Il viaggio dellafgano Ahmed da Marsiglia a Crotone:   Mio  fratello è disperso

Il viaggio dellafgano Ahmed da Marsiglia a Crotone: Mio fratello è disperso

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di Walter Medolla

Il 24enne afgano Kamran era a bordo della imbarcazione che il 26 febbraio si spezzata in mare davanti alla spiaggia di Steccato di Cutro, in Calabria ed tuttora tra i dispersi

Ahmed se ne sta accovacciato sulla battigia della spiaggia. Lo sguardo rivolto verso il mare, l c’ ancora suo fratello Kamran, disperso la notte del 26 febbraio insieme ad altre persone nel naufragio del barcone che li portava via dalla loro terra, in cerca di un futuro da poter decidere. Siamo qui da giorni – racconta in un inglese stentano – sperando di avere notizie di mio fratello pi piccolo, ha solo 24 anni. Eccolo- racconta, mostrandoci la foto sullo smartphone – lui: in questa fotografia all’universit, iscritto alla facolt di agraria a Kabul, uno studente molto bravo, stato costretto a venire qui. Ahmed arrivato in auto da Marsiglia, dove vive e lavora dopo essere scappato anche lui dall’Afghanistan. Assieme a lui ci sono un amico che mastica qualche parola di italiano e due cugini, che lo accompagnano in questo viaggio del dolore. Intorno a noi, tra pezzi di legno del caicco su cui viaggiavano i migranti, andato distrutto, e alcuni effetti personali portati a riva dalle onde, continua incessante il lavoro degli uomini delle forze dell’ordine e della protezione civile.

La ricerca

La motovedette della guardia costiera scandaglia le acque della costa, dalla battigia si lavora con i binocoli e i droni, mentre dall’alto un elicottero cerca le vittime pi a largo. A un tratto alla radio arriva una segnalazione di un avvistamento. Il pick up della guardia costiera parte velocemente verso un tratto di spiaggia che dista almeno un chilometro dal luogo dei primi ritrovamenti. Basta poco per avere la conferma che non si tratta di un falso allarme. Un corpo alla deriva viene recuperato e portato immediatamente al centro di coordinamento allestito sulla spiaggia per i primi rilievi. Ahmed freme, crede che quel corpo rinchiuso in quel sacco di plastica bianco, possa essere quello suo fratello Kamran. Inizia a chiedere di poterlo vedere, ma gli uomini della scientifica della Polizia di Stato devono prima effettuare tutti i rilievi del caso. Inizia una sorta di contrattazione, Ahmed mostra la foto di suo fratello agli uomini delle forze dell’ordine, chiedendo di avere un riscontro; riceve un cortese ma fermo invito ad attendere prima di poter effettuare il riconoscimento. Passano 40 minuti, quasi un’eternit per lui e per chi lo accompagna. Poi il riconoscimento avviene, ma non ha un riscontro positivo. Il corpo trovato in mare non quello di suo fratello. Ahmed abbraccia uno dei suoi familiari e ringrazia Dio: nel suo cuore resta la speranza di poter vedere Kamran sorridere ancora.

3 marzo 2023 (modifica il 3 marzo 2023 | 15:33)

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