Valditara: Non basta la riforma Bianchi per istruzione tecnico-professionale, serve altro. Inserire insegnanti provenienti dal mondo delle imprese

Nel corso del Festival dell’economia di Trento, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha portato in discussione una visione più democratica e meno elitaria del merito.

Durante il dibattito “La scuola italiana oggi e domani”, Valditara ha enfatizzato il ruolo cruciale dei docenti come tutor e orientatori nel riconoscere e valorizzare le potenzialità degli studenti in relazione alle esigenze del mercato del lavoro.

“Nella scuola dobbiamo portare il valore, la cultura del lavoro” ha affermato Valditara, suggerendo la necessità di un rafforzamento dell’alternanza scuola-lavoro. Questa proposta è volta a creare una sinergia tra l’istruzione e il mondo professionale, fornendo agli studenti competenze pratiche e teoriche che possano prepararli adeguatamente per il loro ingresso nel mondo del lavoro.

Il ministro Valditara ha anche commentato la riforma dell’istruzione tecnico professionale promossa dal precedente governo, definendola un passo avanti, ma ritenendo che sia necessario fare di più. Il ministro proposto l’idea di integrare docenti provenienti dal mondo delle imprese, per fornire una formazione più qualificata e orientata al mondo del lavoro.

“Lo schema è: quattro anni, più i due dell’Its. E poi il tema dell’apprendistato formativo” ha dichiarato Valditara, indicando un percorso formativo di sei anni, che include un periodo di apprendistato. Questo modello, secondo il Ministro, potrebbe fornire agli studenti una combinazione di istruzione teorica e pratica, arricchendo la loro preparazione e aumentando la loro employability.

Infine spiega: “Nelle prossime settimane avvieremo un’Agenda sud, con un focus su 500 scuole del sud che secondo Invalsi hanno più difficoltà. Dobbiamo intervenire sulla dispersione scolastica”.