di Lara Sirignano
Catania, la donna è riuscita solo a chiamare i soccorsi, ma è morta prima del loro arrivo. Aveva cambiato casa portando con sé il bambino più piccolo. La trentaduenne aveva già denunciato per maltrattamenti l’ex marito, al momento in carcere
Stava per vendere casa: un modo per spezzare per sempre i legami con un passato doloroso e portare via almeno il figlio più piccolo. Valentina Giunta, 32 anni, catanese, ha avuto una vita difficile: un compagno violento finito in carcere per furti d’auto e per tentato omicidio, suoceri che sarebbero riusciti a plagiare il maggiore dei suoi ragazzi, cresciuto adorando un genitore col quale da anni condivideva solo le videochiamate dalla cella. Valentina voleva andarsene e ricominciare da zero. Glielo ha impedito il figlio, 15 anni non ancora compiuti, accoltellandola quattro volte e lasciandola a terra in una pozza di sangue nella camera da letto di quella che era stata la sua casa, due stanze nel quartiere popolare di San Cristoforo, a Catania.
Un giallo durato poche ore, tanto è servito alla Squadra Mobile per capire cosa fosse accaduto e per rintracciare il giovane. La polizia lo ha trovato, seguendo i dati del suo cellulare, mentre vagava per strada ancora sotto choc. Nell’appartamento in cui ormai da tempo viveva da solo c’erano i vestiti sporchi di sangue che s’era tolto dopo il delitto. Portato alla Mobile, il ragazzo ha confessato tra i singhiozzi e la rabbia, è stato fermato con l’accusa di omicidio volontario e trasferito al centro di prima accoglienza di Catania.
Una storia tragica fatta di degrado e dolore, con una vittima, Valentina, uccisa con quattro coltellate alla gola e alle spalle da quel figlio che per mesi ha covato rabbia e risentimento e ha vissuto come un tradimento insopportabile la scelta della madre di chiudere con il passato. E con un bambino di 10 anni, che la sera del delitto era a casa dei nonni, e ora è senza mamma.
A chiamare i soccorsi è stata la stessa vittima. Ha telefonato alla sorella dicendole di essere stata aggredita, non è chiaro se abbia anche fatto il nome del figlio. La ragazza ha avvertito alcuni familiari che sono corsi nell’appartamento che Valentina aveva lasciato da mesi per trasferirsi in una nuova casa affittata a Librino. Forse era tornata a prendere delle cose e aveva trovato il ragazzo col quale era scoppiata l’ennesima lite. All’arrivo dei parenti, che hanno immediatamente informato la polizia, la giovane donna era sul pavimento: inutili i soccorsi, è morta lunedì notte poco dopo l’arrivo dell’ambulanza.
Gli inquirenti hanno cominciato a indagare ricostruendo il contesto familiare a partire dall’ex compagno, arrestato nel 2018 e ancora detenuto per una storia di furti d’auto e un tentato omicidio. Insieme al padre aveva messo su una banda che rubava macchine e le rivendeva. Un violento che Valentina aveva più volte denunciato per maltrattamenti, con alle spalle l’accusa di aver sparato a un uomo per vendicare l’onore della sua famiglia. Le testimonianze di familiari e vicini hanno portato gli investigatori sulla pista giusta.
La famiglia era andata in pezzi dopo che Valentina aveva scelto di cambiare casa e portare con sé il figlio piccolo. Le liti erano continue: col maggiore dei due ragazzi e con i suoceri che abitavano nello stesso stabile. Un clima pesantissimo che preoccupava molto la sorella e il padre della ragazza. La vittima ne aveva parlato anche con le amiche, tutti conoscevano il clima che c’era in famiglia. «T’ha ucciso tuo figlio, l’uomo che più amavi», ha scritto una amica su facebook.
Forse già oggi il ragazzo, al quale la Procura dei Minori contesta l’omicidio con dolo d’impeto, dato che confermerebbe che il delitto è avvenuto dopo una lite, potrebbe comparire davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia.
28 luglio 2022 (modifica il 28 luglio 2022 | 07:32)
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, 2022-07-28 05:41:00, Catania, la donna è riuscita solo a chiamare i soccorsi, ma è morta prima del loro arrivo. Aveva cambiato casa portando con sé il bambino più piccolo. La trentaduenne aveva già denunciato per maltrattamenti l’ex marito, al momento in carcere , Lara Sirignano