Una donna al centro di intrecci fra politica e sentimenti

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di Maurizio Porro

«Borgen», serie di cui è uscita su Netflix la quarta stagione, è un’analisi dei meccanismi della politica. Sempre collegata a doppio filo coi media

Una delle serie meglio scritte e recitate, e soprattutto utili in momento pre elettorale, è la danese Borgen , che vuol dire «il castello» ma per noi è il Palazzo inteso alla Pasolini, il fortino del Potere. La lunga e appassionante storia, di cui è uscita la quarta stagione su Netflix, è un’analisi dei meccanismi della politica sempre collegata a filo doppio coi media, in un paese democraticamente avanzato. Al centro del racconto, sempre vero e credibile, brillante e sofferto, umano e disumano nella capacità critica verso il pubblico e il privato la cui convivenza è difficile, c’è una super donna, Brigitte Nyborg. Una politica liberal e abile, che fonda anche un suo partito, la prima donna primo ministro in Danimarca (prima dell’epoca gender) e non è una favola di Andersen.

Dopo molte crisi con maggioranze che si formano e si disfano, opportunismi, ideologie anche in svendita, alleanze usa e getta (tutto come da noi) nella quarta stagione vediamo che la nostra Brigitte (attrice da Oscar è Sidse Babett Knudsen in un cast tutto eccezionale) ha perso la carica di premier ma è ministro degli Affari esteri, quindi nella sua agenda compaiono il clima, il controllo dell’Artide, tanto da far la spola tra Copenaghen e i ghiacci in Groenlandia dove il petrolio fa gola a tutti, tanto che la signora è guardata a vista da russi e americani, senza contare complicazioni sentimentali e la lotta con la rampante giornalista ed ex alleata Katrine. La serie ideata da Adam Price è nata nel 2010 ma, dato che molto rimane in sospeso, continuerà con altre puntate a metà 2023, giacché la politica è ovunque una delle realtà più in divenire. Molto intelligente la scrittura del political-social drama, nella sfida continua tra il potere centrale e quelli laterali ma basilari (stampa, tv, social, gossip) senza dimenticar che tutti teniamo famiglia e i veri conti vanno fatti col Ministero del cuore.

Borgen, serie di Adam Price, quarta stagione, Netflix

3 settembre 2022 (modifica il 3 settembre 2022 | 22:14)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-09-03 20:16:00,

di Maurizio Porro

«Borgen», serie di cui è uscita su Netflix la quarta stagione, è un’analisi dei meccanismi della politica. Sempre collegata a doppio filo coi media

Una delle serie meglio scritte e recitate, e soprattutto utili in momento pre elettorale, è la danese Borgen , che vuol dire «il castello» ma per noi è il Palazzo inteso alla Pasolini, il fortino del Potere. La lunga e appassionante storia, di cui è uscita la quarta stagione su Netflix, è un’analisi dei meccanismi della politica sempre collegata a filo doppio coi media, in un paese democraticamente avanzato. Al centro del racconto, sempre vero e credibile, brillante e sofferto, umano e disumano nella capacità critica verso il pubblico e il privato la cui convivenza è difficile, c’è una super donna, Brigitte Nyborg. Una politica liberal e abile, che fonda anche un suo partito, la prima donna primo ministro in Danimarca (prima dell’epoca gender) e non è una favola di Andersen.

Dopo molte crisi con maggioranze che si formano e si disfano, opportunismi, ideologie anche in svendita, alleanze usa e getta (tutto come da noi) nella quarta stagione vediamo che la nostra Brigitte (attrice da Oscar è Sidse Babett Knudsen in un cast tutto eccezionale) ha perso la carica di premier ma è ministro degli Affari esteri, quindi nella sua agenda compaiono il clima, il controllo dell’Artide, tanto da far la spola tra Copenaghen e i ghiacci in Groenlandia dove il petrolio fa gola a tutti, tanto che la signora è guardata a vista da russi e americani, senza contare complicazioni sentimentali e la lotta con la rampante giornalista ed ex alleata Katrine. La serie ideata da Adam Price è nata nel 2010 ma, dato che molto rimane in sospeso, continuerà con altre puntate a metà 2023, giacché la politica è ovunque una delle realtà più in divenire. Molto intelligente la scrittura del political-social drama, nella sfida continua tra il potere centrale e quelli laterali ma basilari (stampa, tv, social, gossip) senza dimenticar che tutti teniamo famiglia e i veri conti vanno fatti col Ministero del cuore.

Borgen, serie di Adam Price, quarta stagione, Netflix

3 settembre 2022 (modifica il 3 settembre 2022 | 22:14)

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Pietro Guerra

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