Adriano Falanga,
A poco più di 48 ore dal voto di sfiducia di lunedì sera, il sindaco di Scafati Cristoforo Salvati decide di azzerare la giunta, ma i dissidenti lo gelano: «E’ inutile». Al contempo, rispolvera la sua pagina elettorale e si proietta già verso il voto anticipato. «Tale decisione – spiega il sindaco – si basa esclusivamente su valutazioni di opportunità politico-amministrative essendo in corso, come è ben noto a tutti, un confronto in seno alla maggioranza finalizzato a verificarne la tenuta e la compattezza, in vista della discussione della mozione di sfiducia».A spingere per l’azzeramento sono state le “colombe”, con in testa il presidente del consiglio comunale Mario Santocchio e il capogruppo di Fdi Luca Maranca, che hanno avuto la meglio sui “falchi” Antonio Carotenuto, Laura Semplice e Teresa Cirillo. Irremovibile in un primo momento, l’azzeramento è stato visto da Salvati come segnale di distensione e di apertura. Nessuno vuole andare al voto e consegnare la città ad un commissario prefettizio, seppur per pochi mesi. «Non si tratta di atto “sanzionatorio” nei confronti dei miei assessori e del vicesindaco, ai quali confermo la mia personale stima ed il mio ringraziamento per il lavoro svolto e per la preziosa collaborazione garantita fino ad oggi – chiarisce il primo cittadino di Scafati – I recenti avvenimenti impongono una verifica politica a 360 gradi all’interno della squadra che mi sostiene ed una ridefinizione complessiva degli assetti di governo, necessaria per affrontare con sicurezza e determinazione le sfide del prossimo futuro».La mozione di sfiducia presentata dai dieci consiglieri di minoranza Salvati la definisce un “banco di prova”. «Accetterò con serenità l’esito del voto qualunque esso sia, con l’auspicio che chi ha finora condiviso questo percorso amministrativo con il sindaco Salvati, voglia continuare a farlo, ma con convinzione, senza esitazioni», puntualizza.Ma in cuor suo Salvati ci crede poco, sa di essersi giocato ogni carta utile, e per l’occasione ha rispolverato la sua pagina social, con slogan propagandistici. Dai dissidenti arriva però la doccia fredda. «La nostra posizione non cambia – replicano Paolo Attianese, Anna Conte e Antonella Vaccaro – Non è una questione di giunta, né di poltrone, lo abbiamo detto dal primo giorno. A noi interessano i programmi, non abbiamo mai chiesto nulla né tantomeno una rimodulazione o un azzeramento». Tutto ciò lascia presagire che lunedì sera, salvo improbabili (ma non impossibili) assist dall’opposizione, si chiederà definitivamente l’esperienza amministrativa di Cristoforo Salvati, primo sindaco sfiduciato della città. «Noi abbiamo fatto il nostre dovere fino alla fine» le parole di Daniela Ugliano, assessore all’ambiente.Tra le delibere approvate ieri mattina, anche la creazione dell’isola ecologica in via Della Resistenza con i fondi Pnrr, da lei sponsorizzata.
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