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Chi aggredisce i docenti compie un reato grave ed è giusto portarlo in tribunale, dove troverà l’Avvocatura di Stato, ma la strada per migliorare l’escalation di casi di violenza verso gli insegnanti non può essere il pugno duro con gli studenti e il loro allontanamento da scuola: ciò che è necessario è “un grande patto di corresponsabilità che coinvolga innanzitutto le famiglie”. A sostenerlo è stato il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che ha espresso questi concetti il 15 marzo durante un’audizione alla commissione Cultura del Senato sugli episodi di violenze su insegnanti e personale scolastico.
Il ministro ha detto di avere ricevuto al ministero quattro segnalazioni. Valditara ha detto di avere “assunto il compito di ridare autorevolezza ai docenti, di riportare la cultura del rispetto nelle aule, e un principio di serenità all’interno delle scuole: abbiamo necessità che siano luoghi di studio e di lavoro senza tensioni”.
Quindi, il ministro ha ricordato di aver istituito “un tavolo di confronto con le associazioni dei genitori e degli studenti, un tavolo di consulenza. Stimolerò le loro risposte e interventi per costruire un percorso nell’ambito di quella grande alleanza“.
Sarà anche necessario, ha detto il ministro, un censimento degli episodi. L’8 febbraio è stata emanata una circolare sulla rappresentanza da parte dell’Avvocatura dello Stato agli insegnanti vittime di violenze, da allora – ha spiegato – “al ministero sono arrivate ben quattro segnalazioni di episodi di violenza ai danni di insegnanti“.
Se a commettere violenza nei loro confronti fossero stati degli studenti, per Valditara però probabilmente non dovrebbero essere sospesi dalle lezioni.
Dinanzi a chi compie atti di bullismo, il ministro ha detto di non essere “favorevole all’istituto della sospensione: meno scuola non è uno strumento che serve a recuperare lo studente che compie atti di questo tipo”.
Il concetto, tra l’altro, era già stato espresso qualche settimana fa durante un intervento ad un convegno dell’Anp sul docente in Europa.
“Ho chiesto ai miei uffici – ha aggiunto Valditara – di avviare un monitoraggio generalizzato su ogni episodio di violenza e bullismo che si verifica nelle istituzioni scolastiche”.
Il ministro del dicastero bianco ha quindi citato Giorgio La Pira: “Quest’anno è il 75esimo dall’entrata in vigore della nostra Costituzione e non possiamo non ricordare quella bellissima introduzione di La Pira, destinata a inquadrare quelli che sarebbero poi stati i principi fondamentali”.
“La Pira sottolineava – ha continuato Valditara – come nella risposta alle dittature nazi-fasciste che avevano violentato l’umanità nei decenni precedenti occorreva ribaltare l’impostazione valoriale: non più lo Stato al centro, ma la persona al centro, che significa avere a cura la cultura del rispetto verso chiunque. Bisogna far sì che la violenza venga bandita da ogni classe e che i docenti e studenti godano di quel rispetto che ogni persona deve vedersi garantito”.
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