di Candida Morvillo
La moglie dell’ex campione del mondo e dell’ex allenatore della Juve: «Non sono una pr e non soffro di shopping compulsivo». «Le nozze? Un brindisi tra amici a casa»
Si sono sposati sabato 12 marzo a Torino. Lui è Andrea Pirlo, è stato allenatore della Juventus, è detto il Maestro o il Metronomo per la precisione con cui dettava i tempi in campo, al Milan, alla Juve e in Nazionale. Lei è Valentina Baldini, da otto anni al suo fianco, un profilo Instagram privato, mai un’intervista, mai una foto. Però nel 2014, per mesi, erano finiti loro malgrado sulle cronache rosa. Lui lasciava la moglie Deborah Roversi, sposata 13 anni prima, lei finiva una relazione decennale con un nome in vista della Torino bene, il finanziere Riccardo Grande Stevens, figlio di Franzo, storico legale di Gianni Agnelli. Si parlò di «Juventiful», una soap bianconera dove Gigi Buffon lasciava Alena Seredova per Ilaria D’Amico e andava a vivere a casa del Riccardo lasciato da Valentina e poi lo stesso Riccardo veniva fotografato con l’ex signora Pirlo e diceva a Vanity Fair «potrebbe nascere qualcosa, ma magari fra tre anni, ora sarebbe di una cafoneria micidiale». In tutto ciò, Valentina zitta, pure quando veniva dipinta tutta shopping e palestra. Ora mi sta davanti, carrè biondo riccio, occhi guizzanti blu, tailleur, bretelle, ha guidato lei da Torino a Milano, posa le borse, dice qualcosa sul fatto che cade dappertutto. A sorpresa, sembra più una bellezza da fumetto che una femme fatale.
Riservata, silenziosa… Lei è il contrario della classica Wags, perché è sempre stata un passo indietro?
«Perché non mi piace vivere di luce riflessa, perché il personaggio pubblico è lui e perché, incontrandolo, ho visto Andrea e non Pirlo».
Perché ora quest’intervista?
«Sebbene non abbia mai patito quello che è stato scritto su di me, forse mi fa piacere farmi conoscere per come sono. A me dà fastidio la banalità, l’idea facile per cui una sta con un uomo perché è famoso o ha denaro».
Di lei si sa solo che è nata a Torino, che è immobiliarista e Pr.
«Sbagliato: Pr non lo sono mai stata, immobiliarista nemmeno. Al super, uno mi si è avvicinato, mi fa: ho una casa molto bella da venderle. Io, per educazione, sono anche andata a vederla».
Buffon si era rifugiato nella casa da cui lei era uscita.
«Mi chiamava per chiedermi la password del Wi-Fi, era una telenovela. Eravamo tutti sui giornali, ma io su giornali, prima, non c’era mai stata».
Il suo ex non fu discreto nelle interviste.
«Ho accettato tutto quello che ha detto. Pure che sarei affetta da shopping compulsivo, cosa che mi ha fatto molto sorridere. Però, io l’ho ferito e non puoi prevedere come reagirà una persona ferita. La scelta più coraggiosa sarebbe stata dire: non sono più innamorata. Invece, ho permesso che circolassero voci e gli arrivassero. Ho sbagliato».
Lei, nella vita, cosa fa?
«Ero iscritta a Psicologia, poi, ho conosciuto Riccardo e ho abbandonato l’università per seguire le mie vere passioni. Mi sono iscritta all’Accademia di Belle Arti e ho studiato fotografia allo Ied. L’altra passione sono i cani: sto per lanciare Dog Village, un social per geolocalizzare al parco gli amici a quattro zampe o consultare il veterinario».
E suo marito, invece, fermo da maggio, che farà?
Il vostro primo incontro?
«La mia conoscenza in campo calcistica era limitata. Pensavo che avesse un altro cognome».
Cioè, l’ha scambiato per un altro calciatore?
«Non dirò chi, se no passo per cretina. Comunque, lui arriva alla Juve e, a Torino, frequentavamo gli stessi posti. Poi, a forza di incontrarsi per strada e nei ristoranti, qualcosa di me l’avrà colpito».
E come si è accorta che l’aveva notata?
«Vedi uno che ti guarda, quindi o hai qualcosa in faccia di strano, cosa che a me può capitare, o ha notato che ero abbronzata e avevo i giornali d’arte sotto il braccio».
Su cosa vi siete trovati lei e suo marito?
«Non facciamo mai drammi di nulla. Ci consideriamo fortunati. Anche lui ama l’arte e ci accomuna il gusto per gli scherzi, ci divertiamo a farne agli amici. Andrea fa battute. Non è serioso come si crede».
I due gemelli come sono?
«Come devono essere due maschi di quattro anni e mezzo: supervivaci. Uno è tutto me e uno è tutto Andrea. Leonardo è come il padre: più bisognoso di attenzioni, ti frega di più perché è furbo, ruffiano. Tommaso è dinamico, ma più sensibile, come me».
Suo marito ha due figli grandi, come è stato il ritorno ai pannolini, che papà è?
«Uno che non si è mai occupato di pannolini e pappe né gliel’ho mia chiesto: ora le femministe mi sbraneranno, ma a me basta che lui coi figli ci giochi e ci passi del tempo. E lui ci gioca proprio: in casa, c’è sempre allegria. I gemelli li abbiamo molto voluti. Tanti mi dicono: hai due gemelli, poverina! E io: fossero queste le sfortune! Noi abbiamo iniziato a cercare un figlio che avevo già 37 anni. Oggi, sembra che tutti hanno i figli tardi, ma non è vero che è facile. Ho fatto le cure di fertilità quando Andrea giocava a New York, lì hanno regole etiche più lasche e ci hanno proposto i gemelli. Da figlia unica, ho detto subito sì».
Rapporti tra fratelli grandi e piccoli?
«Fantastici. Il giorno del matrimonio, i bimbi portavano le fedi, Tommy è scappato piangendo: lo hanno recuperato Nicky e Angela».
Come avete deciso di sposarvi?
«Non c’è stata una proposta, Andrea non è un romanticone: l’abbiamo deciso perché è meglio fare le cose bene, se ci sono bambini. Sono andata a cercare il vestito il 3 marzo. Dico: mi sposo il 12 marzo. E le commesse: del 2023? La festa l’abbiamo messa su in cinque giorni. Eravamo alle Maldive con amici e, da lì, ho chiamato un’amica e le ho chiesto di organizzare un brindisi a casa. I 90 invitati, nessuno famoso, sapevano solo di un aperitivo. Mi è pure caduto il telefono in acqua e sono stata due giorni senza. Questo è molto da me».
26 marzo 2022 (modifica il 26 marzo 2022 | 07:07)
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, 2022-03-26 20:44:00, La moglie dell’ex campione del mondo e dell’ex allenatore della Juve: «Non sono una pr e non soffro di shopping compulsivo». «Le nozze? Un brindisi tra amici a casa», Candida Morvillo