, news sulla guerra di oggi. Ripresi i negoziati. Biden verrà in Europa, Kadyrov non è a Kiev: «Il suo era un bluff»

Ucraina-Russia, news sulla guerra di oggi. Ripresi i negoziati. Biden verrà in Europa, Kadyrov non è a Kiev: «Il suo era un bluff»

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di Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro, Marta Serafini, Redazione Online

Le notizie minuto per minuto sulla guerra di martedì 15 marzo. Kiev accusa: «Civili in ostaggio in un ospedale a Mariupol». Raid sulla capitale e Dnipro. Novo round di negoziati, che proseguiranno domani. L’annuncio degli Usa: «Biden sarà in Europa per incontrare gli alleati»

• C’è stato un nuovo round di colloqui tra Russia e Ucraina. Secondo Zelensky, è andato «abbastanza bene»: «La conversazione con il premier israeliano Bennett è stata importante nello sforzo per porre fine alla guerra con una pace giusta», ha aggiunto. I negoziati riprenderanno domani.

• Zelensky sull’ingresso nell’Alleanza Atlantica: «Non possiamo entrare a far parte della Nato, va ammesso».

• Secondo i dati diffusi dall’Onu, i profughi ucraini sono 3 milioni.

• I premier di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia sono arrivati a Kiev: secondo Antonio Polito, si tratta di «un gesto che ricorda la visita di Mitterrand nella Sarajevo assediata nel 1992».

• Gli Usa stanno cambiando strategia con la Cina. E hanno annunciato che il presidente Biden sarà a Bruxelles, tra dieci giorni, per incontrare gli alleati europei.

• Via libera dal consiglio Ue al quarto pacchetto di sanzioni contro la Russia: dai beni di lusso ai prodotti siderurgici. Anche Londra ha deciso nuovi stop all’import. • Le manovre diplomatiche dopo l’incontro a Roma tra il Consigliere per la Sicurezza nazionale americano Jake Sullivan e il plenipotenziario per la politica estera cinese Yang Jeichi nell’analisi dell’inviato Giuseppe Sarcina

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Ore 21.45 – Il giallo del drone caduto a Zagabria


Il primo ministro croato Andrej Plenkovic ha affermato oggi nel corso di una conferenza stampa che il veicolo aereo senza equipaggio caduto nella notte dell’11 marzo a Zagabria trasportava armi. «Il drone, che è caduto giovedì era armato», ha spiegato Plenkovic dopo aver visitato la portaerei francese «Charles de Gaulle» nel Mare Adriatico, vicino alla città di Dubrovnik. Plenkovic ha presentato ai giornalisti fotografie che, secondo lui, confermano la presenza di frammenti di bomba estratti da sotto il relitto del drone. I servizi competenti, ha assicurato, stanno lavorando per stabilire il tipo di bomba.

Ore 20.50 – Il mediatore di Kiev: «C’è spazio per compromesso»


«Continueremo domani» i colloqui con la Russia. «È un processo negoziale molto difficile e scivoloso. Ci sono contraddizioni fondamentali. Ma c’è sicuramente spazio per un compromesso». Lo ha scritto su Twitter Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e negoziatore di Kiev. «Durante la pausa, si continuerà il lavoro in sottogruppi…», ha aggiunto.

Ore 20.30 – Da Mariupol in salvo 20.000 abitanti


Oggi da Mariupol sono state evacuate 20.000 persone con 4.000 auto private. Lo riferisce Kyryl Tymoscenko, il vice del capo dell’ufficio presidente. Circa 570 persone sono arrivate a Zaporizhzhia, la città dell’Ucraina sud-orientale.

Ore 20.20 – Da Biden altri 13 miliardi all’Ucraina


Il presidente americano Joe Biden ha annunciato un nuovo finanziamento di 13,6 miliardi a favore dell’Ucraina. «Con questo nuovo finanziamento ci muoviamo urgentemente per aumentare ulteriormente il sostegno al coraggioso popolo ucraino mentre difende il proprio paese» ha detto, aggiungendo in seguito: «La guerra ha unito il mondo che ama la libertà»

Ore 20.00 – Verso decreto con nuovi fondi per accoglienza


Il Governo – a quanto si apprende – sta lavorando ad un decreto legge per stanziare nuovi fondi destinati all’accoglienza dei profughi ucraini, che aumentano di giorno in giorno. Le Regioni continuano a chiedere maggiori stanziamenti. Il provvedimento definirà la governance del sistema, che coinvolge anche il terzo settore e potrebbe prevedere incentivi per le famiglie che ospitano le persone in fuga dalla guerra. Lo scorso 28 febbraio il Consiglio dei ministri aveva deliberato una prima erogazione di 10 milioni di euro per gli interventi di accoglienza.

Ore 19.36 – Iniziato a Kiev il coprifuoco di 36 ore


È iniziato a Kiev il coprifuoco totale di 36 ore imposto dalle autorità ucraine. Le restrizioni termineranno alle 8 locali di giovedì mattina (le 7 in Italia).

Ore 19.20 – Biden parteciperà a un «vertice Nato straordinario» in Europa


La prossima settimana, il presidente Usa Joe Biden «si unirà a un vertice programmato del Consiglio europeo per discutere le nostre preoccupazioni condivise sull’Ucraina, compresi gli sforzi transatlantici per imporre costi economici alla Russia, fornire supporto umanitario alle persone colpite dalla violenza e affrontare altre sfide legate al conflitto»: lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki, confermando le indiscrezioni già circolate nel tardo di pomeriggio di martedì. Il New York Times rivela inoltre che Biden parteciperà anche un vertice Nato straordinario.

Ore 19.00 – I premier di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia sono arrivati a Kiev


«Questa guerra è il risultato del crudele tiranno che attacca civili vulnerabili. Bisogna fermare quanto prima la tragedia che sta accadendo. Ecco perché siamo a Kiev»: sono le parole con cui Mateusz Morawiecki, capo del governo della Polonia, ha annunciato di aver raggiunto la capitale Ucraina insieme al vice primo ministro polacco Jaroslaw Kaczynski, il premier della Repubblica Ceca, Petr Fiala, e il primo ministro sloveno Janez Janša.

Ore 18.45 – Cosa succede alla Stazione spaziale internazionale senza i russi? La Russia ha detto, alcuni giorni fa, che a causa delle sanzioni internazionali potrebbe non essere più in grado di correggere l’orbita dell’Iss, la Stazione spaziale internazionale che ospita – in questo momento – tre astronauti americani, un tedesco e due cosmonauti russi. Cosa succederebbe, in quel caso? Massimo Sideri ha intervistato Umberto Guidoni, primo astronauta europeo a salire sulla Iss: che spiega come l’orbita potrebbe essere corretta grazie alla tecnologia italiana (e che comunque, se si decidesse di farla “deorbitare”, la sua destinazione sarebbe quella del “cimitero delle astronavi”, nel Pacifico). Qui il link.

Ore 18.25 – Bluff del leader ceceno Kadyrov, è a Grozny


Il leader ceceno Ramzan Kadyrov, che nelle scorse ore aveva affermato di trovarsi nei pressi di Kiev per partecipare all’offensiva russa, si trova ora in Cecenia, a Grozny, dove oggi ha incontrato il segretario del Consiglio di sicurezza nazionale russo, Nikolai Patrushev. Lo mostrano le immagini diffuse dai media locali.

Ore 18.10 – Il punto militare sulla guerra: quando finirà e cosa dicono gli analisti?



Secondo Oleksiy Arestovich, consigliere del presidente ucrainola guerra finirà entro maggio, magari anche prima, perché la Russia non avrà più risorse per continuarla. Gli analisti in verità sono divisi tra chi sostiene che Putin abbia sbagliato tutto (strategia e previsioni) e chi invece sostiene che l’obiettivo della Russia sia quello di frammentare l’Ucraina usando la tattica del boa, che avvolge e soffoca progressivamente. Qui l’analisi di Andrea Marinelli e Guido Olimpio.

Ore 18.05 – Bbc, ostaggi 400 pazienti e medici ospedale Mariupol


I pazienti e il personale dell’ospedale di Mariupol sono stati presi in ostaggio dalle forze armate russe: lo riferisce la Bbc citando il vicesindaco della città sotto assedio, Serghei Orlov. «Abbiamo ricevuto informazioni che l’esercito russo ha catturato il nostro più grande ospedale e sta usando i nostri pazienti e medici come ostaggi» riferisce il sito del servizio pubblico britannico. Secondo le informazioni fornite da Orlov, si tratterebbe di circa 400 ostaggi. Secondo altre fonti, nell’ospedale sarebbero state portati anche dei residenti della zona.

Ore 17.45 – Biden parteciperà al prossimo vertice Ue


Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden parteciperà al vertice europeo in programma il 24 e 25 marzo prossimi a Bruxelles. Lo si è appreso da fonti europee.

Ore 17.41 – Kyriakides (Ue): 10 mila letti per pazienti in fuga dalla guerra


«Finora abbiamo garantito oltre 10 mila letti in ospedali di altri Stati membri per trasferire dai Paesi confinanti con l’Ucraina i pazienti tra i profughi di guerra «che hanno bisogno di aiuto», includendo prestazioni «di pediatria» e «trattamenti oncologici». Lo ha annunciato la commissaria europea alla Salute, Stella Kyriakides, al termine della videoconferenza tra i ministri europei della Salute.

Ore 17.30 – Dichiarazione di Francia, Germania, Italia, Gran Bretagna e Usa nell’11 anniversario dello scoppio della guerra in Siria: «Conferma dell’atteggiamento brutale aggressivo della Russia»


Nella dichiarazione congiunta di Francia, Germania, Italia, Gran bretagna e Usa si legge che dopo 11 anni di guerra è tempo per il regime siriano e i suoi sostenitori, tra cui Russia e Iran, di fermare il loro spietato attacco al popolo siriano. L’anniversario dello scoppio del conflitto in coincidenza con l’aggressione della Russia all’Ucraina «evidenzia l’atteggiamento brutale e distruttivo della Russia» si afferma nel comunicato. I cinque paesi firmatari affermano anche che l’aggressione della Russia all’Ucraina è «una violazione di eccezionale gravità del diritto internazionale e della Carta dell’Onu»

Ore 17.18 – Multata e rilasciata la giornalista russa anti-guerra


La giornalista della televisione russa che era stata arrestata per avere mostrato in diretta un cartello contro la guerra in Ucraina è stata condannata a pagare un multa di 30mila rubli (circa 257 euro) ed è stata rilasciata. Lo fa sapere il tribunale. Una foto di Marina Ovsyannikova con il suo avvocato era stata diffusa su Telegram per smentire che la giornalista fosse scomparsa.

Ore 17.09 – Putin: «L’Ucraina non vuole trovare una soluzione»


L’Ucraina non cerca seriamente di voler trovare una soluzione mutualmente accettabile. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, secondo quanto riporta il Cremlino – citato dall’agenzia Bloomberg – riferendo della conversazione con il presidente del Consiglio Ue Michel Michel

Ore 16.55 -La Russia lascia il Consiglio d’Europa


Le agenzie di notizie Tass e Nexta Live rendono noto oggi che la Russia ha lasciato il Consiglio d’Europa, organismo di vigilanza sui diritti umani con sede a Strasburgo. La Federazione Russa era stata sospesa dall’istituzione già il 25 febbraio. Oggi una lettera del ministro degli Esteri russo Lavrov annuncia la decisione di Mosca.

Ore 16.53 – Speranza, il numero dei profughi ucraini in arrivo in Italia crescerà molto


Il numero di ucraini arrivati in Italia «è molto alto, sono già oltre 40mila persone ma il numero crescerà in modo significativo nelle prossime settimane». Lo ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza a margine di una conferenza.

Ore 16.52 – Tas, squadre russe restano sospese da gare Uefa


Il Tribunale Arbitrale dello Sport (Tas) ha confermato la sospensione di tutte le squadre russe da competizioni Uefa. La decisione è stata comunicata dal Tas.

Ore 16.29 – Ucciso cameraman di Fox News e giornalista ucraina


Il cameraman di Fox News Pierre Zakrzewski
è stato ucciso in Ucraina. Lo riferisce l’emittente Usa spiegando che Zakrzewski è morto ieri nello stesso attacco vicino Kiev che ha coinvolto il corrispondente britannico Benjamin Hall, rimasto gravemente ferito (già sottoposto all’amputazione di una gamba). Zakrzewski, spiega la Fox, aveva una lunga esperienza nei teatri di guerra. Dopo poco si è appreso che anche la giornalista ucraina Alexandra Kuvshinova è morta in seguito all’attacco russo nel nord ovest di Kiev in cui è rimasto ucciso il cameraman Zakrewski.

Ore 15.50 – Cremlino, sanzioni personali a Biden e Blinken, vietato l’ingresso in Russia al presidente Usa


Il ministero degli Esteri russo ha annunciato che Mosca ha imposto sanzioni al presidente Usa, Joe Biden, al segretario di Stato Antony Blinken e di altri esponenti dell’amministrazione Usa. L’agenzia Tass riferisce che Mosca ha vietato al presidente degli Starti Uniti Joe Biden di entrare in Russia.

Ore 15.48 – I premier di Repubblica Ceca, di Polonia e Slovenia sono in viaggio per Kiev


I premier della Repubblica Ceca, di Polonia e di Slovenia sono partiti in treno diretti a Kiev: è la prima visita di leader europei dall’inizio dall’invasione russa in sostegno all’Ucraina.

Ore 15.46 – il Papa ha ricevuto l’invito del sindaco di Kiev


«Il Santo Padre ha ricevuto la lettera del sindaco della Capitale ucraina ed è vicino alle sofferenze della città, alla sua gente, a chi ne è dovuto fuggire e a chi è chiamato ad amministrarla. Prega il Signore che siano protetti dalla violenza. E per loro e per tutti ribadisce l’appello fatto domenica scorsa con la Preghiera dell’Angelus: `Davanti alla barbarie dell’uccisione di bambini, di innocenti e di civili inermi non ci sono ragioni strategiche che tengano: c’è solo da cessare l’inaccettabile aggressione armata, prima che riduca le città a cimiteri». Lo ha riferito ai giornalisti il portavoce vaticano Matteo Bruni.

Ore 15.42 – Stoltenberg: «Spazio aereo Romania violato da oggetto volante, indaghiamo»


La Nato ha «tracciato un oggetto volante» che ha violato lo spazio aereo rumeno ieri. «Le autorità rumene stanno indagando su questo incidente». Lo dice il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, in conferenza stampa a Bruxelles. Quanto al «drone che è caduto in Croazia» nei giorni scorsi, «non si trattava di un attacco armato», ma con «più attività militari in corso dobbiamo rimanere estremamente vigili», conclude.

Ore 15.30 – Coprifuoco di 36 ore a Kiev da stasera


Il sindaco della capitale ucraina ha annunciato che imporrà da questa sera un coprifuoco di 36 ore sulla città.

Ore 15.12 – Stoltenberg: temiamo false flag Mosca, incluse armi chimiche Nella guerra in Ucraina lanciata dalla Russia «siamo preoccupati che Mosca possa mettere in scena un’operazione sotto falsa bandiera forse anche con armi chimiche». Così il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in un punto stampa.

Ore 15.06 – Palazzo 16 piani bombardato a Kiev, sedato l’incendio, 3 morti e 5 feriti il bilancio delle vittime


Sedato l’incendio nel distretto Sviatoshynskyi, a Kiev, che ha colpito un palazzo residenziale di 16 piani a seguito dei bombardamenti della mattina. L’incendio è stato spento alle 15.03. Tre persone sono morte, 5 ferite e 58 sono state messe in salvo.

Ore 15.02 – Ente tedesco per la sicurezza: «Sostituire l’antivirus russo Kaspersky»


Il Bsi, l’Ente federale tedesco per la Sicurezza nella informazione tecnica, consiglia «di sostituire l’antivirus Kaspersky con prodotti alternativi». «L’azione delle forze armate e di intelligence in Russia e le minacce lanciate contro Ue, Nato e Germania nell’attuale conflitto armato – spiega – sono associate ad un rischio considerevole di successo di un attacco informatico. Un produttore IT russo può condurre operazioni offensive, essere costretto ad attaccare sistemi contro la sua volontà o essere spiato a sua insaputa come vittima di un’operazione informatica o essere utilizzato come strumento per attacchi ai propri clienti». Anche in Italia, il sottosegretario Gabrielli ha sollevato il problema degli antivirus di fabbricazione russa in uso alla Pubblica Amministrazione e l’intenzione di sostituirli al più presto.

Ore 14.51 – Dombrovskis: «Ue valuta sostegni per Paesi colpiti da sanzioni»


Il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea Valdis Dombrovskis, in conferenza stampa a Bruxelles dopo la riunione dell’Ecofin, ha detto che c’è stato un «dibattito esteso» sull’impatto «asimmetrico» che sanzioni adottate contro la Russia per via della guerra in Ucraina hanno sui vari Paesi membri Ue: «Stiamo valutando quali sostegni possono essere dati nelle situazioni specifiche».

Ore 14.49 – Ambasciatore russo all’Onu: La Russia si fermerà quando gli obiettivi saranno raggiunti


L’ambasciatore russo alle Nazioni Un ite ha dichirato che la Russia si fermerà quando tutti gli obiettivi dell’«operazione militare speciale» saranno raggiunti

Ore 14.33 – Macron propone protezione consolare per giornalista russa




Il presidente francese Emmanuel Macron propone una «protezione consolare» per Marina Ovsyannikova, la giornalista russa che ha protestato contro la guerra in Ucraina. Dopo il suo gesto di dissenso in diretta tv la conduttrice è stata arrestata. Nel pomeriggio si è appreso che l’udienza a carico della giornalista è in corso. Ed è stata anche diffusa su un canale Telegram una fotografia di Ovsyannikova in tribunale, insieme all’avvocato Anton Gashinsky.

Ore 14.13 – Zelensky e la frase sull’ingresso nella Nato


Bisogna ammettere che l’Ucraina non entrerà a far parte della Nato. Lo ha affermato il presidente ucraino Zelensky in una riunione online dei leader della Joint Expeditionary Force. Lo riporta Ria Novosti. «Per anni abbiamo sentito parlare di presunte porte aperte, ma abbiamo anche sentito dire che non possiamo entrarci. Questo è vero e dobbiamo ammetterlo», ha aggiunto.

Ore 14.07 – La Gran Bretagna sanziona anche 350 russi


Il governo britannico ha annunciato sanzioni contro altre 350 persone ed entità russe. Tra i nuovi destinatari delle misure anche il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, l’ex primo ministro e presidente, Dmitri Medvedev — ora vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo — e Mikhail Fridman , fondatore di Alfa Bank, la più grande banca russa non controllata dallo stato. Nell’elenco compaiono anche Petr Aven (capo dell’Alfa Bank fino a questo mese), Dmitri Peskov (portavoce di Putin) e Maya Bolotova (figlia di Nikolai Tokarev, presidente della compagnia energetica russa Transneft). Le sanzioni comportano un divieto di viaggio e il congelamento dei beni nel Regno Unito.

Ore 14.02 – L’Onu a Mosca, non punite la giornalista russa anti-guerra


Le Nazioni Unite — riferisce il Guardian — chiedono alle autorità russe che la giornalista anti-guerra, scomparsa dopo aver interrotto un notiziario in diretta sulla tv Channel One, non sia punita per aver esercitato il suo diritto alla libertà di parola. Marina Ovsyannikova aveva alzato un cartello dietro l’anchorwoman dello studio e gridato slogan che denunciavano la guerra in Ucraina. Di lei non si hanno più notizie. Ravina Shamdasani, portavoce Onu per i diritti umani, ha chiesto che le autorità garantiscano che la donna «non subisca rappresaglie».

Ore 13.57 – Le Maire, su sanzioni tutte le opzioni sul tavolo


«In materia di sanzioni tutte le opzioni sono sul tavolo». Così il ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire, al termine della riunione dell’Ecofin.

Ore 13.45 – Draghi-Sullivan: «Ferma condanna a Russia, avanti uniti»


Il premier Mario Draghi ha avuto oggi un incontro con il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan. Il tema dell’incontro erano gli sviluppi e le implicazioni della guerra in Ucraina. Draghi e Sullivan – riferisce Palazzo Chigi – hanno condiviso «la ferma condanna per l’aggressione ingiustificata da parte della Russia e la necessità di continuare a perseguire una risposta decisa e unitaria nei confronti di Mosca». Draghi e Sullivan hanno quindi sottolineato l’importanza di «intensificare ulteriormente i contatti tra Italia e Stati Uniti a tutti livelli, alla luce degli eccellenti rapporti bilaterali e del legame transatlantico»

Ore 13.31 – L’ANALISI – Putin paranoico come Stalin? Il capo del Cremlino visto dallo psichiatra Ammaniti


Più volte si è parlato della paranoia di Stalin, diagnosticata negli Anni 20 dal neurologo russo Vladimir Bechterev, che l’aveva visitato al Cremlino (fu la sua ultima diagnosi: morì, misteriosamente, il giorno successivo). È possibile che anche Putin sia paranoico? Lo psichiatra Massimo Ammaniti analizza l’atteggiamento freddo e distante del presidente russo e si interroga sulle possibili conseguenze, sulla sua psiche, dell’adolescenza difficile trascorsa nelle strade di un quartiere degradato di Leningrado. Nei recenti comportamenti di Putin, Ammaniti legge i segnali di una paura profonda (qui l’analisi dello psichiatra).

Ore 13.25 – Draghi incontra Sanchez, Costa e Mitsotakis


In vista del Consiglio Europeo della prossima settimana, Draghi, venerdì prossimo (alle ore 11), avrà un incontro a Roma con il premier spagnolo Sanchez, con quello portoghese Costa e (in collegamento video) con quello greco Mitsotakis.

13.20 – IL PUNTO – Perché la Russia arruola miliziani ceceni e mercenari arabi in Ucraina


La presenza di miliziani ceceni e il presunto arrivo di mercenari arabi per la guerra in Ucraina risponde allo schema adottato dalla Russia in Siria: Putin ha bisogno di elementi che svolgano il ruolo di «guardiani». Quando il presidente russo aveva inviato il contingente in soccorso di Assad aveva coinvolto in seguito le unità del dittatore Kadyrov, che avevano svolto la funzione di polizia militare, pattugliando villaggi e città nel paese arabo. Ma potrebbero anche essere stati chiamati per ricoprire il ruolo di «compagnie di disciplina», pronti a rimettere nei ranghi elementi fragili e disertori. Le ipotesi in campo sono diverse, come spiega il nostro Guido Olimpio qui.

Ore 13 – Circolare dell’Esercito: meno congedi e addestramento specifico, «prontezza al 100%»


Valutare con attenzione i congedi anticipati, reparti in prontezza operativa «alimentati al 100%», addestramento «orientato al warfighting»,«provvedere affinché siano raggiunti e mantenuti i massimi livelli di efficienza di tutti i mezzi cingolati, gli elicotteri e i sistemi d’arma dell’artiglieria». È quanto si legge in una circolare dello Stato maggiore dell’Esercito del 9 marzo con riferimento ai «noti eventi» e alle «evoluzioni sullo scacchiere internazionale». Un documento definito «a esclusivo uso interno di carattere routinario» dallo stesso Stato maggiore. «Trattasi di precisazioni alla luce di un cambiamento che è sotto gli occhi di tutti». Nella circolare si precisa che «il personale in ferma prefissata dovrà alimentare prioritariamente i reparti che esprimono unità in prontezza nei prossimi due anni e che tutte le unità in prontezza devono essere alimentate al 100% con personale ready to move, senza vincoli di impiego operativo, anche ricorrendo all’istituto del `comando´. Tale linea d’azione rappresenta una priorità».

Ore 12.55 – Zelensky all’Europa: non ci date abbastanza armi


Nuovo appello all’Europa del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky oggi in video collegamento da Kiev con i leader dei Paesi nordici e baltici della Joint Expeditionary Force (radunati oggi a Londra dal premier britannico Boris Johnson). «Le armi che ci date in una settimana ci durano per 20 ore – ha detto – Siamo costretti a riutilizzare gli equipaggiamenti sottratti ai russi». «Aiutandoci, aiuterete voi stessi – ha ribadito Zelensky -Sapete di quali armamenti abbiamo bisogno, lo sanno tutti». Nei giorni scorsi il presidente ucraino aveva più volte chiesto più aiuti al’Europa e anche di instaurare una «no-fly zone» sull’Ucraina.

Ore 12.20 – Ripresi i negoziati tra Russia e Ucraina


Sono ripresi i negoziati in videoconferenza fra le delegazioni dell’Ucraina e della Russia. La notizia arriva da un membro della delegazione di Kiev, David Arakhamia (leader del partito del presidente Zelensky) che, parlando alla «Ukraynskaia Pravda», ha detto che i colloqui «sono già in corso». Oggi Oleksiy Arestovich, consigliere del presidente Zelensky, ha detto in un video: «Penso che non più tardi di maggio dovremmo avere un accordo di pace, magari anche prima, vedremo» Invece il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov ha dichiarato: «II lavoro delle delegazioni russa e ucraina continua e questo è già un fatto positivo».

Ore 12.00 – Russia, chiesti 13 anni di reclusione per Navalny


Mentre la guerra in Ucraina avanza, insieme alla repressione del dissenso in Russia, da Mosca arriva una notizia relativa a al leader dell’opposizione, Alexey Navalny. Il pubblico ministero di Mosca ha chiesto una condanna a 13 anni di reclusione per il dissidente che sta già scontando due anni e mezzo, per frode e oltraggio alla corte. Nei giorni scorsi Navalny, dal carcere, aveva lanciato un appello ai russi perché scendessero in piazza per manifestare contro la guerra.

Ore 11.40 – Londra impone nuove sanzioni (anche per la vodka)


Il Regno Unito ha annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni economiche contro Mosca. Il provvedimento stavolta prende di mira la vodka, cui sarà imposto un dazio aggiuntivo del 35%. Anche gli Usa hanno bloccato l’import di Vodka e caviale dalla Russia. Sempre oggi (come scritto più sotto) anche il Consiglio Ue ha dato via libera al quarto pacchetto di sanzioni contro Mosca – dai beni di lusso ai prodotti siderurgici – . Nel corso di un punto stampa, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha detto che l’economia russa non è stata «schiacciata» dalle sanzioni: «Ogni difficoltà è un’opportunità di sviluppo».

Ore 11.30 – Glucksmann: «Armi all’Ucraina, gli aggrediti vanno aiutati»


L’intellettuale francese Raphaël Glucksmann, deputato europeo di sinistra, spiega – in questa intervista – perché è favorevole all’invio di armi all’Ucraina: «Anche io, come tutti, voglio la pace – spiega nell’intervista a Stefano Montefiori – Secondo la carta dell’Onu è pienamente legittimo aiutare un Paese che è stato invaso da un altro senza alcuna giustificazione, e questo non dà affatto all’Europa lo status di co-belligerante».

Ore 11.25 – Cremlino: «Lavoro delegazioni prosegue, già questo è positivo»


Il portavoce del Cremlino ha parlato dei colloqui in corso tra Russia e Ucraina (oggi un nuovo round di incontri). «II lavoro delle delegazioni russa e ucraina continua e questo «è un fatto positivo», ha detto Dmitry Peskov secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Tass. Peskov ha quindi sottolineato di non poter però prevederne l’esito dei negoziati: «Aspettiamo di vedere risultati tangibili», ha dichiarato.

Ore 11.00 – Le parole dei soldati russi prigionieri a Kiev


In una conferenza stampa, indetta ieri dall’esercito di Kiev, alcuni soldati russi hanno raccontato la loro storia dichiarando, sostanzialmente, di essere stati ingannati dai loro superiori. «Pensavamo fosse un’esercitazione, fino all’ultimo – hanno detto – In Russia ci considerano già morti». Sempre più soldati russi sono portati in conferenza stampa dagli ucraini.

Ore 10. 50 – Bombardato nella notte l’aeroporto di Dnipro


L’aeroporto della città ucraina orientale di Dnipro ha subito una «distruzione massiccia» dopo due bombardamenti russi nella notte. «La pista di decollo e di atterraggio è stata distrutta – ha scritto su Telegram Valentin Reznichenko, governatore della regione omonima – Il terminale è danneggiato.

Ore 10.34 – Quasi 3 milioni di rifugiati


Il numero di persone fuggite dall’Ucraina continua a salire e sfiora la soglia dei 3 milioni. Secondo gli ultimi dati dell’Onu, dal 24 febbraio – data dell’aggressione russa – un totale di 2.952.026 rifugiati hanno attraversato il confine ucraino per cercare rifugio all’estero. La stragrande maggioranza delle persone in fuga è arrivata in Polonia (quasi 1,8 milioni di profughi). A seguire Romania (oltre 422.000) e Moldavia (quasi 340.000).

In Italia, fa sapere il Viminale, i profughi ad oggi sono 44.008 (22.331 donne, 3.819 uomini e 17.858 minori).

Secondo Ginevra James Elder, portavoce dell’agenzia Onu per l’infanzia Unicef, in Ucraina ogni minuto un bambino diventa un rifugiato. Circa 1,4 milioni di bambini sono fuggiti dall’Ucraina fino ad oggi.

Ore 10.30 – Incontro Sullivan-Draghi


Il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan, dopo l’incontro con il consigliere diplomatico di Palazzo Chigi Luigi Mattiolo, secondo fonti diplomatiche citate dall’agenzia Ansa, ha avuto un breve colloquio con il presidente del Consiglio Mario Draghi.

Ore 10.20 – IL PUNTO – Venti giorni di guerra in Ucraina, 10 cose che sono cambiate per sempre


Dal giorno dell’attacco della Russia contro l’Ucraina, continuiamo a sentire dire che nulla sarà più come prima: dalla Nato («Putin voleva meno Nato, ora si ritrova con più Nato») alla Russia «diventata paria», fino al tema delle fonti energetiche «green» o meno («transizione da rimandare o accelerare?»), in questo articolo di Luca Angelini, Gianluca Mercuri e Alessandro Trocino c’è un’analisi dettagliata delle 10 cose che sono cambiate davvero. Qui, invece, Andrea Marinelli spiega le ragioni della guerra in Ucraina ripercorrendo tutte le tappe storiche più importanti per capire il conflitto. Infine, la distruzione provocata dalla guerra viene esemplarmente raccontata in questa raccolta di foto satellitari scattate da società private come Planet e Maxar.

Ore 9.52 – Kadyrov, il macellaio ceceno arriva in aiuto di Putin


Ramzan Kadyrov, sanguinario leader della Cecenia, sostiene in un video online di essere vicino a Kiev: i «kdyrovtsky», i suoi miliziani, dovevano uccidere Zelensky, ma decine di uomini sono morti nella battaglia di Hostomel

Ore 9.51 – La giornalista Marina Ovsyannikova arrestata dopo l’intervento al tg russo: «Fermate la guerra, qui vi stanno mentendo».


È successo ieri sul Primo canale russo, durante l’edizione serale del telegiornale, il programma più visto, condotto da Yekaterina Andreeva, una delle anchor woman più famose, intervistatrice prediletta da Vladimir Putin. Alle sue spalle appare una ragazza che esibisce un cartello sul quale c’è scritto No alla guerra in inglese, e sotto, in russo, una scritta ancora più coraggiosa, se possibile. «Fermate la guerra, non credete alla propaganda, qui vi stanno mentendo».

Ore 9.49 – Borrell: «Putin fermi guerra disumana e insensata»


«Mentre la guerra del presidente Putin contro il popolo ucraino continua, così la nostra determinazione a sostenere l’Ucraina e paralizzare il finanziamento delle macchine da guerra del Cremlino. Questo quarto pacchetto di sanzioni è un altro duro colpo per la base economica e logistica su cui la Russia si basa per portare avanti l’invasione dell’Ucraina. Lo scopo delle sanzioni è che il Presidente Putin fermi questa guerra disumana e insensata». Lo dichiara l’alto rappresentante Ue per gli affari esteri Josep Borrell nel comunicato in cui il Consiglio Ue annuncia il via libera al quarto pacchetto di sanzioni alla Russia.

Ore 9.35 La Cina accusa gli Usa: «Fake news sull’aiuto militare a Mosca»


Il portavoce presidenziale del Cremlino, Dmitry Peskov, «ha negato ieri che la Russia abbia chiesto alla Cina di fornire assistenza militare. Gli Usa creano e diffondono di tanto in tanto informazioni false, che non sono né professionali né etiche, per non parlare di responsabilità». È il commento del portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian, su quanto riferito da funzionari Usa alla Nato ed alleati asiatici che «la Cina ha espresso la propria volontà di aiutare la Russia». In tal modo, «non faranno altro che screditare ulteriormente l’America nel mondo», ha aggiunto Zhao.

Ore 9.32 – Dalla Ue ok a nuove sanzioni alla Russia


Il Consiglio Ue ha dato via libera al quarto pacchetto di sanzioni contro la Russia per l’aggressione all’Ucraina, decise in coordinamento con gli Usa. Le misure, annunciate da Ursula von der Leyen venerdì scorso e approvate tra ieri e oggi, includono il divieto di ogni transazione con alcune imprese statali russe operanti in diversi settori, essenzialmente il complesso militare-industriale del Cremlino; il divieto di importare alcuni prodotti siderurgici, cosa che dovrebbe costare alla Russia 3,3 mld di euro di ricavi; il divieto di esportare beni di lusso in Russia dall’Ue, come auto di lusso e gioielli «per colpire direttamente le élite russe» viene allungata la lista delle persone e delle entità sanzionate; viene infine vietato alle agenzie di rating attive nell’Ue di dare rating alla Russia come emittente e alle società russe, cosa che ostacolerà ulteriormente l’accesso di Mosca ai mercati finanziari.

Ore 9.12 Ue: «Ora la Russia non più favorita al Wto»


L’Ue e il Wto hanno concordato di negare ai prodotti e servizi russi l’applicazione della clausola della nazione più favorita sui mercati dell’Unione, dopo l’aggressione di Mosca all’Ucraina. «A partire da ora, smettiamo di trattare la Russia come nazione più favorita al Wto. Questo passo, unito alle nostre sanzioni sempre più ampie, prende di mira direttamente Putin e il suo regime. Questo è un forte segnale politico da parte dell’Ue, del G7 e dei partner: la Russia sta diventando una nazione paria».

Ore 9.10 – Di Maio: «Continuiamo ad insistere sulla via della diplomazia»


«Continuiamo a insistere con forza sul canale della diplomazia, che non abbiamo mai voluto interrompere e nel quale dobbiamo continuare a credere, anche in queste ore più buie, nella convinzione che non esistono alternative a una soluzione diplomatica». Così il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in visita a Chisinau, in Moldavia, dove ha incontrato il suo omologo, Nicu Popescu. «In questi giorni, ho avuto diversi incontri e telefonate, da ultimo con i miei omologhi di Turchia, Cina e Israele e con i segretari generali della Nato e delle Nazioni Unite e il presidente della Croce Rossa. L’obiettivo su cui si lavora a breve termine, realisticamente, è puntare a dei cessate il fuoco localizzati, per consentire i soccorsi e l’evacuazione dei civili», ha aggiunto

Ore 9.02 Zelensky: «I russi hanno già avuto più perdite che in Cecenia


Il presidente ucraino, Volodimir Zelensky, ha affermato che in 19 giorni «l’esercito russo ha già avuto più perdite in Ucraina rispetto alle due sanguinose guerre in Cecenia». In un post su Telegram, Zelensky ha assicurato che le forze di Kiev stanno infliggendo «perdite devastanti» al nemico: «Presto si arriverà a centinaia di elicotteri abbattuti, hanno già perso 80 caccia, centinaia di carri armati e migliaia di altri armamenti».

Ore 8.55 – Mosca: «Le forze russe hanno il pieno controllo di Kherson»


«Le forze armate russe hanno preso il pieno controllo dell’intero territorio della regione di Kherson», nell’Ucraina meridionale. Lo riferisce il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, citato dalle agenzie russe. ha affermato.

Ore 8.51 – Consigliere Zelensky: «La guerra potrebbe finire entro maggio»


«La guerra in Ucraina dovrebbe finire entro maggio». Lo ha affermato, in un video diffuso dai media ucraini, Oleksiy Arestovich, consigliere del presidente Zelensky. «Penso che non più tardi di maggio dovremmo avere un accordo di pace, magari anche prima, vedremo», ha aggiunto, sostenendo che la situazione «ora è ad un bivio». «O ci sarà un accordo di pace molto rapidamente, entro una o due settimane, con il ritiro delle truppe e tutto il resto, o ci sarà un tentativo di mettere insieme alcuni siriani per un secondo round e, quando avremo distrutto anche loro, un accordo per metà o fine aprile».

Ore 8.50 – I premier di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia oggi a Kiev


I premier di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia, si recheranno oggi a Kiev per incontrare il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Mateusz Morawiecki, Petr Fiala e Janez Jansa «andranno oggi a Kiev come rappresentanti del Consiglio europeo, per incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il primo ministro Denys Chmygal», si legge nella nota del governo polacco. «Lo scopo della visita è confermare l’inequivocabile sostegno dell’intera Unione Europea alla sovranità e all’indipendenza dell’Ucraina e presentare un ampio pacchetto di sostegno allo Stato e alla società ucraini».

Ore 8.26 – La Cina: «Non vogliamo essere colpiti da sanzioni alla Russia»


La Cina non vuole essere «colpita» delle sanzioni occidentali decretate contro la Russia in risposta all’invasione dell’Ucraina. Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri di Pechino, Wang Yi, alla luce delle preoccupazioni degli Usa secondo cui Mosca ha chiesto aiuto alla Repubblica popolare e questa sarebbe disponibile a dare sostegno finanziario e militare. «La Cina non fa parte della crisi, tanto meno vuole essere colpita dalle sanzioni», ha detto Wang, in una telefonata con il suo omologo spagnolo, Jose Manuel Albares.

Ore 8.20 Zelensky: «Riprendono i negoziati per una pace onesta


I colloqui tra le delegazioni ucraine e russe proseguiranno nel corso della giornata. Lo ha dichiarato il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, sottolineando in un video che la delegazione ucraina ha svolto ieri un buon lavoro durante i colloqui. Zelensky ha detto di avere parlato con il primo ministro israeliano Naftali Bennett come parte degli sforzi per «porre fine rapidamente alla guerra» e raggiungere una «pace onesta». Bennett, impegnato nella mediazione per una soluzione pacifica, ha anche parlato lunedì con il presidente russo Vladimir Putin.

Ore 8.19 – A Kiev colpito un edificio: 2 morti


Un edificio residenziale è stato colpito stamattina a Kiev, uccidendo almeno due persone, mentre l’esercito russo intensifica la sua offensiva in Ucraina, prima della ripresa dei colloqui tra le due delegazioni. «Due corpi senza vita sono stati trovati sul posto», hanno detto i soccorritori, aggiungendo che sono state salvate 27 persone. Intanto sale anche il bilancio delle vittime del raid russo di ieri contro una torre della televisione nella città nord occidentale di Rivne: sono 19. Lo riporta il «Kyiv Independent» citando il governatore della provincia di Rivne, Vitalii Koval. Si contano anche 9 feriti. Secondo il governatore potrebbero esserci più vittime. I soccorritori sono ancora al lavoro sul posto.

Ore 8.01 – Oggi apertura quattro corridoi umanitari


Per la giornata di oggi è prevista l’apertura di corridoi di evacuazione da quattro città nella regione nord-orientale di Sumy, vicino al confine russo, in Ucraina. Stando a un messaggio di Telegram di Dmytro Zhyvytsky, capo dell’amministrazione regionale di Sumy, le vie di evacuazione dalle città di Sumy, Konotop, Trostianets e Lebedyn sono attive tra le 9 e le 21 ora locale (dalle 8 alle 20 italiane). Ma la vicepremier Irina Vereschchuk punta ad aprire nove corridoi umanitari, sebbene i precedenti tentativi di evacuazione dei civili siano stati interrotti a causa degli attacchi russi. Lo riporta Sky News.

Ore 7.53 – Le ragioni della guerra in Ucraina


La guerra è arrivata al ventesimo giorno, e il dibattito sulle sue origini — mentre sulle città ucraine piovono le bombe — non accenna a placarsi. Qui Andrea Marinelli ha rimesso in fila i perché del conflitto: dalla Rus del Nono secolo alla rivoluzione della Dignità dell’Euromaidan nel 2014, dall’annessione della Crimea alla rivolta del Donbass, dal crollo dell’Unione Sovietica alla Nato.

Ore 7.10 – La notte d’inferno a Kiev


(Lorenzo Cremonesi, inviato a Kiev) — Notte difficile quella appena trascorsa nella capitale. Ieri sera le sirene erano suonate ripetutamente sino alla mezzanotte. Quindi alle cinque di mattina siamo stati svegliati da almeno due forti esplosioni (io personalmente credo di averne udite quattro). I vetri dei palazzi in centro città hanno vibrato per più secondi.

Non è stato possibile verificare nell’immediato i luoghi degli scoppi e quali fossero gli obbiettivi delle bombe: sembra però che sia stato attaccato il quartiere di Podil. Le prime notizie parlano di almeno due morti.

La città è stata sotto coprifuoco per tutta la notte. Poco dopo le sette di mattina le sirene sono suonate ancora e si sono uditi distintamente nuovi scoppi. Nonostante i tentativi di dialogo diplomatico continuino, sul terreno in Ucraina prevale la logica della guerra. L’attacco russo si stringe sulla capitale (qui il reportage di Lorenzo Cremonesi sulla «strategia del terrore» contro la capitale ucraina).

Ore 6.45 – Consigliere Zelensky: «Guerra potrebbe finire entro maggio» Oleksiy Arestovich, consigliere del capo di Stato maggiore del presidente ucraino afferma che la guerra in Ucraina probabilmente finirà all’inizio di maggio quando la Russia esaurirà le risorse per attaccare il suo vicino. Lo si legge sul sito di Al Jazeera, che a sua volta cita alcuni media locali. «Penso che entro maggio, inizio maggio, dovremmo avere un accordo di pace, forse molto prima, vedremo, sto parlando delle ultime date possibili», ha detto Oleksiy Arestovich in un video pubblicato da diversi media ucraini. «Siamo a un bivio ora – ha aggiunto il consigliere di Zelensky – o ci sarà un accordo di pace raggiunto molto rapidamente, entro una o due settimane, con il ritiro delle truppe e tutto il resto, o ci sarà un tentativo di mettere insieme alcuni, diciamo, siriani per un secondo round e un accordo entro metà aprile o fine aprile».

Ore 6.40 – Borsa di Shangai in forte calo per Covid e Ucraina


La Borsa di Shangai apre in forte calo. È la conseguenza del forte aumento dei casi di Coronavirus, che ha minato le prospettive per la seconda economia più grande del mondo, oltre al fatto che la Banca Centrale cinese si trova già in difficoltà. Anche la crisi in Ucraina ha continuato a pesare sul sentiment dei mercati, ravvivando le preoccupazioni. L’indice CSI300 è sceso dell’1,8% alla fine del sessione mattutina, mentre lo Shanghai Composite Index ha perso 2,2%. L’indice Hang Seng ha invece perso il 3%.

Ore 6.35 – La Cina smentisce gli Usa: nessuna richiesta di armi dalla Russia


La Cina ha negato le affermazioni dei funzionari statunitensi, che hanno affermato che Russia aveva cercato assistenza militare (droni e missili) contro l’Ucraina. Gli stessi emissari di Pechino hanno accusato Washington di diffondere «dannose disinformazioni» che rischiano di inasprire il conflitto. «È disinformazione», ribatte l’ambasciata cinese a Londra. Pechino ribadisce di svolgere «un ruolo costruttivo nella promozione colloqui di pace», aggiunge l’ambasciata. E poi: «La priorità assoluta ora è lavorare per un accordo diplomatico piuttosto che aggravare ulteriormente la situazione».

Ore 4.47 – Pioggia di missili su Kiev


Alcune esplosioni sono avvenute poco dopo le 5 (ora locale) nel centro di Kiev, la capitale dell’Ucraina. La notizia è stata diffusa sui social. Le deflagrazioni, almeno tre, sono avvenute in una zona residenziale. Si tratterebbe — secondo fonti non confermate — di missili balistici. Le esplosioni – secondo quanto si vede in alcuni video pubblicati sui social dalle Forze armate ucraine – hanno interessato un palazzo residenziale di 10 piani a Kiev. Numerosi gli appartamenti in fiamme. L’edificio è stato gravemente danneggiato. Molti detriti – in particolare vetri e serramenti divelti – si sono accumulati nel cortile davanti al palazzo.

Ore 3.11 – Sirene antiaeree a Kiev


Tornano a suonare le sirene a Kiev per annunciare l’allerta aerea. È quanto riferiscono le Forze armate ucraine, che invitano tutti i cittadini a raggiungere urgentemente i rifugi della protezione civile.

Ore 2.32 – Unhcr: raccolti 200 milioni di dollari in aiuto ai rifugiati ucraini


Ammonta a 200 milioni di dollari Usa (182 milioni di euro) la cifra raccolta in due settimane per le operazioni durante la crisi ucraina dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr). Le donazioni sono state effettuate da aziende, fondazioni e filantropi. Secondo l’Unhcr si tratta di un «importo record», come riportato da media internazionali. «Vorrei ringraziare le società, le fondazioni e i filantropi di tutto il mondo per la gentilezza e la generosità che hanno dimostrato nell’aiutare le persone in fuga dalla guerra in Ucraina. Milioni di loro hanno un disperato bisogno di assistenza. Con l’aggravarsi della crisi, chiedo al settore privato di continuare a sostenere», ha affermato l’Alto Commissario Filippo Grandi. Secondo le stime dell’Unhcr, dalla fine di febbraio il numero di persone fuggite dall’Ucraina sotto l’offensiva russa ha superato i 2,8 milioni a cui si aggiungono altri due milioni di sfollati all’interno del paese.

Ore 2.30 – Il NYT: la Russia usa missili che producono segnali radio che confondono i radar ucraini


La Russia sta usando una misteriosa «munizione» in Ucraina: i suoi missili balistici a corto raggio Iskander-M rilasciano dei dispositivi ingannevoli, una sorta di esche, in grado di confondere i sistemi aerei di difesa e i radar. Lo riporta il New York Times citando fonti dell’intelligence, secondo le quali i missili rilasciano le esche quando avvertono di essere nel mirino dei sistemi di difesa aerea. Le esche sono in grado di produrre segnali elettrici e radio che confondo i radar nemici, oltre a contenere fonti di calore che attraggono i missili in arrivo. L’uso dei diversivi potrebbe aiutare a spiegare il perché i sistemi ucraini incontrerebbero difficoltà nell’intercettare i missili Iskander russi.

Ore 1.54 – Zelensky: «Grato a donna che ha fatto blitz al tg russo»


Il presidente Zelensky, ha detto di essere «grato» alla manifestante pacifista che ha interrotto il principale programma di informazione di Pervy Kanal, canale televisivo russo, esponendo uno striscione contro il conflitto in Ucraina. «Sono grato a quei russi che non rinunciano a cercare di dire la verità, non rinunciano a dire come stanno le cose ai loro amici e parenti, e sono particolarmente grato a questa donna che è entrata nello studio televisivo del primo canale con uno striscione contro la guerra», ha affermato Zelensky. La donna, che si chiama Marina Ovsyannikova, è una impiegata della principale rete televisiva russa e si è messa dietro alla conduttrice del notiziario esponendo uno striscione sul quale era scritto: «No alla guerra. Fermate la guerra. Non credete alla propaganda, qui vi dicono bugie»
. E poi, ha proseguito il presidente ucraino: «In 19 giorni l’esercito russo ha avuto più soldati morti che nelle due sanguinose guerre in Cecenia».

Ore 1.04 – Cina a Usa: «Non diffondere false informazioni»


La Cina ha avvertito gli Stati Uniti che non bisogna diffondere «false informazioni che distorcono o screditano la posizione della Cina» rispetto alla crisi in Ucraina. L’avvertimento, riferisce l’agenzia Xinhua, è stato pronunciato dal direttore della Commissione Affari Esteri del Partito Comunista Cinese, Yang Jiechi, durante l’incontro a Roma con il consigliere per la Sicurezza Nazionale Usa, Jake Sullivan, e pur senza indicare un riferimento preciso, giunge all’indomani delle rivelazioni dei media secondo cui la Russia avrebbe chiesto assistenza militare alla Cina nell’invasione dell’Ucraina
. Lo stesso Sullivan, alla vigilia dell’incontro, e anche al termine dei colloqui, ha ammonito Pechino a non sostenere Mosca, minacciando «implicazioni» per Pechino da una tale mossa. La Cina inoltre invita ancora alla «massima moderazione» nella gestione della crisi in Ucraina, sottolineando l’importanza di proteggere i civili e di prevenire una crisi umanitaria su larga scala.

Ore 00.58 – Biden: «Ci assicureremo che l’Ucraina disponga di armi per difendersi dalla Russia»


«Ci assicureremo che l’Ucraina disponga delle armi per difendersi dall’invasione russa. Invieremo denaro, cibo e aiuti per salvare vite ucraine. Daremo il benvenuto a braccia aperte ai rifugiati ucraini». Così su Twitter il presidente Usa Joe Biden.

Ore 00.40 – Usa-Cina: Yang a Sullivan, gestire divergenze e no a conflitti La Cina invita gli Stati Uniti a «gestire le divergenze» ed «evitare conflitti e scontri» alla luce dell’attuale situazione internazionale, dopo l’incontro a Roma tra il direttore della Commissione Affari Esteri del Partito Comunista Cinese, Yang Jiechi, e il consigliere per la Sicurezza Nazionale Usa, Jake Sullivan. Cina e Stati Uniti hanno raggiunto un consenso per «migliorare la comprensione reciproca, gestire le divergenze, espandere il consenso e rafforzare la cooperazione», si legge in una nota emessa dall’emittente televisiva statale China Central Television . «Nell’attuale situazione internazionale», prosegue il comunicato della Cctv senza citare direttamente la guerra in Ucraina, trattata nelle discussioni dei due alti funzionari di Pechino e Washington, «Cina e Stati Uniti dovrebbero rafforzare la cooperazione, gestire adeguatamente le divergenze ed evitare conflitti e scontri», nell’interesse dei due popoli, e secondo le aspettative della comunità internazionale.

Ore 00.34 – Zelensky: «I negoziati con la Russia continueranno martedì»


Il presidente ucraino Zelensky ha affermato che «i negoziati con la Russia proseguiranno nella giornata di martedì. Zelensky ha anche detto di aver parlato con il primo ministro israeliano Naftali Bennett come parte di uno sforzo negoziale per porre fine alla guerra con la Russia «con una pace equa». «La nostra delegazione ha lavorato anche su questo nei negoziati con il gli emissari diplomatici russi», ha aggiunto il presidente ucraino nel suo discorso video notturno. «Abbastanza bene, come mi è stato detto. Ma vediamo».

15 marzo 2022 (modifica il 15 marzo 2022 | 21:45)

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, 2022-03-15 19:32:00, Le notizie minuto per minuto sulla guerra di martedì 15 marzo. Kiev accusa: «Civili in ostaggio in un ospedale a Mariupol». Raid sulla capitale e Dnipro. Novo round di negoziati, che proseguiranno domani. L’annuncio degli Usa: «Biden sarà in Europa per incontrare gli alleati» , Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro, Marta Serafini, Redazione Online

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