Viaggio nella vita di Virna Lisi, manca un punto di vista

di Aldo Grasso

La lunga ricostruzione andata in onda su La7 sospesa fra racconti e aneddoti, famiglia e amici

Un viaggio sentimentale nella vita e nella carriera di Virna Lisi che rinunci al successo in America per stare vicino al marito e al figlio. In parole povere, questo essere l’assunto che regge tutto il documentario su Virna Lisi di Fabrizio Corallo (La7). Una lunga ricostruzione sospesa tra racconti e aneddoti, famiglia e amici (dove, appunto, il tono sentimentale prevalente), ma anche una carriera esplosa fin da giovanissima grazie alla sua bravura, al talento e a una bellezza folgorante: viso angelico e carattere energico.

Tra televisione e cinema il suo carnet interpretativo ricchissimo, dagli esordi dei grandi sceneggiati Rai (Orgoglio e pregiudizio, Una tragedia americana …) al teatro di Strehler, fino al grande cinema internazionale e alla sua rinuncia a Hollywood per amore della famiglia (sar vero o lei non si sentiva a suo agio nella Mecca del cinema?). Nel frattempo, ha lavorato con registi come Steno, Germi, Monicelli, Lattuada, Dino Risi, Vanzina e molti altri.

Ho come l’impressione che l’insistenza sulla strada degli affetti abbia tolto qualcosa alla sua duttilit di attrice, alla sua professionalit, alla sua icona (Con quella bocca pu dire ci che vuole, recitava lo slogan del dentifricio Chlorodont, ai tempi di Carosello). Virna Lisi? La donna che rinunci a Hollywood ricco di materiale di repertorio (tra cui una lunga intervista di Lisi per il Luce) e abbonda di interviste, troppe interviste. Alla fine, non tutte le tessere vanno al loro posto per comporre il mosaico. Ci sono momenti in cui uno si chiede; ma stiamo parlando di Cristina Comenicini, di Margherita Buy, del figlio, della nuora o di Virna Lisi? cos fondamentale sapere che andava a fare la spesa al supermercato? Insomma, al ritratto di Virna Lisi manca un forte punto di vista che orienti la selezione delle immagini e, pi in generale, che organizzi tutto il racconto.