Ue e regolamento per la Ong: Italia rispetti il diritto internazionale

Ue e regolamento per la Ong: Italia rispetti il diritto internazionale

Spread the love

di Redazione onlineI salvataggi sono un dovere morale e legale dice la portavoce della commissione per le migrazioni. Anche le organizzazioni che operano nel Mediterraneo sottoscrivono un documento congiunto Non sta a noi guardare nello specifico il contenuto di questo decreto. Ovviamente siamo in contatto con le autorit italiane e questo mese avremo una riunione del gruppo di contatto Sar, ricerca e soccorso. Indipendentemente da cosa l’Italia stia facendo tramite decreto o legge specifica, le autorit devono rispettare la legge internazionale e la legge del mare. Lo ha dichiarato la portavoce della Commissione europea per le migrazioni, Anitta Hipper, rispondendo a una domanda sul nuovo decreto per le Ong che operano in mare approvato dal Governo italiano. Le nostre regole per la richiesta d’asilo sono chiare: tutti i cittadini dei Paesi terzi devono poter richiedere l’asilo, anche quando si trovano in acque territoriali, ha spiegato. La portavoce ha inoltre ribadito il principio secondo cui salvare le persone in difficolt in mare un obbligo morale e un dovere legale, indipendentemente dalle situazioni che le hanno portate a trovarsi in quella condizione di difficolt. Nelle stesse ore in cui da Bruxelles arrivava questa sottolineatura, le Ong che operano nel Mediterraneo sottoscrivevano un documento in cui ribadiscono la loro contrariet al regolamento varato dal governo Meloni: Esprimiamo la nostra pi viva preoccupazione per l’ultimo tentativo di un governo europeo di ostacolare l’assistenza alle persone in difficolt in mare. quanto scrivono in un documento unitario le Ong impegnate nell’attivit di soccorso in mare aggiungendo che il nuovo decreto legge, firmato dal Presidente italiano il 2 gennaio 2023, ridurr le capacit di soccorso in mare e render ancora pi pericoloso il Mediterraneo centrale, una delle rotte migratorie pi letali al mondo. L’Italia rischia dunque di trovarsi isolata in Europa nella gestione delle politiche migratorie. Ieri la Svezia che sar presidente di turno Ue per il prossimo semestre ha dichiarato che non sar affrontata alcuna revisione del meccanismo di redistribuzione dei migranti. Tema che invece il governo Meloni intendeva mettere sul tavolo. (articolo in aggiornamento) 5 gennaio 2023 (modifica il 5 gennaio 2023 | 13:23) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.