Uwe Seeler morto lo storico attaccante dell’Amburgo e della Germania Ovest

Uwe Seeler morto lo storico attaccante dell’Amburgo e della Germania Ovest

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di Redazione Sport

Capitano onorario della Nazionale tedesca, nel 1961 rinunciò anche a un’offerta dell’Inter per continuare a giocare con l’Amburgo, di cui poi fu anche presidente

«Era un modello per molti, una leggenda del calcio e ovviamente un cittadino onorario di Amburgo». Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha espresso il cordoglio per la morte del capitano onorario della Nazionale di calcio tedesca Uwe Seeler, scomparso a 85 anni.

Per due decenni stella dell’Amburgo (ha segnato 404 gol in 476 presenze con quella maglia), è stato uno dei più grandi attaccanti tedeschi della storia: aveva debuttato a 17 anni nella nazionale della Germania Ovest (record ancora imbattuto), conquistando l’argento al Mondiale 1966 (fu lui a «imporre» ai suoi il giro d’onore a Wembley nonostante la bruciante sconfitta in finale con l’Inghilterra) e il bronzo a Messico 1970, dopo il leggendario 4-3 dell’Italia in semifinale. Ha giocato in 4 campionati del mondo, dal 1958 al 1970, e segnato in tutte le edizioni (21 reti) precedendo perfino Pelé. Seeler è stato il simbolo dell’Amburgo, dove ha militato dal 1953 al 1972, conquistando un titolo e una Coppa di Germania, capocannoniere 4 volte tra campionato della Germania Occidentale e Bundesliga. Per restare all’Amburgo, nel 1961 Seeler rinunciò anche a un’offerta dell’Inter e dal 1995 al 1998 divenne anche presidente della società. Non è riuscito, però, a conquistare titoli mondiali: si è ritirato due anni prima del trionfo tedesco del 1974 ed è stato in qualche modo oscurato da altre leggende contemporanee come Franz Beckenbauer e Gerd Muller, risultando comunque uno dei giocatori piu amati e prolifici di sempre.

21 luglio 2022 (modifica il 21 luglio 2022 | 22:56)

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, 2022-07-21 21:06:00, Capitano onorario della Nazionale tedesca, nel 1961 rinunciò anche a un’offerta dell’Inter per continuare a giocare con l’Amburgo, di cui poi fu anche presidente, Redazione Sport

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