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Dall’anno prossimo, dunque, 40mila docenti, appositamente formati (già a partire dalle prossime settimane, secondo quanto prevede la bozza del decreto), svolgeranno funzione di tutor e altri 2.600 quella di orientatore.
“La prima fase riguarderà gli ultimi 3 anni di scuola superiori – ha dichiarato il ministro Valditara – e poi progressivamente saranno estesi alle scuole medie e al resto delle superiori, 8 anni complessivamente”.
Valditara ha spiegato la funzione della nuova figura tutoriale: “avrà un ruolo decisivo. Si tratta della prima pietra della rivoluzione del merito. Che prevede di tirar fuori i talenti che ogni ragazzo ha dentro di sé, valorizzare le abilità di ciascuno e non permettere che qualcuno rimanga indietro”.
“Questi tutor dovranno personalizzare il percorso formativo – ha precisato il ministro – e coordinare in una logica di team tutti gli altri docenti per far sì che la formazione del ragazzo sia sempre più aderente alle sue necessità”.
Per questa misura è stato previsto un iniziale stanziamento di 150 milioni di euro, destinati a remunerare le circa 40.000 figure di docente tutor a cui vanno ad aggiungersi quelle di docente orientatore, una per ogni istituto scolastico; saranno distribuiti nelle scuole in maniera proporzionale al numero degli studenti delle classi terze, quarte e quinte delle secondarie di secondo grado (anno scolastico 2023/2024).
Lo stanziamento di 150 milioni serve a valorizzare il merito degli studenti, ma non ha nulla a che fare con la carriera degli insegnanti, anche se quelle risorse finanziarie verranno distribuite a circa 42.600 professori di scuole secondarie di II grado: 40mila prof con funzione di tutor per 1,6 milione di studenti presenti in circa 74.500 classi dell’ultimo triennio delle superiori, e altri 2.620 docenti di orientamento assegnati ad altrettante istituzioni scolastiche della secondaria di II grado.
Mediamente un docente tutor dovrebbe operare su due classi con circa 43 studenti da seguire (comunque tra i 30 e i 50). Il docente orientatore (uno per istituzione) dovrebbe operare per l’orientamento in media di circa 600 studenti. Non pochi.
I due maggiori sindacati della scuola, la Cisl-scuola e la Flc-Cgil, hanno aperto una partita di credito verso il ministro: parliamone.
La Uil-scuola, invece, meno possibilista, ha provato a fare due conti e ha calcolato che la distribuzione dei compensi (che hanno natura accessoria) di quei 150 milioni – previsti entro il limite imposto dal decreto e dalla circolare, per i TUTOR da un minimo di 2.850 euro all’anno ad un massimo di 4.750 euro e per gli ORIENTATORI da un minimo di 1.500 euro ad un massimo di 2.000 euro – dovrebbero comportare un compenso di 16,50 euro lordi all’ora (7,34 netti) al docente tutor e 11,60 euro all’ora (5,16 netti) all’orientatore.
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