Lultimo summit Biden-Putin, solo 21 mesi fa: cosa ricordo di quel duello a Ginevra

Lultimo summit Biden-Putin, solo 21 mesi fa: cosa ricordo di quel duello a Ginevra

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Ventuno mesi fa a Ginevra, al loro ultimo incontro di persona, Vladimir Putin sembrava avere una marcia in pi rispetto a Joe Biden, e forse pi d’una.

Oggi? Il confronto psico-fisico non quello che conta, ha perso rilevanza.

Il bilancio nella gara tra i due vede Putin macchiato da una lunga catena di errori strategici. Sbagli di valutazione sulla resistenza ucraina, sulla coesione dell’Occidente, sulla capacit di Mosca di ricattare l’Europa con il gas.

Biden non ringiovanito da allora, ma nelle democrazie i governi non sono exploit solitari, sono vaste squadre, formate attingendo a un establishment collaudato. Il pluralismo liberale impone di fare i conti con il Congresso, con l’opposizione, con la stampa libera, con il parere delle nazioni alleate. Il vecchio ha tenuto insieme la Nato, ha organizzato una risposta coerente, ha la sua parte di merito se l’Ucraina ha tenuto in smacco per un anno intero quell’esercito che si credeva invincibile.

Eppure il ricordo di ventuno mesi fa era quello di un presidente anziano che ogni tanto perdeva il filo e doveva cercare le frasi giuste nei suoi appunti. Sotto gli occhi preoccupati dei suoi portavoce, intenti a proteggerlo da se stesso prima ancora che dai giornalisti.

L’altro? Preciso, efficace e aggressivo, fisicamente molto pi in forma, sarcastico nel descrivere le patologie della democrazia americana.

Rileggo gli appunti che presi all’ultimo incontro di persona fra Joe Biden e Vladimir Putin. Era il 16 giugno 2021, come corrispondente accreditato alla Casa Bianca avevo seguito l’Air Force One fino a Ginevra. Poco prima c’erano stati due vertici a Bruxelles, dove Biden aveva incontrato capi di Stato e di governo dell’Unione europea e della Nato. Il gran finale in Svizzera, sulle rive del Lago Lemano, era un azzardo.

Biden era in carica da meno di sei mesi, circondato da preoccupazioni sulla sua salute e la sua lucidit. L’Ucraina era gi una crisi aperta: la Russia aveva annesso illegalmente la Crimea nel 2014, perci era stata colpita da sanzioni (modeste). Quello era ancora un conflitto a bassa intensit.

Molti europei, e alcuni americani, chiedevano a Biden di ritrovare la strada di un dialogo, di una normalizzazione nei rapporti. Le prove generali per una sorta di ricucitura erano in corso quel giorno a Ginevra, o per lo meno un let’s agree on how to disagree, accordiamoci sulle regole della nostra discordia, facciamo che il nostro antagonismo rimanga entro dei limiti ragionevoli, controllabili.

L’elenco di accuse che Biden present a Putin a Ginevra cominciava dalle aggressioni in Ucraina, e da altre operazioni ostili e minacciose nell’area che va dai Baltici alla Georgia. Seguivano i dossier scottanti sulle ripetute interferenze della Russia — servizi segreti, hacker, media di Stato — nelle elezioni di diversi paesi democratici (Biden era ancora fresco reduce dalla vittoria su Donald Trump). In tema di persecuzione degli oppositori non furono tralasciati gli attentati perpetrati anche sul territorio di nazioni occidentali.

Non posso essere presidente degli Stati Uniti se rinuncio a parlare in difesa dei diritti umani fondamentali. A Putin ho detto: se il tuo oppositore Navalny muore in carcere sar una tragedia, sar devastante prima di tutto per voi, per la Russia.

Parlando cos nella sua (solitaria) conferenza stampa conclusiva Biden non si faceva illusioni che il messaggio venisse ricevuto, ma spiegava al mondo intero il senso di questo summit con il killer, come lui aveva definito il leader russo in un’intervista televisiva poco dopo l’insediamento alla Casa Bianca. Qui a Ginevra – disse Biden – non si trattava di avere fiducia, ma di mettere in campo gli interessi vitali di ciascuno, e poi verificheremo i fatti.

Su questo fronte il vertice ci illuse tutti. A prima vista infatti sembr meno sterile di quanto si poteva temere dalle premesse. Biden disse all’avversario storico che certe infrastrutture nevralgiche come l’energia, devono rimanere off-limits, al riparo dagli attacchi, e le nazioni responsabili devono agire contro i criminali che agiscono a partire dal loro territorio. Il riferimento era all’ultima forma di cyber-guerra, il ransomware o estorsione digitale che colpisce sempre pi spesso aziende private paralizzandone i sistemi informatici per chiedere un riscatto. In America in quel periodo due attacchi avevano colpito un oleodotto e il pi grande fornitore di carni. I criminali agivano dalla Russia. Putin sa che abbiamo la capacit di rispondere e che lo faremo, assicur il presidente americano.

Biden pass a elencare terreni sui quali pensava che il dialogo di quel 16 giugno 2021 con Putin a Ginevra fosse stato utile, perch la Russia secondo lui aveva un interesse a cooperare: gli aiuti umanitari per portare cibo alla popolazione civile in Siria; l’importanza di evitare che l’Iran si doti dell’arma nucleare; la necessit di mantenere l’Artico fuori da una corsa agli armamenti; la prevenzione del terrorismo in Afghanistan (da cui le truppe americane si sarebbero ritirate nel caos due mesi dopo). Un’intesa possibile su una stabilit strategica era l’obiettivo minimalista che la Casa Bianca aveva fissato per l’evento di Ginevra.

Riportare le relazioni russo-americane alla prevedibilit: nemici come prima, ma in un quadro dove ciascuno conosce le linee rosse dell’altro da non oltrepassare per evitare di innescare crisi incontrollabili.

Biden divag nei retroscena a met strada fra la psicanalisi, la storia e la geopolitica. Disse che Putin rimaneva ossessionato dall’idea che noi lo accerchiamo e vogliamo farlo cadere. Interpret cos la visione putiniana della storia russa: Pensa che il suo Paese stato una superpotenza nelle relazioni interazionali solo quando stato unificato sotto un regime forte. Respinse con sdegno le incursioni che il russo aveva fatto a sua volta dentro il male oscuro della democrazia americana: i saccheggi delle citt durante le proteste di Black Lives Matter, l’assalto al Campidoglio il 6 gennaio di quell’anno. Ridicolo, grottesco, secondo Biden quel voler descrivere l’America come un sistema politico malato, anche se Putin in questo caso riprendeva temi cari a tutti i media degli Stati Uniti.

Biden a chiusura del summit svizzero ribadiva un’antica convinzione della sua diplomazia, sui danni che la Russia si auto-infligge inimicandosi l’America. Putin non dovrebbe avere interesse in una nuova guerra fredda, gli converrebbe attirare gli investimenti delle nostre aziende anzich farle fuggire. Il teorema americano allinea l’interesse politico a quello economico ed una motivazione classica per le sanzioni, ma molti regimi autoritari hanno dimostrato di seguire regole diverse.

L’Ucraina aggredita era gi in quella primavera 2021 il macigno nelle relazioni con l’Occidente, la causa principale delle prime sanzioni contro la Russia. Ma l’elenco dei punti di conflitto non imped che le due superpotenze si mettessero al lavoro per un nuovo trattato sulle armi nucleari, dopo aver gi prolungato lo Start 2.

Vedersi di persona sempre meglio, osserv Biden. La coreografia scritta dalla sua squadra, evit ogni fuori programma, escluse la conferenza stampa congiunta, per proteggere l’anziano presidente dal suo rischio peggiore: le gaffe. S, allora anche alla Casa Bianca molti erano convinti che il loro leader potesse solo sfigurare in un confronto diretto con l’ex capo dei servizi segreti, il lottatore di judo, il Putin che amava farsi fotografare come un Rambo a cavallo o nei bagni ghiacciati.

Sul Lago Lemano Putin era parso quasi magnanime, aveva definito Biden un uomo di esperienza, equilibrato, professionale. Complimenti calati dall’alto di un complesso di superiorit. Biden contraccambi definendo la Russia una superpotenza, cancellando il celebre sgarbo di Barack Obama che l’aveva definita solo una potenza regionale. Due anni prima, in un’intervista al Financial Times del giugno 2019, Putin aveva elaborato il suo teorema: defin obsoleto e superato il liberalismo, sanc la fine di un’epoca in cui le democrazie occidentali dettavano regole agli altri.

La gara tra sistemi politico-economici si rivelata pi complessa di un match di judo. Convinto di avere a che fare con un avversario vecchio e debole, Putin non ha valutato le risorse del sistema-America che c’ dietro Biden.

Quell’incontro di ventuno mesi fa a Ginevra fu un’occasione sprecata per tutti. Ma il verdetto su chi ha sbagliato di pi nel bilancio di duecentomila tra morti e feriti russi che Putin ha gettato nella carneficina ucraina, con cos pochi risultati.

21 febbraio 2023, 18:41 – modifica il 21 febbraio 2023 | 18:41

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