Un anno fa ci lasciava, Luca Serianni, noto linguista e professore. l’onda emotiva tra ex studenti di diverse generazioni è stata potente. Questo connubio di sentimenti testimonia l’influenza di un maestro che non solo possedeva una vasta conoscenza, ma anche una notevole capacità di comunicarla efficacemente.
Serianni ha lasciato un’eredità di rispetto profondo per i destinatari delle nostre comunicazioni, promuovendo chiarezza e trasparenza. Come si legge su Left, molti studenti ricordano la sorpresa piacevole delle sue spiegazioni precise, un faro nella nebbia dei manuali universitari umanistici degli anni ’70. Le sue lezioni di grammatica storica, condite con versi della Divina Commedia di Dante, hanno rivoluzionato l’idea stessa di discorso sulla letteratura.
Serianni insegnava con rigore scientifico e leggerezza, una combinazione rara. Sottolineava sempre l’importanza di amare la propria disciplina e prestare attenzione agli studenti. La sua umiltà era evidente in occasioni come la fiera del libro di Torino, dove dimostrava grande considerazione per gli altri con la sua retorica straordinaria.
Parte del suo metodo didattico rivoluzionario comprendeva l’uso di un pennino verde per evidenziare gli aspetti positivi nelle prove scritte degli studenti, una pratica che contrastava con l’approccio tradizionale e censorio delle “correzioni”. Serianni trasmetteva la responsabilità e il piacere del lavoro dettagliato, insistendo sulla qualità.
La sua eredità rimane un testamento potente all’effetto di un vero maestro sulla vita dei suoi studenti.
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