di Alberto Guarnieri
L’attrice nata in Venezuela vive a Roma dal 2004. Dopo Parioli e Prati ha scelto di vivere a Monteverde che attraversa quotidianamente da infaticabile camminatrice
Una avvenente, giovane signora scende camminando da Monteverde vecchio. Attraversa Trastevere, il ponte dell’isola Tiberina, raggiunge il Ghetto e, se non fa troppo caldo come in questa torrida estate, incurante dei miasmi della spazzatura non raccolta, arriva fino a largo di Torre Argentina, anche ai Fori. Ogni tanto qualcuno la ferma per un selfie. Frasi e gesti di apprezzamento pesanti? «No, io penso di vivere in una città educata, tutto sommato». La domanda non è superflua. La signora in questione è Valeria Solarino , apprezzata attrice di tanti film italiani di successo (La trilogia di Smetto quando voglio per tutti) di fiction e anche di un’interessante incursione teatrale con Alessandro Baricco. Nata in Venezuela ma da genitori italiani, Solarino si è trasferita Torino ancora bambina. È a Roma dal 2004. Dopo Parioli e Prati ha scelto da una decina d’anni di vivere a Monteverde, che attraversa quotidianamente da infaticabile camminatrice.
L’appuntamento è al circolo dell’Olio di via Fratelli Bandiera, un curioso locale aperto da pochi anni e molto frequentato da attori e registi. Il proprietario è un uomo di cinema. «Io però l’ho scoperto guarda caso camminando», sorride l’attrice. «Mi ha colpito l’arredamento. Sembra un salotto. E quegli scaffali da libreria che contengono invece bottiglie d’olio di tutte le regioni». Valeria Solarino arriva puntualissima. Addirittura in anticipo. «Forse è la mentalità torinese che mi è rimasta addosso» scherza. «E per lo stesso motivo mi sono trovata benissimo a Prati, con tutti i suoi palazzi umbertini mi ricordava la mia infanzia».
Prati è la Rai, sede di tante produzioni cinematografiche. Monteverde è più tranquilla, ma prima c’è stata la permanenza ai Parioli. «Ecco, non vorrei qualcuno si offendesse, non vorrei essere scortese, ma lì mi sono trovata male. Le persone le ho sentite poco accoglienti, il primo impatto con Roma è stato un po’ traumatico. Poi, per fortuna è cambiato tutto. Lo scriva pure ma non mi faccia passare per polemica. È una mia impressione, non un giudizio».
Prati, poi, per Valeria è lunghi giri stavolta in motorino per gli ampi viali. La sera una pizza a Trastevere. Vicino a viale Mazzini una scuola di inglese, contatti e contratti importanti per il suo lavoro. E la vicinanza col Foro italiano, dove lei, grande appassionata di tennis, di Nadal in particolare, non perde una partita. «Non è una frase fatta. Una volta stavo girando contemporaneamente un film e una fiction e per non perdere una semifinale ho detto a ciascuna delle due produzioni che dovevo lavorare per l’altra» confida: un po’ sorridendo un po’ arrossendo. A tennis Solarino gioca anche. «A Villa Pamphilj altra meta delle mie passeggiate, o alla Pisana. Ma sempre meno ultimamente, per questo recupero passeggiando. Anche se al Ghetto il forno Boccione, dove regolarmente mi fermo, non aiuta certo a dimagrire». L’attrice non ne ha certo bisogno.
Indossa un jeans di taglio alla moda e una camicia bianca di tessuto grezzo. «Mi sono vestita bene per l’intervista» scherza. «Non potevo venire in tuta». I vestiti li compra qui e là, la gran parte li regalano le produzioni. «Non vado in boutique» spiega. «Non voglio passare per radical chic, ma mi hanno insegnato a non spendere troppo per nulla». Così le giornate libere da impegni sul set (ha appena finito in Spagna una fiction su Miguel Bosé interpretando la madre Lucia, attrice ed ex miss Italia) Solarino le passa nel quartiere, di cui ama la pace e la tranquillità. La sera una pizza al Focolare («sottile, ma non disdegno la napoletana») col compagno, il regista Giovanni Veronesi; mentre se cucina in casa («credo di essere molto brava»), fa acquisti in viale dei Quattro Venti da Cefalù, pescheria trasformata anche in ristorante da Valter Lavitola, personaggio ben conosciuto ai tempi della guerra tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini. Se non ama Parioli e si limita ad attraversare Trastevere, Valeria Solarino ha però altre due passioni romane. «Il rione Testaccio, dove sento il vero spirito romano, e San Pietro. Non riesco a passare per piazza Adriana senza volgere lo sguardo a destra e guardare la Cupola. Su cui sono anche salita. Come ho avuto il piacere, da raccomandata – ammette quasi dispiaciuta -di una visita semi privata alla Cappella Sistina. Sono atea, però che fascino».
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1 agosto 2022 (modifica il 1 agosto 2022 | 07:22)
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, 2022-08-01 05:24:00, L’attrice nata in Venezuela vive a Roma dal 2004. Dopo Parioli e Prati ha scelto di vivere a Monteverde che attraversa quotidianamente da infaticabile camminatrice, Alberto Guarnieri