Entriamo nel Liceo Scientifico “Amedeo Avogadro” di Roma per raccontarvi dello sportello antiviolenza interno alla scuola inaugurato in questi giorni presso la sede di via Brenta, 26. Si chiama “Una stanza tutta per sé” e si articola, fino a maggio, con quattro risorse esterne (dall’associazione “Donne in Genere” ONLUS) e una risorsa interna (una docente della scuola abilitata come operatrice di centro antiviolenza).
“Noi vogliamo progettare e costruire la cultura della non violenza”, spiega a Tuttoscuola la dirigente scolastica Katia Tedeschi. “Il progetto è strutturato su un doppio canale: da un lato laboratori didattici riservati alla popolazione studentesca, dall’altra lo sportello, aperto a tutta la Comunità. Il progetto è per noi motivo di grande soddisfazione e orgoglio, perché offre la possibilità alla popolazione studentesca (ma anche a docenti e personale ATA che ne volessero usufruire) di avere uno sportello antiviolenza interno alla scuola, gestito da operatrici formate e qualificate, già operanti in uno dei centri antiviolenza di Roma affiliati alla rete nazionale D.I.R.E.”.
“Una stanza tutta per sé” è stato vincitore di un finanziamento erogato dal Comune di Roma agli istituti superiori di secondo grado nell’ambito dell’iniziativa “A scuola di parità”. Ogni quattro settimane vengono proposti, per fasce d’età, due incontri di taglio laboratoriale da due ore ciascuno e due sportelli di ascolto, su prenotazione, per casi di violenza e molestie (aperti sia a ragazze sia a ragazzi) da due ore ciascuno. I due incontri laboratoriali vengono di volta in volta ricalibrati perle diverse fasce d’età e ripetuti ogni quattro settimane: il primo sarà dedicato alle classi prime e seconde, il secondo mese alle classi terze, il terzo mese alle classi quarte, il quarto mese alle classi quinte.
I temi intorno a cui ruoteranno i due laboratori sono due: il linguaggio, comportamenti e buone pratiche verso l’inclusività; la gestione e la risoluzione non violenta dei conflitti nelle relazioni (famigliari, amicali, di coppia). Entrambi i laboratori condurranno progressivamente le alunne e gli alunni a una presa di coscienza del fenomeno della discriminazione e della violenza di genere, mediante un approccio prevalentemente dialogico e, ove necessario, con l’ausilio di risorse audiovisive. Si procederà con lavori in piccoli gruppi, metodologia operativa attraverso la quale le ragazze e i ragazzi affronteranno i temi via via proposti, arrivando all’elaborazione di soluzioni condivise peri problemi. Ci si ripropone, come ricaduta, nell’immediato, il superamento dell’individualismo e dell’isolamento che talvolta segna la vita scolastica di alcuni studenti. Grazie al taglio “esperienziale” dato ai laboratori, vi saranno preziosi momenti di incontro in cui il focus sarà sul benessere psicofisico, la possibilità di manifestare sé stessi, scoprendo le proprie modalità di incontro con le altre persone, nonché i propri punti di forza e di debolezza. Attraverso l’attivazione di gruppi di lavoro, le esperienze di apprendimento saranno condotte dalle alunne e dagli alunni in modo cooperativo, dando loro la possibilità di sperimentare situazioni di solidarietà, responsabilità e nuove forme di relazione, anche con persone non necessariamente conosciute a priori.
A questo proposito, anche al fine di favorire nuove interazioni sociali, sarà promosso il role playing con la simulazione di alcuni ruoli in interazione tra loro: mentre alcuni partecipanti osservano i contenuti e i processi che la rappresentazione manifesta, altri avranno l’opportunità di prendere consapevolezza dei propri atteggiamenti, scoprendo i sentimenti e i vissuti sottesi alla situazione creata, per poi analizzare la propria modalità comportamentale e comunicativa all’interno della relazione. Molto importante, infine, a seguito della fase di lavoro a gruppi, sarà il tempo del cerchio, come sintesi di quanto fatto e restituzione al gruppo allargato sia dei vissuti emotivi individuali, sia delle conclusioni generali a cui si è giunti. Lo sportello antiviolenza verrà proposto come supporto emotivo e psicologico per tutti coloro che ne sentono la necessità e sarà condotto da operatrici certificate con le stesse modalità e lo stesso approccio che si segue nei centri antiviolenza.
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