Merito, rispetto e autorevolezza. Tre parole fondamentali per il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, che ha ribadito durante un incontro intitolato ‘La Lega al governo, l’impegno per il Lazio’ che si è svolto a Roma.
“Abbiamo ripristinato il concetto di autorevolezza rispetto a quello del merito, ad esempio con la circolare sui cellulari in classe. Non possiamo più accettare che mentre un professore spiega in classe, un ragazzo guardi un film o che, come è successo a Rovigo, i ragazzi filmino il docente, lo postino sul web e lo deridano. La cultura del rispetto verso gli insegnanti è fondamentale e anche verso le cose“, ha detto il titolare di Viale Trastevere.
La circolare sul divieto dei cellulari in classe è arrivata prima di Natale e prevede proprio lo stop agli smartphone durante la lezione.
L’utilizzo dei cellulari e di altri dispositivi elettronici può essere ovviamente consentito, su autorizzazione del docente, e in conformità con i regolamenti di istituto, per finalità didattiche, inclusive e formative, anche nell’ambito degli obiettivi del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) e della “cittadinanza digitale”.
Valditara, nel corso del suo intervento ha toccato anche il tema delle occupazioni, che proprio a Roma hanno avuto alcuni risvolti più eclatanti: “Dopo le occupazioni delle scuole, anche a Roma – ha aggiunto Valditara – molti presidi mi hanno detto che hanno avuto danni per migliaia e migliaia di euro. Non è più accettabile che non si abbia rispetto per i beni pubblici. Quindi merito, autorevolezza, rispetto sono i valori che abbiamo cercato di immettere nella scuola italiana“.
A titolo di esempio, l’occupazione del liceo Mamiani di Roma ha procurato danni per 10 mila euro. Danni che saranno pagati dai genitori degli studenti, come ha informato la dirigente scolastica Tiziana Sallusti:
La preside ricorda che “la Scuola non è solo un edificio pubblico, ma un luogo di lavoro e di “vita” per tutte le componenti che fanno parte della comunità scolastica, in primo luogo gli studenti e le studentesse, ma non solo, e rappresenta una “casa” la cui integrità, funzionale ai suoi scopi, deve essere garantita e ripristinata“.
Per tale motivo, “considerando che sono state comminate 242 sanzioni disciplinari, la quota pro capite per ripianare i danni è di € 39,60, da pagare improrogabilmente entro il 15 febbraio 2023″.