Ucraina, Shoigu dialoga con l’Occidente ma parla di «bomba sporca»

Ucraina, Shoigu dialoga con l’Occidente ma parla di «bomba sporca»

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di Lorenzo Cremonesi

Il ministro della Difesa russo e la telefonata con l’omologo statunitense. Gli ucraini smentiscono il possesso di armi non convenzionali tra cui le atomiche. Il ministro dell’Energia di Kiev: «Il 40% della rete elettrica è fuori uso»

DAL NOSTRO INVIATO

KIEV — Prove di dialogo internazionale per cercare di evitare l’escalation fuori controllo del conflitto russo-ucraino. Per il momento sono solo timidi tentativi di contatti, che testimoniano quanto sia grave la situazione sui campi di battaglia. Nel Kherson le truppe ucraine stringono l’assedio contro i contingenti russi, che rischiano di restare accerchiati a ovest del fiume Dnipro. Intanto Mosca continua a prendere di mira le infrastrutture civili per fiaccare la volontà di resistenza del nemico.

La novità delle ultime ore arriva comunque dall’intenso scambio di telefonate che ieri il ministro della difesa russo, Sergei Shoigu, ha tenuto con il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, oltre all’omologo britannico Ben Wallace, il francese Sebastien Lecornu e il turco Hulusi Akar. Va notato che con Austin si erano già parlati venerdì, per la prima volta dal 13 maggio.

Il presidente Macron afferma che «c’è una possibilità di Pace». Nulla di sostanziale è trapelato dai colloqui, ma già il fatto che abbiano avuto luogo testimonia la comune volontà che non si verifichino incidenti e «incomprensioni». Sia la Nato che la Russia svolgeranno a breve esercitazioni militari e su tutto grava il fantasma della guerra nucleare, già più volte ventilato in forma più o meno esplicita dallo stesso Vladimir Putin. I ministri Nato hanno comunque rifiutato l’affermazione di Mosca per cui i comandi ucraini potrebbero tirare una «bomba sporca», ovvero un proiettile convenzionale ma con elementi radioattivi. I dirigenti ucraini negano con forza di avere alcuna «bomba sporca»: il timore è che Mosca ne accenni solo come falso pretesto per tornare a minacciare.

Ma le preoccupazioni ucraine più immediate concernono i blocchi dell’elettricità nazionale. «I bombardamenti russi mirano a mettere in ginocchio l’intero sistema energetico. Colpiscono le infrastrutture civili: la rete elettrica e il riscaldamento delle abitazioni. Negli ultimi 13 giorni i missili e droni russi hanno effettuato oltre 300 attacchi, circa il 40 per cento della rete elettrica è stata messa fuori uso. Ma ci stiamo attrezzando, i nostri tecnici intervengono veloci per riparare i danni. E contribuiscono le attrezzature e i materiali inviati dai Paesi amici. Dall’Italia abbiamo già ricevuto 8 carichi per un totale di oltre 94 tonnellate», dice al Corriere il Ministro dell’Energia German Galushchenko.

Il suo ufficio è in questo momento nell’occhio del ciclone. Dall’inizio del mese i comandi di Mosca stanno metodicamente distruggendo centrali elettriche, linee ad alta tensione e tutto ciò che permette al Paese di funzionare e lavorare. Si calcola che circa un milione e mezzo di abitazioni private sia al buio. Un problema aggravato dall’avvicinarsi dei freddi invernali. Già da alcuni giorni interi quartieri di Kiev sono privi di elettricità.

Continua il ministro: «Già nei primi giorni di questi attacchi massicci i cittadini hanno volontariamente ridotto i consumi di elettricità del 10 per cento e adesso noi chiediamo che si sforzino di arrivare al 20. Potremmo dover ricorrere a lunghe interruzioni forzate».

23 ottobre 2022 (modifica il 23 ottobre 2022 | 23:38)

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, 2022-10-23 21:08:00, Il ministro della Difesa russo e la telefonata con l’omologo statunitense. Gli ucraini smentiscono il possesso di armi non convenzionali tra cui le atomiche. Il ministro dell’Energia di Kiev: «Il 40% della rete elettrica è fuori uso» , Lorenzo Cremonesi

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