Nel celebrare la Festa della Liberazione il ministro all’Istruzione e al Merito Giuseppe Valditara ha intrapreso una posizione netta contro il fascismo, mandando un segnale chiaro soprattutto a chi, soprattutto tra i raggruppamenti di Sinistra, nei primi mesi della sua gestione a capo del dicastero di Viale Trastevere aveva criticato sue dichiarazioni perché non palesemente anti-fasciste.
“Il 25 aprile – ha detto Valditara – è una data fondamentale nella storia della nostra Repubblica: segna la sconfitta della dittatura fascista, la fine della guerra, il ritorno alla libertà e alla democrazia. Oggi, condannando il fascismo, noi ci dichiariamo per le libertà individuali, per lo stato di diritto, per la sovranità popolare, per la pari dignità di tutti gli esseri umani: i pilastri della nostra Costituzione”.
Secondo il ministro dell’Istruzione, il 25 aprile “è dunque un giorno di festa che deve essere celebrato nella gioia e nella concordia. La festa della Liberazione sia la festa di tutti gli italiani”.
E “la scuola, nella sua costante attività quotidiana, è il primo presidio della memoria di ciò che è stato, luogo di formazione per eccellenza delle nuove generazioni ai valori democratici. Un bene prezioso per l’intero Paese”, ha tenuto a dire il numero uno del dicastero bianco.
Nel corso della giornata di festa, durante le celebrazioni del 25 aprile a margine della deposizione delle corone a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, Valditara ha aggiunto di augurarsi “che la politica non si divida mai. Spero che oggi sia una giornata di unione e di unità, una bella testimonianza di coesione e di serenità, di celebrazione dei nostri valori costituzionali“.
Valditara ha quindi deposto davanti al Comune una corona di alloro da parte del suo ministero. “Ci tenevo in modo particolare che ci fosse una corona di alloro in rappresentanza del mio Ministero – ha spiegato -, perché la scuola svolge un ruolo fondamentale come presidio democratico e come testimonianza dei valori della nostra Costituzione. Una Costituzione che mette al centro la persona e una Costituzione che è la risposta più bella alla dittatura nazi fascista”.
“Quindi oggi è una grande festa della libertà, una festa che deve unire tutti gli italiani. Una festa che celebra la sconfitta del fascismo e il ritorno della democrazia e il ritorno della libertà”.
Ai giornalisti che gli hanno fatto notare come la definizione festa della libertà sia contestata da alcuni, il ministro ha riposto che è una “festa della libertà perché il fascismo aveva conculcato le libertà individuali. Non dimentichiamoci che una delle tante colpe del fascismo è stata proprio quella di avere conculcato le libertà e quindi dico festa della libertà. Ovviamente, noi celebriamo la liberazione ma è anche una grande festa di democrazia e libertà”.
Le parole di condanna del fascismo del ministro dell’Istruzione e del Merito non sono bastate però alla Rete Studenti Milano che ha condotto una piccola contestazione nei suoi confronti: un gruppo composto da poco più di dieci studenti ha rumoreggiato durante la deposizione delle corone da parte di Giuseppe Valditara al sacrario dei caduti, nei pressi dell’Universitá Cattolica.
Il gruppetto è stato tenuto a distanza dalle forze dell’ordine e ha urlato i suoi slogan al termine della deposizione delle corone: gli studenti hanno contestato la presenza del ministro spiegando che avrebbe dovuto rendere omaggio ai partigiani morti per la libertà.
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