Un pezzo del dramma di Lampedusa si trasferisce a Pesaro. Come segnala Il Resto del Carlino, all’ingresso del liceo artistico Mengaroni, una mattonella di ceramica bianca porta un messaggio struggente. “Qui, aspettavamo il giovane del Mali, morto annegato il 18 aprile 2015,” recita il testo, opera del professore Carlo Bertani.
La preside Serena Perugini sottolinea l’importanza dell’oggetto, definendolo una “formella del ricordo”. È più che un elemento decorativo, è un simbolo potente, previsto per una lezione di educazione civica aperta alla cittadinanza. Il messaggio riguarda un ragazzo del Mali trovato morto nelle acque del Mediterraneo, con una pagella cucita sui vestiti. Una storia documentata nel libro “Naufraghi senza volto” di Cristina Cattaneo.
La scuola sta lavorando a un progetto di inclusione, collaborando con la cooperativa Labirinto per favorire l’accoglienza di giovani profughi attraverso laboratori artistici. “Dove la parola incontra dei limiti, l’arte supera ogni ostacolo,” dichiara la preside.
Il timing dell’installazione è significativo, come spiegano i professori del Mengaroni. Dopo il naufragio di Cutro nel febbraio 2023, la scuola ha sentito la necessità di dare un segno concreto per la consapevolezza e la riflessione. “Vogliamo ricordare, riflettere e tenere dentro di noi la consapevolezza di vivere in un tempo in cui tutto ciò accade,” afferma la preside.
Il pezzo di ceramica è un invito all’azione e alla responsabilità civica. La storia di un ragazzo deceduto nel Mediterraneo ha ispirato l’istituto a divenire un faro di inclusione e accoglienza, dimostrando che anche un piccolo gesto può portare alla consapevolezza e al cambiamento.
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