di Diana Romersi
Circa duecento studenti dei collettivi hanno occupato il lungo corridoio al piano terra: «Mai più forze dell’ordine nell’ateneo»
L’Aula A al piano terra è troppo piccola per contenere tutti gli universitari che hanno deciso di occupare la facoltà di Scienze politiche. La capienza massima è di 360 posti, ma i ragazzi non riescono neanche a varcare l’ingresso e in molti rinunciano vagando nell’edificio. «Ci riprendiamo le nostre aule» dicono gli studenti due giorni dopo gli scontri con la polizia sulle scale di un dipartimento che era stato blindato per la presenza del convegno organizzato da Azione universitaria con la presenza del deputato di Fratelli d’Italia, Fabio Roscani e del giornalista ex portavoce di Forza Italia, Daniele Capezzone.
Gli studenti sono entrati in facoltà al termine di un’assemblea che ha riempito il cortile fino oltre il porticato. «Polimeni dimettiti» è stato uno dei cori più volte ripetuto durante l’assemblea insieme ad una seconda richiesta: «Fuori le guardie dall’università». Proprio l’invito ad uscire rivolto ai diversi agenti della Digos presenti ha aperto l’assemblea che ha riunito i collettivi delle varie facoltà, ma anche semplici iscritti alla Sapienza, gli studenti dei licei romani, l’Associazione nazionale partigiani e il movimento femminista Non una di meno. «Non faccio parte di nessun collettivo ma sono qui perché due giorni fa ho avuto paura – racconta Selene, 26 anni, iscritta alla magistrale di Scienze politiche e tra il pubblico del cortile -. Ero a lezione quando ci hanno fatto uscire e mi sono ritrovata in mezzo a manganelli e teste spaccate».
Il collettivo di Scienze politiche insieme al movimento Cambiare Rotta è tornato a criticare la gestione dei vertici della Sapienza. «Nell’ateneo che invoca la neutralità in tutto, che esige controparti nelle iniziative che si provano a costruire dal basso, che sgombera luoghi che sono troppo connotati politicamente, quando a parlare sono un fascista e un liberale invitati dalla giovanile del partito di governo, imparzialità non è più un valore», è il primo intervento pubblico letto al megafono.
Gli universitari accusano la rettrice Antonella Polimeni di aver consentito l’ingresso dei blindati nella città universitaria. Neanche la lettera inviata da Polimeni a tutti gli iscritti per ribadire che «l’intervento delle forze dell’ordine nel corso delle contestazioni è stato deciso e coordinato dal dirigente del servizio predisposto dalla Questura di Roma, che lo ha ritenuto necessario per garantire l’ordine pubblico» ha calmato gli animi. «Quando ho letto questa lettera mi sono sentita sola, senza che nessuno garantisse la mia sicurezza – interviene dalle scale della facoltà Lucrezia, 20 anni, Scienze politiche-. È inaccettabile». Dentro l’Aula A il dibattito prosegue fino a notte inoltrata, in attesa di sapere se lo status di «occupata» sarà ridotto alla singola sala o esteso a tutto l’edificio.
27 ottobre 2022 (modifica il 27 ottobre 2022 | 20:44)
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, 2022-10-27 18:30:00, Circa duecento studenti dei collettivi hanno occupato il lungo corridoio al piano terra: «Mai più forze dell’ordine nell’ateneo», Diana Romersi