Unicredit, utile a 5,2 miliardi, il migliore del decennio: via al buyback

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i conti

di Daniela Polizzi e Andrea Rinaldi31 gen 2023

Unicredit, utile a 5,2 miliardi, il migliore del decennio: via a maxi buyback

Un anno record per Unicredit, il migliore degli ultimi dieci anni, che apre la stagione dei conti delle grandi banche. I numeri presentati dal ceo Andrea Orcel hanno battuto le previsioni del mercato, con una crescita record dei ricavi sostenuta dal contesto favorevole dei tassi d’interesse e dalla forte spinta commerciale che continuer ancora visto che l’amministratore delegato ha informato di voler cercare nuove filiali. Il titolo in mattinata tra i migliori a Piazza Affari e viaggia a +8,2%. Quanto a Mps, il ceo precisa: Se un futuro molto lontano ci saranno le condizioni vedremo. Oggi non cosi. Il nostro piano genera pi valore di qualsiasi m&a. Piazza Gae Aulenti ha registrato sul 2022 ricavi per 20,3 miliardi — 18,4 miliardi al netto della distribuzione di dividendi e buyback — superando la guidance dei 18,4 miliardi di euro prevista per il 2022 e avvicinando i 18,5 miliardi previsti per il 2023 — e realizzando il miglior risultato del decennio, mentre gli utili sono saliti a 5,2 miliardi sopra le stime degli analisti che li collocavano a 5,13 miliardi. Il risultato — trainato dall’aumento dei margini di interesse pari a 10,7 miliardi — una politica pi generosa nelle cedole. Il dividendo in contanti per 1,91 miliardi, in rialzo del 63%, corrisponde a un payout ratio del 35% sull’utile netto esclusa la Russia ovvero a un dividendo per azione di 98,72 centesimi di euro, con una crescita dell’84% anno su anno. Unicredit distribuir infatti ai suoi azionisti per il 2022 un totale di 5,25 miliardi, 1,91 in cedola vera e propria e il resto dall’apprezzamento del titolo in seguito a buyback e annullamento di azioni proprie.

La banca non pi quella di un anno fa — ha detto Orcel —, la macchina commerciale pi forte ed in pieno corso il progetto di semplificazione e trasformazione operativa che verr completato pi avanti. Veniamo da una pulizia del nostro portafoglio. Abbiamo una esposizione dell’1% ai settori in difficolt. Se la situazione macro (debole recessione) i nostri accantonamenti aggiuntivi non saranno necessari e potr rilasciarli. Dal mercato siamo ancora sottovalutati. Negli ultimi 8 trimestri abbiamo battuto il consensus del 30% ogni volta. Il mercato non ha ancora aggiustato il nostro prezzo considerando questo. Io penso che quest’anno faremo lo stesso. Ci proteggono gli accantonamenti. Ci aspettiamo di migliorare. Questa una banca diversa dal passato.

Dividendi per 1,9 miliardi

I risultati eccellenti e l’attenzione a rendimenti sostenibili e attrattivi — sottolinea la banca — sono comprovati da una distribuzione relativa al 2022 pari a 5,25 miliardi, con un aumento pari a 1,5 miliardi rispetto all’anno precedente, con una proposta di dividendo in contanti di 1,91 miliardi e riacquisto di azioni proprie di circa 3,34 miliardi (con un aumento pari a 1,5 miliardi rispetto all’anno precedente, +40%). Il ceo Andrea Orcel conferma gli stessi livelli per il 2023, anno che includer la Russia, Paese in cui l’esposizione di Unicredit diminuita del 66% l’anno scorso. Escludendo invece la Russia, nel 2022 i costi operativi di Unicredit sono diminuiti del 2,6% anno su anno, con un rapporto cost-income del 47%, a conferma della forte disciplina del gruppo nel gestire strutturalmente la base costi, preservando al contempo la crescita dei ricavi, nonostante le pressioni inflazionistiche pari quasi al 9% nelle aree geografiche in cui Unicredit presente. Il gruppo continua a registrare un’efficienza patrimoniale con 117 punti base di generazione organica di capitale di 271 punti base nel 2022, in netto anticipo rispetto al piano, e determinando un Cet1 ratio contabile del 16%, – tra i pi alti in Europa – gi dedotti l’impatto del quadro normativo avverso, il dividendo accantonato per il 2022 e l’impatto della Russia.

Il buy back in arrivo

La nostra attenzione alla crescita, alla disciplina dei costi e all’efficienza patrimoniale hanno portato il RoTE (rendimento del patrimonio netto tangibile) al 10,7%, superando l’obiettivo UniCredit Unlocked, sottolinea Orcel. Questo include – spiega – accantonamenti significativi e misure proattive prese per potenziare le linee di difesa esistenti, rafforzando il gi solido bilancio e la capacit di far fronte alle continue incertezze. Siamo cresciuti per otto trimestri consecutivi, chiara testimonianza della trasformazione di UniCredit che ha dimostrato resilienza e forza. La crescita commerciale e i tassi hanno spinto i margini di interesse a 10,7 miliardi e le commissioni a 6,8 miliardi. Ha premiato la riduzione dei costi pari al 2% che ha portato al calo del cost-income al 47%. Quanto alla solidit, il Cet1 Ratio contabile per l’anno 2022 da considerarsi tra i migliori in Europa mentre il Cet1 Ratio pro-forma per la distribuzione al 14,9% in rialzo di 78 punti anno su anno. Sono molto fiducioso che la Bce approvi la distribuzione degli utili agli azionisti, dice Orcel. La sua banca stima di procedere al riacquisto di azioni proprie in due tranche, la prima per 2,34 miliardi, da avviare immediatamente dopo l’approvazione da parte dell’assemblea del 31 marzo di quest’anno, mentre la seconda, per un miliardo, attesa durante la seconda met dell’anno successivamente al completamento della prima tranche.

Quanto alla guidance, i piani prevedono costi inferiori a 9,7 miliardi che tiene gi conto di un impatto inflattivo del 7% nei paesi del gruppo che prevede ricavi netti oltre 18,5 miliardi, e utili ampiamente in linea con quelli di quest’anno.

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