Uvalde, Biden incontra le famiglie delle vittime. Cronologia: le chiamate dei bambini alla polizia e l’uccisione di Ramos

Uvalde, Biden incontra le famiglie delle vittime. Cronologia: le chiamate dei bambini alla polizia e l’uccisione di Ramos

Spread the love

La ricostruzione della strage fornita dal dipartimento per la Sicurezza pubblica del Texas mostra la dinamica della strage minuto per minuto: lo sparo del killer alla nonna, l’ingresso nella scuola da una porta lasciata aperta per caso, le chiamate ai bambini al 911, fino all’ultimo agguato di Santos, che si nascondeva in un armadio

Il presidente Joe Biden e la moglie Jill sono arrivati a Uvalde, luogo della strage in cui il 24 maggio sono mote 23 persone. Il presidente si è incontrato con le famiglie delle vittime e ha reso omaggio ai morti. Ma a distanza di giorni fa discutere il modo in cui la polizia è intervenuta. Il 18enne Salvador Ramos spara a sua nonna e poi si dirige alla Robb Elementary School di Uvalde, in Texas, dove uccide 19 bambini e 2 insegnanti, ferendo altre 17 persone. Nelle ore successive alla strage, la polizia locale è finita sotto accusa per il ritardo con cui ha agito nella scuola: le autorità locali hanno fornito versioni contrastanti, ma la dinamica — su cui è in corso un’indagine — è stata ricostruita dal dipartimento per la Sicurezza pubblica del Texas. Fra l’ingresso di Ramos nella scuola e la sua uccisione passano un’ora e 7 minuti; dalla prima chiamata al 911 arrivata dalla scuola passano un’ora e 20 minuti; da quando il 18enne spara alla nonna e la polizia riceve la prima telefonata passano un’ora e 50 minuti circa.

Poco dopo le 11.00. Ramos spara in faccia a sua nonna. Gilbert Gallegos, 82 anni, che vive nella casa di fronte, sente uno sparo mentre si trova in cortile. Corre verso la casa e vede Ramos sfrecciare via in un camioncino e la nonna venirgli incontro implorando aiuto, coperta di sangue. «Berto, ecco cosa ha fatto, mi ha sparato», dice la signora a Gallegos, la cui moglie chiama la polizia per denunciare la sparatoria.

11.27. Un video mostra un insegnante, non ancora identificato dalle autorità, che apre una porta esterna della scuola, afferma il direttore della Sicurezza pubblica del Texas Steve McCraw.

11.28. L’insegnante esce per recuperare un telefono e poi rientra attraverso la porta, che resta aperta. Non è chiaro perché l’insegnante stesse recuperando un telefono. Il portavoce del dipartimento della Sicurezza pubblica Travis Considine ha spiegato giovedì che gli investigatori non hanno determinato il motivo per cui la porta è stata lasciata aperta.

11.28. Ramos si schianta con il pickup in un canale di scolo dietro la scuola. Due uomini di una vicina impresa di pompe funebri sentono l’incidente e corrono per vedere cosa è successo. Vedono Ramos saltare fuori dal lato del passeggero portando un fucile in stile AR-15 e una borsa piena di munizioni. Gli uomini corrono via, spaventati e Ramos spara senza colpirli. Uno degli uomini cade a terra ma entrambi tornano all’impresa di pompe funebri. Un insegnante in preda al panico esce dalla scuola e chiama il 911, il numero di pronto di intervento.

11.30. Il 911 riceve una chiamata che comunica l’incidente e la presenza di un uomo con una pistola a scuola.

11.31. Ramos inizia a sparare contro la scuola dal parcheggio, mentre le auto della polizia iniziano ad arrivare all’impresa di pompe funebri. Ramos si fa strada intorno all’edificio scolastico. L’ufficiale di polizia del distretto scolastico in servizio quel giorno in quel momento non si trovava nel campus, contrariamente a quanto riferito in precedenza. L’agente si reca alla scuola «immediatamente» dopo aver ricevuto la chiamata del 911 e si avvicina a una persona sul retro della scuola, pensando fosse l’uomo armato. Mentre l’agente «correva» verso l’uomo, che si è rivelato essere un insegnante, «ha guidato proprio accanto al sospetto che era accovacciato dietro» un veicolo, ha spiegato il direttore della Sicurezza pubblica McCraw.

11.32. Ramos spara più colpi verso la scuola e poi si dirige verso la porta aperta.

11.33. Cinque minuti dopo essersi schianto con il pickup, Ramos entra nella scuola e inizia a sparare in due aule adiacenti, la 111 e la 112. Spara più di 100 colpi.

11.35. Tre agenti della polizia locale entrano nella scuola attraverso la stessa porta usata da Ramos, seguiti da altri quattro agenti. All’interno dell’edificio ci sono quindi un totale di sette agenti. Due di loro subito vengono feriti da Ramos.

11.37. Gli spari continuano, altri 16 colpi in totale, afferma McCraw: non è chiaro chi li abbia sparati.

11.51. Arrivano un sergente di polizia e altre forze dell’ordine: sono passati 21 minuti dalla prima chiamata al 911.

12.03. Una donna chiama il 911 e sussurra di essere nell’aula 112. La chiamata dura 1 minuto e 23 secondi.

12.03. Gli agenti continuano ad entrare nella scuola, nel corridoio vicino alla stanza in cui si è rintanato Ramos si ritrovano 19 agenti.

12.06. Anne Marie Espinoza, portavoce del distretto scolastico indipendente di Uvalde, pubblica un post sulla pagina Facebook del distretto: «Tutti i campus sono in lockdown. Genitori del distretto scolastico di Uvalde: per favore sappiate che in questo momento tutti i campus sono in lockdown a causa di alcuni colpi di pistola sparati nell’area. Gli studenti e il personale sono al sicuro negli edifici, che sono in lockdown. In questo momento è necessaria la vostra collaborazione: non venite al campus. Non appena il lockdown verrà revocato, sarete avvisati. Grazie per la collaborazione!».

12.10. La donna che aveva chiamato il 911 alle 12.03 chiama di nuovo e dice che ci sono più morti. Richiama alle 12.13 e poi di nuovo alle 12.16, quando dice che ci sono fra 8 e 9 studenti vivi.

12.10. Il primo gruppo di agenti federali dello U.S. Marshals Service di Del Rio arriva da oltre 11o chilometri di distanza per assistere gli altri agenti delle forze dell’ordine già sul posto.

12.15. I membri della squadra tattica del Border Patrol arrivano con gli scudi protettivi.

12.19. Un’altra ragazza nella stanza 111 chiama il 911 ma chiude la chiamata quando un compagno le dice di riattaccare.

12.21. Ramos spara di nuovo e gli agenti credono che sia alla porte di una delle aule adiacenti. La polizia si muove lungo il corridoio.

12.21. Durante una chiamata al 911 si sentono tre spari. In questo momento, la polizia è bloccata nel corridoio perché entrambe le porte dell’aula sono chiuse e sono costretti a cercare le chiavi da un impiegato della scuola.

12.36. Un bambino chiama il 911 per 21 secondi. Nello stesso momento, una ragazza chiama il numero di emergenza e le viene detto di restare in linea e di rimanere in silenzio. «Ha sparato alla porta», dice la ragazza.

12.43. La ragazza esorta l’operatore del 911: «Per favore, mandi subito la polizia».

12.46. La ragazza dice che può «sentire la polizia nella porta accanto».

12.47. La ragazza si rivolge nuovamente all’operatore del 911: «Mandi subito la polizia, per favore».

12.50. Gli agenti aprono le porte con le chiavi di un impiegato scolastico, entrano in classe e uccidono Ramos, che li accoglie uscendo a sorpresa da un armadio e sparando contro di loro. Gli spari si sentono durante la chiamata al 911: è passata un’ora e 17 minuti da quando l’aggressore è entrato nella scuola, un’ora e 20 minuti da quando il 911 ha ricevuto la prima telefonata da un’insegnante, un’ora e 50 minuti da quando il 18enne ha sparato alla nonna e la polizia è stata allertata dal vicino.

12.51. Si sentono gli agenti che muovono i bambini fuori dall’aula.

12.58. Le conversazioni radio delle forze dell’ordine affermano che Ramos è stato ucciso e che l’assedio è finito, dice Victor Escalon, direttore regionale del dipartimento della Sicurezza pubblica del Texas.

29 maggio 2022 (modifica il 29 maggio 2022 | 19:17)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-05-29 19:55:00, La ricostruzione della strage fornita dal dipartimento per la Sicurezza pubblica del Texas mostra la dinamica della strage minuto per minuto: lo sparo del killer alla nonna, l’ingresso nella scuola da una porta lasciata aperta per caso, le chiamate ai bambini al 911, fino all’ultimo agguato di Santos, che si nascondeva in un armadio, Andrea Marinelli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.