Editoriale
Oggi ci sono priorità da affrontare. A partire dall’emergenza costi dell’energia, che rischia di paralizzare le imprese. Ma non è l’unica
di Fabio Tamburini
28 gennaio 2022
Quirinale, Renzi: “Centrodestra irresponsabile, ha fallito esame maturità”
3′ di lettura
Lo spettacolo delle schede bianche che sta tenendo banco è di quelli, diciamolo con un eufemismo, poco entusiasmanti. Tuttavia la democrazia parlamentare, che ha tanti pregi ma anche qualche difetto, ha tempi comunque da rispettare. Ad una condizione: che tengano conto delle emergenze del Paese. Oggi ci sono priorità da affrontare. A partire dall’emergenza costi dell’energia, che rischia di paralizzare le imprese. Non solo. Su diversi fronti occorre grande attenzione per evitare di compromettere i risultati, straordinariamente positivi, raggiunti nell’ultimo anno grazie all’ottimo lavoro svolto dal governo Draghi. L’inflazione si sta rivelando ricca d’insidie, l’andamento al rialzo dei prezzi delle materie prime mette a dura prova i rapporti tra l’industria manifatturiera e la grande distribuzione, l’applicazione del Pnrr è un sentiero stretto e tutto in salita, il debito pubblico pesa come un macigno sul futuro del Paese e faremmo bene a non dimenticarcelo, la pandemia è tutt’altro che un ricordo.
Finora il vento ha soffiato nella direzione giusta mettendoci nelle condizioni di chiudere il 2021 con una crescita record del prodotto interno lordo (in testa alla classifica in Europa) e segnando l’inversione di tendenza del debito pubblico (per la prima volta da tanti, troppi anni). Ma occorre fare attenzione perché basta poco, anzi pochissimo, per passare dalle stelle alle stalle. E la caduta potrebbe essere brusca. Insomma, la possibilità è che, dopo avere assaporato il gusto di una ritrovata fiducia nelle nostre possibilità, ci ritroviamo del tutto spiazzati e in difficoltà.
Lo conferma qualche nervosismo nell’andamento dello spread che, negli ultimi giorni, è arrivato a sfiorare quota 150 (un anno fa era sceso sotto i 100 con l’incarico a Mario Draghi presidente del consiglio per poi attestarsi in area 100-120). Ma la priorità vera è rappresentata dai costi dell’energia, duri da sostenere per le famiglie e tali da affossare una parte non trascurabile delle imprese. Da quasi due mesi il Sole 24 Ore ha acceso i riflettori su quanto stava accadendo, segnalando rischi gravi per l’intero sistema produttivo e non soltanto per le aziende ad alto consumo di energia. Siamo stati facili profeti.
I numeri parlano chiaro. Nel 2020 il prezzo medio all’ingrosso della corrente alla Borsa elettrica del Gme, il Gestore dei mercati energetici, era 3,9 centesimi al chilowattora. L’anno scorso era salita a 12,5, oltre il triplo. Nelle prime quattro settimane del 2022 è ancora più alta: 22,4 centesimi, il doppio dell’anno precedente. Non solo. La quotazione attuale per le forniture elettriche ha raggiunto i 26,1 centesimi, con la punta di 33 centesimi, cioè il valore medio del 2020 moltiplicato per otto.
Abbiamo anche scritto che non sarebbero serviti interventi spot per tamponare l’aumento dei prezzi stanziando rimborsi per famiglie e imprese. Pannicelli caldi, li abbiamo definiti. E tali si stanno dimostrando. Risorse buttate in un pozzo nero, un po’ come i 13 miliardi finiti all’Alitalia prima di prendere atto della sua crisi irreversibile. Servono interventi di carattere strutturale urgenti come battere il pugno sul tavolo per una politica europea determinata, sbloccare gli investimenti nelle rinnovabili mettendo fine alla vergogna che impedisce alle imprese d’investire, spazzare via le resistenze che impediscono lo sfruttamento delle riserve italiane di gas, bloccare le speculazioni finanziarie sulle risorse energetiche. Serve intervenire subito, senza aspettare l’elezione del presidente della Repubblica. In caso contrario avremo finalmente risolto il problema del Quirinale, ma lo scenario sarà d’imprese che chiudono e disoccupazione fuori controllo. Meglio evitarlo, finché siamo in tempo. E le parole di ieri del ministro dell’Economia Daniele Franco, intervenuto all’iniziativa del Sole 24 Ore Telefisco, accendono qualche speranza.
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