Lo scenario non sembra nuovo, tutt’altro: esaurita la trattazione delle pratiche di proprio interesse, la maggioranza di palazzo “Luigi Razza”, chiede la verifica del numero legale e si allontana dall’Aula. Dentro rimangono soltanto gli esponenti del centrosinistra. Il presidente del Consiglio Rino Putrino sospende la seduta, mentre il consigliere democrat Stefano Soriano grida allo scandalo. «È una vergogna che mentre ci apprestiamo a trattare pratiche cruciali per la nostra città si scappi dal proprio posto». Intanto, però, dal collegamento in video-conferenza appaiono cinque nomi, quelli dei consiglieri di Coraggio Italia. E quando il capo dell’assise richiama l’appello, dopo dieci minuti, sono loro a garantire il numero legale alle opposizioni. Per alcuni istanti la situazione è paradossale. Tra gli scranni ci sono pochi consiglieri di maggioranza e tutta la minoranza con Coraggio Italia in video-collegamento. La questione, a quel punto, diventa politica. E la sintesi è semplice: il gruppo di De Nisi e Bevilacqua può creare scompiglio in ogni momento tra le forze del centrodestra, che pure è ancora formalmente autosufficiente, qualora si schieri dall’altra parte della barricata. Il capogruppo di FI Antonio Schiavello lo capisce bene e passa all’attacco: «Finalmente abbiamo capito la posizione di un partito che si pone a livello nazionale, regionale e provinciale nel centrodestra, ma qui rappresenta un’ambiguità che non può più esistere. Si sta con un piede da una parte ed uno dall’altra. Ed oggi Coraggio Italia sta tenendo il numero legale all’opposizione».
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