Vaticano, audio choc di Becciu con il Papa sofferente: il cardinale indagato per associazione a delinquere

Vaticano, audio choc di Becciu con il Papa sofferente: il cardinale indagato per associazione a delinquere

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di Redazione Roma

Cinque minuti e trentasette secondi di conversazione, protagonista il cardinale Becciu ora indagato per associazione a delinquere in un filone d’indagine aperto dal promotore di giustizia vaticano

Cinque minuti e trentasette secondi di conversazione. Tanto dura la telefonata del 24 luglio 2021 con papa Francesco che il cardinale Angelo Becciu avrebbe registrato all’insaputa del pontefice. La trascrizione integrale della registrazione del colloquio – avvenuto solo dieci giorni dopo le dimissioni di Bergoglio dall’ospedale dove aveva subito una complessa operazione – è contenuta in un’informativa della Guardia di finanza di Oristano, esaminata dall’AdnKronos. La registrazione – un file generato alle 14.25 del 24 luglio da un dispositivo in piazza del Sant’Uffizio – è stata rintracciata dalla Guardia di finanza, nell’ambito di un’inchiesta della procura di Sassari sulla Caritas di Ozieri, su due telefoni e un tablet appartenenti a Maria Luisa Zambrano, indagata, amica di famiglia dei Becciu.

La voce della Zambrano, che avrebbe svolto «un ruolo attivo nella realizzazione delle operazioni di registrazione», si sente anche sulla traccia, pochi minuti prima dell’inizio della conversazione tra il papa, chiaramente sofferente per i postumi dell’intervento, e Becciu. Scambio avvenuto verosimilmente tra due telefoni di rete fissa. Nella registrazione a un certo punto si sente anche una voce maschile in sottofondo, che sembra dire «mi faccia sentire». Non è chiaro a quale dei due interlocutori sia vicino il quarto partecipante.

A riferire la conversazione privata è stato il promotore di giustizia vaticano, Alessandro Diddi, in apertura della trentasettesima udienza del processo sulla vendita del palazzo di Londra, dedicata all’ascolto della testimonianza di monsignor Alberto Perlasca (ex capo dell’ufficio amministrativo della segreteria di Stato vaticana, uno dei testi-chiave del processo in Vaticano). Agli atti il colloquio telefonico nei suoi dettagli. Il cardinale Becciu: «Sì, senta Santo Padre, io le sto telefonando con grande sofferenza, cioè io per me quasi non dovrei andare più a processo perché mi spiace ma la lettera che mi ha inviato è una condanna… è una condanna perché …io…Le volevo solo chiedere se alcuni dati, cioè la cosa è questa, che io non posso chiamarla in Tribunale come testimone, non mi permetterei mai, però ci deve essere una sua dichiarazione.. i due punti sono questi cioè, mi ha dato o no l’autorizzazione ad avviare le operazioni per liberare la suora? Eh, io mi pare glielo chiesi. Guardi dovrei andare a Londra. …contattare questa agenzia che si darebbe da fare, poi le dissi ..che le spese che ci volevano erano 350 mila euro. Persone che si dovevano muovere e poi per il riscatto avevamo fissato 500 mila. Dicevamo non di più perché mi sembrava immorale dare più soldi alla… che andavano nelle tasche dei terroristi ….ecco io mi pare che l’avevo informato su tutto questo… si ricorda?».

Il papa: «Quello si mi ricordo vagamente ma ricordo sì, ce l’avevo sì». Becciu: «Eh…». Il papa: «Ma per essere preciso ….ho voluto…. eh… chiedere bene bene come erano le cose… ho scritto quello no?» Il cardinale Becciu: «Sì, però mi ha scritto le accuse cioè …eh la teoria dei magistrati, cioè loro mi accusano che ho imbrogliato lei, che non era vero che io ero stato da lei autorizzato a fare queste opere, e quindi lei condivide le accuse dei magistrati ed io come posso difendermi se lei già mi accusa così …Mi hanno scritto cioè la lettera e proprio giuridica in cui sono le stesse frasi, stesse idee che mi trovo nell’atto di giudizio che mi porta in processo e quindi lei condivide quelle quelle accuse eh… Lei mi ha sempre detto che è al di sopra non vuole interferire…». Il papa: «Lo sono al di sopra, facciamo una cosa…». Becciu: «Sì… ». Il papa: «Su questo perché non mi dà un testo scritto, perché io devo consultare prima di scrivere, no? Mi invia uno scritto, si narra tutto questo e facendo un’altra relazione». Becciu: «Sì, perché io gliele avevo mandate quella dichiarazioni, forse non sono piaciute non lo so; perché a me basterebbe che mi annullasse questa lettera, poi se mi vuol dare dichiarazioni, bene … cioè dire “ecco, ho autorizzato monsignor Becciu quando era sostituto a fare queste operazioni”, a me basterebbe quello… ». Il papa: «Mi scriva tutto questo, mi fa il favore perché..». Il cardinale Becciu: «Eh…».

Il contesto della telefonata è stato spiegato da Diddi, il quale ha riferito che il cardinal Becciu con altre tre persone, una delle quali la nipote dello stesso porporato, Maria Laura Zambrano, nella giornata del 24 luglio 2021, a venti giorni dall’uscita di papa Francesco dall’ospedale, telefonò direttamente al pontefice per chiedergli sostegno e soprattutto la conferma che era stato lui ad autorizzarlo a pagare il riscatto per la liberazione della suora colombiana Cecilia Narvaez Angori rapita il 7 gennaio 2017 in Mali e liberata il 9 ottobre del 2021. Nel corso di quella telefonata, riprodotta in aula, ma senza i giornalisti, il papa — secondo Diddi — sarebbe rimasto «perplesso» a proposito delle richieste di rassicurazione del porporato. Il contenuto della conversazione non sarebbe il frutto di una intercettazione telefonica, ma registrato sul cellulare della Zambrano, e in seguito sequestrato dai magistrati sardi.

Da una chat del 23 giugno 2021, ha riferito sempre Diddi, emergerebbe l’attesa del cardinale Becciu — indagato per associazione a delinquere in un filone d’indagine aperto dal promotore di giustizia vaticano parallelamente al processo sulla gestione dei fondi della segreteria di Stato — per una telefonata, o un gesto distensivo del papa, che però non arriva. In una chat del 13 luglio, ha riferito sempre Diddi, Giovanni Palma, amico della nipote del cardinale, dice: «Bisognerebbe dare un colpo in testa al Santo Padre». Il 24 luglio, da casa Becciu, arriva la telefonata registrata con il papa che dura alcuni minuti. Il presidente del Tribunale vaticano Giuseppe Pignatone ha dichiarato ammissibile la richiesta di ascoltare in un secondo tempo in aula la telefonata, concedendo tempo alle difese fino al 30 novembre per tessere una strategia difensiva.

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24 novembre 2022 (modifica il 24 novembre 2022 | 20:51)

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, 2022-11-24 19:52:00, Cinque minuti e trentasette secondi di conversazione, protagonista il cardinale Becciu ora indagato per associazione a delinquere in un filone d’indagine aperto dal promotore di giustizia vaticano , Redazione Roma

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