di Aldo Grasso
Mertens non era capitano del Napoli ma si è comportato da Capitano
Il momento più intenso proposto giovedì dalla tv veniva dai social. Alcuni notiziari sportivi hanno ripreso un video postato da Dries Mertens. In un elegante bianco e nero, il calciatore saluta e ringrazia Napoli e i tifosi, dieci giorni dopo il no all’offerta di rinnovo e il conseguente annuncio del club. Alle spalle ha la maglia che ha indossato per nove anni, in braccio il figlio Ciro, nato pochi mesi fa e che lui ha chiamato con il nome che era diventato il suo nome per i tifosi: «Cari napoletani, concittadini miei, sapevo che questo giorno alla fine sarebbe arrivato, ma non ho mai saputo quanto sarebbe stato difficile per me. Salutare questa città che mi ha adottato, amato e sostenuto nei momenti difficili e meravigliosi. I record e i gol saranno nei libri ma le persone e la città rimarranno per sempre nel mio cuore».
Mertens ha chiuso la sua avventura azzurra dopo nove stagioni, ora dovrà trovarsi un’altra squadra perché il contratto non gli è stato rinnovato. Un addio molto doloroso per i tifosi, non solo per lo spessore tecnico del giocatore, diventato il più prolifico marcatore della storia del club con 148 gol (397 presenze), ma soprattutto dal punto di vista umano, come dimostra il video: «Alla società, a tutti i miei colleghi, allenatori, tifosi, amici e ad ogni napoletano posso solo dire una parola: Grazie! La mia partenza non è andata come ho voluto io, ma per me non è un addio ma è solo un arrivederci. Napoli, ma quanto ci siamo divertiti…». Nessuna polemica con il presidente Aurelio De Laurentiis, solo classe, tanta classe. Nessuna distinzione tra persona e calciatore, solo una piccola, grande lezione di amore e di stile. Ecco, per giorni ho sperato che un video così lo mandasse Andrea Belotti. Ha dato molto al Toro, ma ha anche ricevuto un affetto e una considerazione che difficilmente troverà altrove. Mertens non era capitano del Napoli ma si è comportato da Capitano.
5 agosto 2022 (modifica il 6 agosto 2022 | 10:42)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-08-06 12:57:00,
di Aldo Grasso
Mertens non era capitano del Napoli ma si è comportato da Capitano
Il momento più intenso proposto giovedì dalla tv veniva dai social. Alcuni notiziari sportivi hanno ripreso un video postato da Dries Mertens. In un elegante bianco e nero, il calciatore saluta e ringrazia Napoli e i tifosi, dieci giorni dopo il no all’offerta di rinnovo e il conseguente annuncio del club. Alle spalle ha la maglia che ha indossato per nove anni, in braccio il figlio Ciro, nato pochi mesi fa e che lui ha chiamato con il nome che era diventato il suo nome per i tifosi: «Cari napoletani, concittadini miei, sapevo che questo giorno alla fine sarebbe arrivato, ma non ho mai saputo quanto sarebbe stato difficile per me. Salutare questa città che mi ha adottato, amato e sostenuto nei momenti difficili e meravigliosi. I record e i gol saranno nei libri ma le persone e la città rimarranno per sempre nel mio cuore».
Mertens ha chiuso la sua avventura azzurra dopo nove stagioni, ora dovrà trovarsi un’altra squadra perché il contratto non gli è stato rinnovato. Un addio molto doloroso per i tifosi, non solo per lo spessore tecnico del giocatore, diventato il più prolifico marcatore della storia del club con 148 gol (397 presenze), ma soprattutto dal punto di vista umano, come dimostra il video: «Alla società, a tutti i miei colleghi, allenatori, tifosi, amici e ad ogni napoletano posso solo dire una parola: Grazie! La mia partenza non è andata come ho voluto io, ma per me non è un addio ma è solo un arrivederci. Napoli, ma quanto ci siamo divertiti…». Nessuna polemica con il presidente Aurelio De Laurentiis, solo classe, tanta classe. Nessuna distinzione tra persona e calciatore, solo una piccola, grande lezione di amore e di stile. Ecco, per giorni ho sperato che un video così lo mandasse Andrea Belotti. Ha dato molto al Toro, ma ha anche ricevuto un affetto e una considerazione che difficilmente troverà altrove. Mertens non era capitano del Napoli ma si è comportato da Capitano.
5 agosto 2022 (modifica il 6 agosto 2022 | 10:42)
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