di Francesca Basso
Ora la parola passa alla commissione. Von der Leyen: «Ora abbiamo una buona road map»
DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE
BRUXELLES – «L’Euco ha raggiunto un accordo sull’energia. Prevalgono unità e solidarietà. Concordato di lavorare su misure per contenere i prezzi dell’energia per le famiglie e le imprese». Il tweet di Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, arriva poco dopo le due, dopo oltre dieci ore di trattative tra i leader Ue per limare le conclusioni del summit relative a energia e situazione economica, contenenti le linee guida che dovranno seguire la Commissione Ue e i ministri dell’Energia nelle prossime settimane per arrivare a decisioni concrete. «Abbiamo avuto un buono Consiglio europeo — ha commentato la presidente Ursula von der Leyen in conferenza stampa —. Abbiamo ora una roadmap buona e solida per lavorare sulla nostra strategia». E nella tabella di marcia c’è il corridoio di prezzo dinamico temporaneo «per limitare immediatamente gli episodi di prezzi eccessivi del gas» al Ttf, tenendo conto dei paletti proposti dalla Commissione nella bozza di regolamento del Consiglio del 18 ottobre 2022; un quadro temporaneo dell’Ue per fissare un tetto al prezzo del gas per la generazione di elettricità, compresa un’analisi dei costi e dei benefici; un nuovo benchmark complementare al Ttf entro l’inizio del 2023 che rifletta più accuratamente le condizioni del mercato del gas; «soluzioni comuni a livello europeo, ove opportuno» per mantenere il level playing field e l’integrità del mercato interno.
Ora spetterà alla Commissione presentare la proposta dettagliata sul corridoio di prezzo dinamico temporaneo e le valutazioni sul cap al gas per produrre elettricità. Mentre i ministri dell’Energia che si riuniranno il 25 ottobre dovranno esaminare la proposta della Commissione per arrivare a delle decisioni al consiglio Energia straordinario che ci si aspetta sia convocato per il 18 novembre. «Abbiamo chiesto alla Commissione di agire in maniera molto urgente nelle prossime settimane. La prossima settimana si terrà un consiglio Energia che ci permetterà di progredire e ci sarà il lavoro della Commissione che ora ha ricevuto un sostegno su tutte le proposte che ha fatto», ha spiegato il presidente francese, Emmanuel Macron, al termine del vertice Ue, aggiungendo che «le prossime due-tre settimane permetteranno alla Commissione di produrre chiaramente questo meccanismo. A fine ottobre inizio novembre potremo avere questo meccanismo all’opera. In particolare per quanto riguarda il meccanismo di corridoio dei prezzi del gas e della solidarietà possiamo andare molto veloce ora sull’attuazione»
. Lo sforzo è stato far avvicinare le posizioni degli Stati membri sul corridoio di prezzo dinamico temporaneo per limitare la volatilità e il cap al prezzo del gas usato per produrre elettricità (modello iberico), su cui il no di Germania e Olanda, ma anche di Irlanda e Danimarca, era inizialmente granitico tanto da ipotizzare alla vigilia del summit anche uno stralcio di quella parte dalle conclusioni. E un punto d’incontro è stato trovato anche su «soluzioni comuni europee, dove appropriate» per mantenere il level playing field e l’integrità del mercato unico. Tuttavia il cancelliere tedesco Olaf Scholz, al termine del Consiglio europeo, se ha confermato che «abbiamo preso una decisione che dà il mandato» alla Commissione europea «di indagare su ciò che è possibile» fare, ha anche ricordato che «il focus è ovviamente sui fondi che abbiamo già», ovvero quelli del Recovery Fund e di RePowerEu, e che «c’è ancora bisogno di discutere molto, il dibattito continuerà». Le discussioni nel corso della giornata sono state accese, il premier Mario Draghi ha sottolineato «l’urgenza di adottare misure che incidano sulla dinamica dei prezzi» e di stare uniti per non fare il gioco di Putin. Mentre il motore franco-tedesco, che tradizionalmente spinge la Ue a prendere le decisioni più difficili, si è inceppato e Macron e Scholz non sono riusciti a trovare nel loro incontro bilaterale prima del vertice un terreno comune.
In dettaglio, nelle conclusioni relative all’energia, il Consiglio europeo invita i ministri dei Paesi Ue e la Commissione europea «a presentare con urgenza decisioni concrete» su dieci misure: 1) «l’acquisto congiunto volontario di gas, ad eccezione dell’aggregazione vincolante della domanda per un volume equivalente al 15% del fabbisogno di stoccaggio, in base alle esigenze nazionali, e l’accelerazione dei negoziati con partner affidabili»; 2) «un nuovo parametro di riferimento complementare (al Ttf, ndr) entro l’inizio del 2023 che rifletta più accuratamente le condizioni del mercato del gas»; 3) «un corridoio di prezzo dinamico temporaneo sulle transazioni di gas naturale per limitare immediatamente gli episodi di prezzi eccessivi del gas»; 4) «un quadro temporaneo dell’Ue per fissare un tetto al prezzo del gas nella generazione di elettricità, che comprenda un’analisi dei costi e dei benefici, senza modificare l’ordine di merito, impedendo nel contempo l’aumento del consumo di gas, affrontando gli impatti finanziari e distributivi e il suo impatto sui flussi al di fuori dei confini dell’Ue»; 5) «miglioramenti al funzionamento dei mercati dell’energia per aumentare la trasparenza del mercato, alleviare le tensioni sulla liquidità ed eliminare i fattori che amplificano la volatilità dei prezzi del gas»; 6) «l’accelerazione della semplificazione delle procedure di autorizzazione al fine di velocizzare l’introduzione delle energie rinnovabili e delle reti»; 7) «misure di solidarietà energetica in caso di interruzioni della fornitura di gas a livello nazionale, regionale o dell’Unione, in assenza di accordi di solidarietà bilaterali»; 8) «sforzi maggiori per il risparmio energetico»; 9) «maggiori sforzi per il risparmio energetico; 10) «la mobilitazione degli strumenti pertinenti a livello nazionale e dell’Ue». I leader Ue nelle conclusioni ribadiscono che «la priorità immediata è proteggere le famiglie e le imprese, in particolare i soggetti più vulnerabili delle nostre società. È inoltre fondamentale preservare la competitività globale dell’Unione». Ma i mesi passano e gli egoismi nazionali sembrano prevalere sulle soluzioni comunitarie. Perché si arrivi a decisioni concrete ci vorranno ancora settimane. Venerdì mattina i leader dei 27 Stati membri discuteranno il sostegno militare e finanziario all’Ucraina e il tipo di relazione che l’Ue deve avere con la Cina.
21 ottobre 2022 (modifica il 21 ottobre 2022 | 07:33)
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, 2022-10-21 05:33:00, Ora la parola passa alla commissione. Von der Leyen: «Ora abbiamo una buona road map», Francesca Basso