Dai due vicepremier ai tecnici, la squadra di Meloni è (quasi) fatta

Dai due vicepremier ai tecnici, la squadra di Meloni è (quasi) fatta

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di Marco GalluzzoLe ipotesi Calderone (Lavoro) e Rocca (Salute) Giorgetti confermato all’Economia. E ci sarà Crosetto Alle 20.30, quando sono trascorse oltre due ore dalla fine dell’incontro tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, la lista dei possibili ministri comincia a circolare. E se si esclude qualche casella ancora in bilico, prima fra tutte la Giustizia, l’intesa appare a un passo dall’essere raggiunta. In primo luogo nella definizione dei cinque ministeri che dovrebbero toccare agli azzurri. Ministeri che sia per le persone indicate dal Cavaliere, sia per le deleghe offerte da Meloni non dovrebbero incontrare ostacoli. Tranne uno. Giorgia Meloni non è disposta a cambiare idea sul progetto di avere come Guardasigilli Carlo Nordio, ex magistrato ora eletto con FdI. La pace siglata con il Cavaliere non ha come corollario il dicastero di via Arenula, anche se la scelta definitiva arriverà solo nelle prossime ore. Maria Elisabetta Casellati, ex presidente del Senato e fedelissima del leader di FI, è stata oggetto del confronto in via della Scrofa, ma alla fine dovrebbe andare alle Riforme (a meno di colpi di scena). Oltre ad Antonio Tajani alla guida della Farnesina, con in più la carica di vicepremier (come Salvini) a FI toccherebbe anche la Transizione ecologica con Gilberto Pichetto Fratin, attuale viceministro al Mise. La senatrice ed ex capogruppo Anna Maria Bernini dovrebbe guidare l’Università, mentre all’Istruzione sembra sicuro Giuseppe Valditara, consigliere giuridico di Salvini. Un quinto ministero senza portafoglio, probabilmente la Pubblica amministrazione, completerebbe la pattuglia azzurra al governo. La squadra della Lega invece registra poche variazioni: Salvini alla Infrastrutture, Giancarlo Giorgetti alla guida dell’Economia, il prefetto Matteo Piantedosi al Viminale, Roberto Calderoli agli Affari regionali, mentre all’Agricoltura potrebbe andare Gian Marco Centinaio, che è già stato ministro con le stesse deleghe nel primo governo Conte. Nella squadra di FdI, che dovrebbe comprendere almeno sette o otto ministri, quelli che appaiono punti fermi sono Raffele Fitto agli Affari europei, Adolfo Urso alla Difesa, Guido Crosetto in un dicastero di prima fascia, forse al Mise, Eugenia Roccella alla Famiglia, Marina Elvira Calderone al Lavoro. Giordano Bruno Guerri è in corsa per la Cultura mentre il dicastero del Turismo e dello Sport potrebbe essere affidato a Chiara Colosimo, consigliera della Regione Lazio. Si parla di Nello Musumeci per il Mezzogiorno. Per il ministero della Salute favorito è l’attuale presidente della Croce Rossa Francesco Rocca, molto vicino a Meloni. Ai Rapporti col Parlamento potrebbe andare Maurizio Lupi, anche se un ministero a Noi con l’Italia non è scontato. Riguarderebbe l’assetto del governo anche un cambiamento che Meloni avrebbe in mente: spostare la Commissione emergenza energetica, ora alle dipendenze della Transizione ecologica, sotto la Presidenza del Consiglio. Realizzando una struttura commissariale, modello Covid, per impostare misure emergenziali per famiglie e imprese. Ma anche strutturali, per riconfigurare la produzione nazionale di gas, ora ai minimi termini. Consulente del governo potrebbe essere nominato l’attuale ministro Roberto Cingolani che in questi giorni ha tenuto un filo diretto con la leader di FdI: «Mi è stato chiesto di rimanere per mantenere la continuità — ha detto lui — ma torno al mio lavoro. Darò il mio supporto per qualche mese al mio successore». 18 ottobre 2022 (modifica il 18 ottobre 2022 | 11:04) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-10-18 07:38:00, Le ipotesi Calderone (Lavoro) e Rocca (Salute) Giorgetti confermato all’Economia. E ci sarà Crosetto, Marco Galluzzo

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