Il vignettista di Dilbert boicottato per i suoi commenti razzisti sui neri

Il vignettista di Dilbert boicottato per i suoi commenti razzisti sui neri

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di Viviana Mazza

Grandi giornali negli Usa non pubblicheranno pi le sue strisce, dopo le esternazioni di Scott Adams che ha consigliato ai bianchi di stare alla larga dagli afro-americani

DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE
NEW YORK — Il Washington Post, il Los Angeles Times e altri quotidiani americani non pubblicheranno pi la striscia a fumetti Dilbert dopo che il suo creatore ha definito i neri americani un gruppo di odio razzista nel suo programma YouTube Real Coffee with Scott Adams e ha consigliato ai bianchi di “stare alla larga dai neri”. Nello show, in cui commenta i fatti di cronaca quotidiani, Adams ha citato i risultati di un sondaggio Rasmussen che ha chiesto per telefono e online a migliaia di americani: Siete d’accordo o in disaccordo con questa affermazione: “ ok essere bianco?”.

Stai alla larga

Il 72% ha risposto di essere d’accordo, incluso il 53% dei partecipanti neri americani, mentre il 26% di questi ultimi si detto in disaccordo e il 21% era incerto su cosa rispondere. Nel sondaggio il 79% concordava che: Anche le persone nere possono essere razziste. Il vignettista ha concluso che, bench in passato abbia cercato di aiutare la comunit nera, questo sondaggio la dimostrazione che le tensioni razziali in America non possono essere risolte: Vengo chiamato razzista, questo l’unico risultato. Non ha senso aiutare gli americani neri se sei bianco. finita. Non pensate nemmeno che valga la pena di provare. Non dico di iniziare una guerra o di fare qualcosa di male, ha aggiunto. Nulla del genere. Dico semplicemente: stai alla larga.

Duemila quotidiani

Adams, 65 anni, nato sulle Catskill Mountains di New York, in una famiglia working class, ha creato nel 1989 la sua vignetta mentre lavorava in banca a San Francisco, come satira della cultura dell’ufficio, dei cubicoli e dei capi stupidi, diffondendola in duemila quotidiani. Dopo la reazione dei giornali, ha scritto su Twitter di essere stato cancellato e su YouTube, dive dialoga ogni giorno con 3000 fan che rispondono con commenti in diretta, ha preannunciato che entro la prossima settimana le mie entrate saranno azzerate… La mia reputazione per il resto della mia vita sar distrutta. Ha aggiunto che le sue parole sono state prese fuori contesto come spesso accaduto con Trump (del quale aveva predetto l’elezione): definire gruppo di odio razzista gli americani neri — ha argomentato — non significa che non si possano apprezzare i singoli individui: Ho un vicino nero, un dottore, che adoro.

Nessuna censura

L’Oregonian, uno dei giornali che hanno cancellato la vignetta, ha spiegato: Alcuni lettori senza dubbio derideranno la decisione come un esempio di una esagerata cultura woke o una risposta politicamente corretta in automatico. E la libert di espressione? Questa non censura? Nessuno sta privando Adams della libert di parola. libero di condividere i suoi ripugnanti commenti su YouTube e Twitter, finch glielo consentiranno. La nostra non censura: gli editori prendono decisioni ogni giorno su cosa pubblicare, bilanciando il bisogno di informare e la possibilit di offendere le sensibilit dei lettori. Il Washington Post ha scritto di aver preso la decisione dopo proteste dei lettori per dichiarazioni che promuovono la segregazione. L’anno scorso 76 quotidiani tra cui il San Francisco Chronicle avevano gi smesso di pubblicare la vignetta dopo l’introduzione del suo primo personaggio nero, Dave the Black Engineer, visto come una presa in giro della cultura woke. Il direttore del Chronicle ha aggiunto che sono arrivate solo poche lamentele dopo la decisione. In passato ha detto che il suo programma tv era stato cancellato perch bianco e nel gennaio 2022 aveva twittato che si sarebbe auto-identificato come donna nera. Era stato criticato inoltre per aver scritto nel suo blog di voler sapere come stato determinato il numero delle vittime dell’Olocausto, giusto per sapere il contesto. In un’intervista sabato ha dichiarato che le sue polemiche intenzionali sono dirette a portare avanti il dibattito sulle relazioni razziali.

26 febbraio 2023 (modifica il 26 febbraio 2023 | 18:06)

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