di Giuseppe Sarcina, corrispondente da Washington
Il sito statunitense «Politico» ha pubblicato una prima bozza di parere maggioritario, scritta dal giudice conservatore Samuel Alito
La Corte Suprema degli Stati Uniti sarebbe pronta a cancellare la sentenza Roe v. Wade che dal 1973 garantisce il diritto di aborto a tutte le donne americane. Il sito «Politico» ha pubblicato ieri sera, lunedì 3 maggio, la bozza del parere scritto dal giudice Samuel Alito. È un documento provvisorio che, in teoria, potrebbe cambiare da qui a qualche settimana, quando è attesa la sentenza ufficiale dei nove giudici, da mesi impegnati nell’esame della legge approvata nel 2018 dallo Stato del Mississippi.
Ma l’impressione generale, sia tra i favorevoli che tra i contrari, è che la traccia di Alito sarà alla fine condivisa da cinque giudici di orientamento conservatore, cioè dalla maggioranza della Corte. Il blocco comprende, oltre allo stesso Alito, i giudici Thomas Clarence, Neil Gorsuch, Brett Kavanaugh, Amy Coney Barrett. Le ultime tre toghe sono state nominate da Donald Trump. Se fosse confermata in questi termini, la pronuncia della Corte Suprema segnerebbe una svolta epocale, destinata a durare negli anni.
La conseguenza pratica più immediata è che l’interruzione di gravidanza diventerebbe materia legislativa dei singoli Stati. Oggi sono già 22 gli Stati che hanno adottato legislazioni molto restrittive, come il Texas e più di recente l’Oklahoma . Altri quattro Stati sono pronti a seguire l’esempio. Le donne avrebbero ancora libertà di scelta negli Stati liberal delle due coste, dalla California a New York. Lo scenario più probabile, quindi, è quello di un Paese ancora più diviso.
La Corte Suprema è partita lo scorso autunno dalla causa costituzionale intentata dalla Jackson Women’s Health Organization contro la legge varata nel 2018 dal parlamento del Mississippi, controllato dai repubblicani. La norma vieta il ricorso all’aborto dopo la quindicesima settimana di gravidanza. La sentenza Planned Parenthood v. Casey del 1972 stabilisce, invece, che l’aborto è praticabile fino a quando il feto non sia autosufficiente, cioè fino a circa sette mesi di gravidanza. Il parere di Alito è molto secco: «La sentenza Roe v.Wade è nata sbagliata».
Il giudice contesta il radicamento giuridico del diritto di scelta nel 14° Emendamento della Costituzione americana, che garantisce ai cittadini americani le libertà politiche e civili. «Ma il 14° Emendamento è stato introdotto in un’epoca (1868 ndr) in cui neanche si discuteva di aborto», scrive Alito. Secondo il giudice, quindi, non c’è alcuna ragione per garantire su tutto il territorio federale il diritto di scelta in tema di gravidanza. La materia «dovrà tornare ai singoli stati». Un’argomentazione che nella serata di ieri ha già infiammato lo scontro. Da qui alla sentenza definitiva il tema dell’aborto terrà banco nel dibattito politico, nell’anno delle elezioni politiche di mid-term, previste per novembre.
3 maggio 2022 (modifica il 3 maggio 2022 | 10:41)
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, 2022-05-03 11:08:00, Il sito statunitense «Politico» ha pubblicato una prima bozza di parere maggioritario, scritta dal giudice conservatore Samuel Alito, Giuseppe Sarcina, corrispondente da Washington