L’ultima veleggiata di Massimo

L’ultima veleggiata di Massimo

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di Alessandra Muglia

Si spento ieri Canonica, il dentista torinese promotore di originali campagne per la prevenzione del cancro al pancreas. Un mese fa era in Egitto con il Corriere: la curiosità con cui mordeva la vita ci aveva fatto quasi dimenticare che il tempo per lui stava per scadere

«Oggi mi spinge la forza del vento. E’ uno scorrere lento e maestoso ed io mi sento parte di un tutto universale». Così scriveva Massimo Canonica mentre veleggiava lungo il Nilo durante un recente viaggio del Corriere. È il suo ultimo post su Facebook, è datato 5 ottobre. Esattamente un mese dopo questo dentista torinese promotore di originali raccolte fondi per la ricerca sul cancro al pancreas si è spento e queste parole suonano come il suo commiato. Brividi e tanta tristezza. Che quello fosse il suo ultimo viaggio ce l’aveva fatto capire: era partito alla volta dell’Egitto carico di entusiasmo, ma anche con il collare al collo e il bagaglio delle 12 compresse che doveva assumere ogni giorno per cercare di tenere a bada la recidiva di un cancro al pancreas scoperto 5 anni fa, oltre a un mix pesante di anti dolorifici che a volte neppure bastava a lenire tutta la sofferenza.

Ma la curiosità con cui mordeva la vita, gli occhi indagatori, il suo sorriso, ci facevano quasi dimenticare che il tempo per lui stava per scadere. E poi quelle richieste di essere fotografato a braccia aperte, in posa da testimonial, davanti a qualsiasi attrazione, la dicevano lunga sul suo guardare al futuro e il suo desiderio di inaugurare una nuova campagna per sensibilizzare sulla malattia. Come già fatto nel 2019, quando ha scalato il Monte Bianco o più di recente, la scorsa primavera, con il progetto «Io Vado al Massimo Bike»: 500 km in bici, da Torino a Venezia in sei tappe, per raccogliere fondi per la ricerca scientifica e spingere sul tema della prevenzione. «Il ciclismo è sempre stato una parte della mia vita, e lo sport è sia un amico sia un alleato nel mio percorso di sopravvivenza» ripeteva tra un piatto di hummus e una tilapia questo dentista di professione e alpinista e cicloamatore per passione. A Torino aveva lasciato la moglie Cristiana e il figlio Matteo a cui tornava con il pensiero: ci raccontava che voleva festeggiare i 14 anni del ragazzo appena sarebbe rientrato a casa.



Con noi aveva visitato senza risparmiarsi alcuna fatica la Valle dei Re e quella delle Regine, su e giù alla tomba di Nefertari ma anche in quelle minori.

Quasi un viaggio nel mistero della morte con lui che doveva sentirla molto vicina e al tempo stesso la esorcizzava inebriandosi ad ogni piccola emozione. «Il non poter controllare il futuro ci permette di abbracciare il presente con un’energia quasi ruvida, forte, intensa. Subentra per me la voglia di conquistare ogni attimo» diceva.

Forse questa leggerezza nello stare al mondo, la sua capacità di vivere attimo per attimo è quel che ha reso la sua presenza così preziosa in questo nostro primo e ultimo viaggio insieme. E ha cementato rapporti che a volte nemmeno in anni si consolidano così. In chat, il ricordo commosso degli altri viaggiatori: «sei stata una stella cadente», una «persona coraggiosa», «ti porteremo con noi, sempre».

5 novembre 2022 (modifica il 5 novembre 2022 | 16:18)

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, 2022-11-05 15:18:00, Si spento ieri Canonica, il dentista torinese promotore di originali campagne per la prevenzione del cancro al pancreas. Un mese fa era in Egitto con il Corriere: la curiosità con cui mordeva la vita ci aveva fatto quasi dimenticare che il tempo per lui stava per scadere, Alessandra Muglia

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