Valeria Marini: «Volevo entrare in convento ma poi ho cambiato idea. Sordi? Rimasi senza parole»

Valeria Marini: «Volevo entrare in convento ma poi ho cambiato idea. Sordi? Rimasi senza parole»

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di Elvira Serra

L’artista e il presunto fidanzato Eddy Siniscalchi: «È meraviglioso, mi fa sognare, mi chiama “Vita mia”. Facciamo l’amore dalla mattina alla sera». Su Cecchi Gori: «Per aiutarlo ho venduto una casa». I registi: «Sul mio fondoschiena Federico Fellini scrisse: “Ho deciso abito qui”»

Quand’è l’ultima volta che si è confessata?

«Un paio di mesi fa».

E che è andata a messa?

«Due settimane fa, alla Madonna del Pozzo a Roma: è la mia chiesa preferita assieme al Santuario della Madonna del Miracolo».

Prega?

«Tutte le sere: Ave Maria, Padre nostro e Gloria al padre. Ma va bene anche una preghiera che ti viene dal cuore a seconda del momento: essere forte, non farmi prendere dallo sconforto, la salute di mia madre… Non c’è domenica che non senta l’Angelus, spesso lo condivido anche sui social: questo papa è un santo, vorrei tanto conoscerlo».

Sono colpita.

«Guardi che la fede è un dono che ho da quando ero bambina e mia madre ci mandava i montagna ai Kinderheim: io stavo sempre in chiesa».

Ha anche pensato di farsi suora?

«Veramente a quello ci ho pensato un anno fa, dopo tante difficoltà. Mi sono detta: ora prendo i voti e mi chiudo in convento. Ne ho parlato con mia mamma e con un sacerdote. Ma poi ho capito che questa scelta non può essere una fuga dalle difficoltà, non sarebbe giusto. La scelta giusta è pregare, aiutare gli altri ed essere una cattolica praticante».

E come la mettiamo con la castità fuori dal matrimonio?

«La religione ci pone dei limiti e poi sta a noi rispettarli. Per me la regola più importante è: rispetta il prossimo come te stesso. Comunque, sinceramente, la castità è contro natura…».

Valeria Marini si presenta all’appuntamento a Milano (in ritardo) con un mini abito rosso a pois bianchi e sandali da schiava che indossa a meraviglia in un pomeriggio dal caldo assassino. Dolcissima, sbatte le ciglia quando è contenta, risponde in dosi omeopatiche se l’argomento non le piace. È entusiasta perché può finalmente dire che farà parte del cast di Tale e quale show , in onda su Rai 1 dal 30 settembre con la conduzione di Carlo Conti. «Ho studiato canto per il provino», ammette seria. «E continuerò a prendere lezioni». Nel frattempo si allena con i Baci stellari, la canzone con cui ha lanciato la sfida social al miglior balletto (i fan le mandano esecuzioni casalinghe o di gruppo dai centri vacanze, che poi lei condivide su Instagram e TikTok).

Se le chiedono che lavoro fa, cosa risponde?

«Faccio l’artista: sono una donna di spettacolo».

Ed è il lavoro che voleva fare da bambina?

«No, da piccola volevo salvare gli animali. Ho tanti ricordi belli nella tenuta dei miei nonni materni a Cagliari, con i coniglietti, le galline…».

Lei però è nata a Roma.

«Sono una sarda nata a Roma. In Sardegna mi sono trasferita a 7 anni dopo la separazione dei miei genitori. Ma io sono molto orgogliosa di essere sarda e di averne assimilato i valori».

Per esempio?

«La lealtà, la forza di volontà, il rispetto per gli altri, la testardaggine, la generosità di condividere quello che hai conquistato».

E da suo padre Mario cosa ha ereditato?

«Lui era un uomo fantastico, aveva un’azienda di autoricambi. Mi ha trasmesso l’etica del lavoro, ma soprattutto una grande dolcezza. L’ho vissuto poco, per via della separazione, ma ricordo le sue “sgnoccolate”: erano i nostri abbracci».

Suo fratello e sua sorella frequentano il suo mondo?

«No, sono riservatissimi. Fabio è avvocato e commercialista, Claudia gestisce un hotel a Roma. Siamo molto uniti, anche se poi ci vediamo tutti insieme solo a Natale, con le mie nipoti: Marta, Emma e Sara».

E a questi raduni le dispiace andare da sola?

«Per me il vero amore deve essere suggellato in chiesa e io, purtroppo, ho fatto un inciampo non indifferente…».

Il matrimonio con l’imprenditore Giovanni Cottone.

«Ho ottenuto l’annullamento dalla Sacra Rota. L’unica nota positiva è che al posto dei regali, avevo chiesto agli invitati delle donazioni per l’Amri, l’Associazione per le malattie reumatiche infantili del Gaslini, e la Fondazione Artemisia, che sostiene la ricerca sulle patologie della gestante e del feto. Sono stati raccolti 200 mila euro: almeno qualcosa di buono è stato fatto».

Oggi è innamorata?

Sbatte le ciglia. «Sì, ma non voglio dire il nome».

Le cronache rosa scrivono Eddy Siniscalchi, imprenditore napoletano. Avete vent’anni di differenza: lui ne ha 35.

«L’età è solo un numero. È meraviglioso, mi fa sognare, mi chiama “Vita mia”. Facciamo l’amore dalla mattina alla sera».

Pensa di essere stata sfortunata finora?

«Ho pagato lo scotto della mia popolarità».

Vittorio Cecchi Gori sembrava un grande amore.

«Lo è stato. Gli ho voluto bene, ho affrontato grosse difficoltà al suo fianco. Ma non è una medaglietta da mettere al petto, amore è anche questo».

È vero che ha venduto un appartamento per aiutarlo economicamente?

«Era già un po’ in difficoltà quando l’ho incontrato. E sì, è vero. Ma anche adesso, se ha bisogno, io per lui ci sono».

Almeno quei soldi glieli ha restituiti?

«Parliamo d’altro».

Il lavoro è sempre stato un punto fermo. Di cosa è più orgogliosa?

«Intanto non posso dimenticare il Bagaglino di Pingitore, che mi ha lanciata. Poi, forse, se devo scegliere altre due esperienze, di sicuro una è il film con Alberto Sordi e l’altra Sanremo con Mike Bongiorno e Piero Chiambretti».

Com’è lavorare con Sordi?

«Era un uomo di una simpatia travolgente, aveva dentro di sé tutti i personaggi. I suoi film nascevano dalla lettura dei giornali: vedeva una notizia, chiamava il suo sceneggiatore, Rodolfo Sonego, e scriveva il film».

La chiamò per l’ultimo: «Incontri Probiti».

«Quando mi arrivò la telefonata pensai a uno scherzo, ero in America. Poi, mi diede appuntamento da Rocchetti, dove doveva provare delle parrucche, e mi aprì lui la porta: non riuscii a spiccicare parola. Mi chiamava “Bella mia”. Durante le riprese, quando guidavo io la macchina, mi diceva sempre di stare attenta! Per due anni sono stata la donna più premiata d’Italia: mi voleva al suo fianco».

Sanremo lo rifarebbe con Amadeus?

«Mi piacerebbe da morire. Ho un bellissimo ricordo di quello con Mike e Piero. Prima di andare sul palco mi facevo sempre il segno della croce. I momenti più belli erano quelli improvvisati: l’idea di chiedere a un gobbo vero di reggere il copione era esilarante. Quando mi avvisarono per affidarmi la conduzione telefonai subito a mia madre: ero felicissima».

Mamma Gianna.

«Il grande amore della mia vita, la regina: il podio dei miei affetti è suo».

Com’è stato lavorare con Sofia Coppola?

«Beh, era solo un cameo: doveva farlo Raffaella Carrà, ma non poteva e hanno chiamato me. Girammo allo Smeraldo a Milano: mi colpì il silenzio sul set. Lei è molto dolce: entrambe festeggiamo il compleanno il 14 maggio, mi portò a cena fuori».

Zeffirelli?

«Un faro. Ho avuto la fortuna di frequentare la sua casa: era come entrare in un mondo incantato, arricchiva l’anima».

Fellini?

«Ho un ritratto di Rinaldo Geleng: sul mio fondoschiena Federico scrisse “Ho deciso abito qui”».

Giuseppe Patroni Griffi?

«Mi scelse come protagonista femminile di Nata ieri. A dieci giorni dal debutto non sapevo a memoria il copione e lui si arrabbiò moltissimo. Però io sono veloce e infatti la volta dopo lo sapevo alla perfezione. Allora mi minacciò: “Se ti vedo ancora in tv ti sparo alle gambe”. Replicai che se non mi avesse vista in tv non mi avrebbe mai chiamata».

Proposte indecenti?

«Le ho sempre evitate. Se arrivano, e sono arrivate, sta a te girare i tacchi e andartene».

I suoi fan cosa le regalano?

«Fiori, gioielli, madonnine, rosari… Accetto tutto, perché mi sembra di offenderli se li rifiuto».

Dica la verità: nel suo guardaroba c’è almeno una tuta da ginnastica?

«Certo! In casa indosso fuseaux e magliettine».

Prosegue la sua attività di stilista?

«Sì, ho appena firmato una nuova linea da red carpet con Antonio Notaro, per far brillare le donne come le stelle».

Un suo pregio e un difetto.

«Il pregio è che non porto rancore, mi dimentico delle cose brutte, le vivo con distacco. Il difetto, per gli altri, è che sono ritardataria: in realtà voglio fare tante cose».

Cosa piacerebbe fare, che non ha fatto?

«Una bella fiction di donne, tipo Desperate Housewives. La Bond girl di 007: ancora il fisico regge. E poi un film con Ferzan Özpetek e Pedro Almodóvar».

Ma scusi, non li conosce ormai?

«Sì sì».

E non gliel’ha detto?

«Ehh…».

Come stanno i suoi gatti?

«Benissimo. Sono due Chinchillà: Sexy Star e Sua Maestà, il fidanzato».

Si sente più Jessica Rabbit o Marilyn Monroe?

«Mi sento Valeria Marini».

17 luglio 2022 (modifica il 17 luglio 2022 | 08:50)

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, 2022-07-18 19:13:00, L’artista e il presunto fidanzato Eddy Siniscalchi: «È meraviglioso, mi fa sognare, mi chiama “Vita mia”. Facciamo l’amore dalla mattina alla sera». Su Cecchi Gori: «Per aiutarlo ho venduto una casa». I registi: «Sul mio fondoschiena Federico Fellini scrisse: “Ho deciso abito qui”», Elvira Serra

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