“Lo sport dà vita”. Questa frase accompagna molti sportivi e, principalmente, molti campioni, nella loro vita. Scrive la psicologa Aubin “Ho provato tanti sport, dal pattinaggio al basket, dall’atletica leggera al pugilato, agli scacchi… e in tutti ho trovato un fattore comune, una vera e propria scuola di valori per la crescita personale”. Ecco cosa fa la differenza, ecco a cosa serve lo sport nelle scuole e, in maniera particolare, nel momento più decisivo nella formazione dei nostri alunni. Ed ecco perché è importante, fondamentale, improcrastinabile pensare, accanto all’indirizzo musicale, una “curvatura” (non mi si dica che non si può scrivere) o un indirizzo sportivo. Perché poi, mi viene da pensare, la generalissima scuola media (per capirci meglio), è diventata specialistica per la musica e non potrebbe diventarla, ufficialmente, per lo sport? E non solo direi…
Lo sport è vita e insegna
Dicevamo che lo sport è vita ed è, dunque, un vero docente per la formazione complessiva della personalità di ciascuno di noi e, in modo particolare, per i nostri alunni. Lo sport, infatti, è prioritariamente, con le parole di Aubin:
- Disciplina. Questa è la prima lezione che si impara facendo sport. La disciplina è indispensabile per poter conseguire obiettivi. La disciplina, infatti, è puntualità, è costante impegno per l’obbligo, è fondamentalmente responsabilità, ma è anche pazienza, la giusta e necessaria perseveranza, nonché dedizione. Si la dedizione alla pratica, ai giochi e, fondamentalmente, a se stessi.
- Conoscenza di sé . Lo sport da una mano, a ciascuno di noi a conoscere il variegato mondo interiore, le proprie abilità, i punti di forza, ma anche i numerosi punti di debolezza. Aspetti che è necessario conoscere per utilizzarli e puntellarli trasformandoli in momenti di crescita.
- Empatia. Lo sport permette ai nostri alunni, in linea di principio, a tutti e, dunque, anche a noi, di mettersi nei panni degli altri (anche degli avversari, per così dire) e avvertire come si comporta il rivale quando sei tu a vincere la gara, la partita, la sfida sportiva. Aiuta imparare a relativizzare il successo in una società che vergognosamente mira e tende solo al successo. La vittoria in qualsiasi sport è qualcosa di momentanea e prima o poi toccherà a ciascuno di noi perdere. Nella vita sono tante le sconfitte. Lo sport ci aiuta a metabolizzarle dando a ciascuna di esse la giusta dimensione.
- Sforzo. In ciascuno sport che pratichiamo c’è, ed è visibile profondamente, impegno e sacrificio; sono questi elementi fondamentali per progredire e per migliorare, con costanza e impegno, per ciascuno dei giorni della nostra vita, della vita dei nostri alunni. Nella vita, infatti, come nello sport (ecco, dunque, la fondamentale necessità di una progressiva crescita dell’educazione sportiva nelle scuole), per conseguire i nostri obiettivi dobbiamo investire ed essere tenaci. Non rassegnarsi, affatto. Se non insegniamo questa lezione alle generazioni future, e non si può fare solo con le parole, faremo crescere e formare senza alcuna “sana” ambizione di conquistare il mondo. L’ambizione è sana perché si ciba si sentimenti positivi e di scommesse di civiltà.
- Sensazione di auto efficienza. Lo sport fornisce gli elementi e le speranze (non solo quelle che fanno leva su di noi) per il miglioramento personale all’interno del mondo e della comunità che viviamo e che contribuiamo a far crescere. In ciascuna pratica, in ciascuna sfida, in ciascuna attività, in ciascun lavoro vengono impostate sfide quotidiane che ci permettono di generare un senso di controllo e perfezionamento nella pratica, mostrandoci come esseri competenti con abilità e, principalmente, con l’obiettivo da superare. E gli obiettivi che i nostri alunni (noi stessi, per la verità) dovranno fissarsi e superare sono davvero innumerevoli.
- Rispetto. Ogni sport richiede il rispetto di ben definite regole; regole senza le quali le attività sportive non possono funzionare correttamente. Il riferimento va, ad esempio, alle regole di gioco e a quelle di ciascuna pratica sportiva. Rispettare l’avversario valorizzando e accettando chi è peggiore e migliore, meno o più abile è fondamentale come ribadisce Casey Aubin ricercatrice sui Disturbi della Comunicazione. Tutto ciò coltiva un sentimento di nobiltà e accettazione della diversità in un atleta.
- Lavorare in squadra. Tutti gli sport collettivi, inoltre, che nelle scuole vanno praticati congiuntamente alle pratiche individuali, favoriscono il senso di appartenenza, quello della cooperazione, l’importante senso di collaborazione, la scommessa della socialità e la via della solidarietà. Di fatto, lo sport nella vita e nella scuola allontana dagli egocentrismi tossici. Se, nelle scuole, si lavora per un obiettivo comune, l’unità di tutti i soggetti coinvolti è più efficiente di un individuo.
- Vita sana. Esercitare regolarmente lo sport nelle scuole (ecco perché le “curvature” sono fondamentali) ci permette di puntare ad una vita principalmente equilibrata e sana. “Lo sport è esso stesso, una delle cose più affascinanti che ci succedono nella vita, ricordatelo”.
Il Primo collegiale del potenziamento sportivo, organizzato dall’Istituto Comprensivo Lugagnano di Sona (VR)
Il Primo collegiale del potenziamento sportivo, organizzato dall’Istituto Comprensivo Lugagnano di Sona (VR) – diretto con eccezionale competenza, professionalità, signorilità, dal dirigente scolastico la Prof.ssa Elisabeth Piras Trombi Abibatu – si è concluso con la consegna dei diplomi a tutti i partecipanti provenienti da undici regioni d’Italia. La soddisfazione è stata tanta da parte dei giovani alunni per essere riusciti a completare tutti gli esercizi delle sei discipline sportive che gli hanno visti protagonisti tra venerdì e sabato: l’arrampicata, la pesistica, il baseball per ciechi, il triathlon, il rugby e il karate. Presenti alla manifestazione svoltasi negli impianti del Payanini Center e del Don Calabria di Verona, l’IC Anna Frank di Agrigento, l’IC Pentimalli di Gioia Tauro, l’IC Ada Negri di Magnago (Mi), l’IC Roseto 1 Teramo, l’IC Albisole (SV), l’IC Ponti di Gallarate (VA), l’IC Visconti di Roma, l’IC Don Milani di Aquileia (UD), l’IC Busana di Reggio Emilia, l’IC Castri dei Volsci (FR), l’IC Caprino (VR), l’IC Valpantena (VR) e due scuola paritarie: il Don Bosco di Paderno Dugnano e il Cappelletti-Turco di Cologna dei Colli.
Gli apprezzamenti del ministro Valditara e dell’assessore all’istruzione della regione Veneto
La manifestazione si è aperta con gli apprezzamenti per l’iniziativa espressi dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Prof. Giuseppe Valditara, e dall’Assessora all’Istruzione della Regione Veneto, Dott.ssa Elena Donazzan, entrambi impossibilitati a presenziare per inderogabili impegni istituzionali. Nella lettera indirizzata alla Dirigente Scolastica dell’IC di Lugagnano, oltre all’augurio di un’ottima riuscita dell’evento, non sono mancati i complimenti alla scuola organizzatrice, alle sei società partner, al Payanini Center e al Don Calabria per il “lodevole lavoro svolto nella certezza di future occasioni per un profittevole incontro”.
La tavola rotonda: ulteriore potenziamento della disciplina sportiva
Nel pomeriggio, negli stessi impianti del Payanini Center, si è tenuta una tavola rotonda per parlare del potenziamento delle ore di disciplina sportiva nelle scuole secondarie di primo grado, partendo dal nuovo Disegno di Legge presentato in Senato: “Disposizioni per la promozione della pratica sportiva nelle scuole e istituzione dei Nuovi giochi della gioventù”. Il tavolo coordinato dal Prof. Luciano Bertinato, docente ordinario di Metodi e Didattiche della attività motorie al Dipartimento di Scienze Motorie dell’Università di Verona, ha sottolineato alcune criticità della proposta di legge che ha iniziato il suo iter parlamentare: la curvatura sull’aspetto agonistico rispetto alle finalità pedagogiche e sociale dello sport e la certa disparità tra alunni tesserati e alunni neofiti della disciplina sportiva.
La valutazione per garantire la partecipazione ai “Giochi della gioventù”: come?
Il Dirigente Scolastico dell’IC Anna Frank di Agrigento Prof. Alfio Russo ha sollevato qualche dubbio sulla necessità di introdurre la sufficienza in tutte le discipline per poter consentire agli studenti di partecipare ai Nuovi giochi della Gioventù. Tutti i docenti e i dirigenti presenti al tavolo hanno ritenuto discriminatorio questo criterio di ammissione, perché non applicato in altre tipologie di competizioni scolastiche, per esempio non lo si richiede a chi vuole prendere parte alle olimpiadi di italiano o di matematica.
“Primo ciclo: quali orizzonti per le scuole a indirizzo sportivo”
Alla conferenza “Primo ciclo: quali orizzonti per le scuole a indirizzo sportivo”, gli esponenti delle cinque federazioni inviati alla discussione: la FIR (Federazione Italiana Rugby), la FIPE (Federazione Italiana Pesistica), la FIBS (Federazione Italiana Baseball e Softball), la Fijlkam (Federazione Italiana Judo, Lotta, Karate, Arti Marziali) e FITRI (Federazione Italiana Triathlon) hanno illustrato al pubblico presente le politiche di promozione dello sport nel settore giovanile, illustrando le iniziative e i progetti rivolti dalle singole federazioni alle scuole primarie e alle scuole secondarie di I grado.
La formazione dei futuri insegnanti di scienze motorie e discipline sportive e la progettazione della II collegiata
Il Prof. Federico Schena, prorettore per la didattica all’Università di Verona e Presidente della Conferenza dei Corsi di Studio in Scienze Motorie, ha fatto il punto sulla formazione dei futuri insegnanti di scienze motorie e discipline sportive. Alla fine della due giorni di sport i Dirigenti Scolastici e docenti presenti all’evento, hanno espresso il loro ringraziamento per gli incontri realizzati con le autorità istituzionali e sportive, per l’impeccabile organizzazione e per le “preziose occasioni di scambio e arricchimento professionale”. La soddisfazione è stata tanta che di comune accordo si è deciso di ripete la manifestazione nel 2024 e il Dirigente scolastico dell’IC Pentimalli 1, Prof. Domenico Pirrotta, ha colto il testimone di organizzare nella sua Gioia Taura l’edizione numero due del Collegiale Sportivo, sicuro, dopo questa prima positiva esperienza, di un’adesione delle scuole ancora più ampia.
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