È stato per anni il braccio destro dell’ex ministro degli Esteri. Ora che nemmeno lui è stato rieletto, è tornato a lavorare per gli ultimi. E si toglie qualche sassolino dalle scarpe in questa intervista esclusiva Vincenzo Spadafora, ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ex ministro e braccio destro di Luigi Di Maio, parla per la prima volta dopo la mancata elezione alle elezioni politiche: «Certo che ci sono rimasto male. E mi manca partecipare al governo, al potere, alla politica: solo quando sei lì puoi incidere davvero sulle cose e ne percepisci la complessità». Poi Spadafora racconta a Oggi il suo viaggio «tra Colombia e Ecuador con Terres des hommes. Un ritorno al primo amore, la cooperazione» e rivela i suoi progetti politici. Con un occhio al Pd. «Non escludo che quello con Terres des Hommes possa diventare da gennaio un impegno più strutturato. Vorrei portare dei ragazzi in missione con loro, nei campi profughi in Iraq, e raccontare, sulla Rai, la loro esperienza», dice. La cover di Oggi in edicola “GIUSEPPE CONTE ARROGANTE” – Su Giuseppe Conte è molto chiaro: «Siamo stati superficiali nel non capire che stavamo consegnando il Movimento nelle mani di un personaggio che lo avrebbe stravolto e nel farlo non avrebbe mostrato alcuna riconoscenza verso chi lo aveva portato al 32%. Non avrei mai pensato che una persona che si ritrova, dal nulla, a fare il presidente del Consiglio potesse avere nei confronti di chi lo aveva reso possibile un atteggiamento arrogante e di sfida, come ha avuto Giuseppe». “LUIGI DI MAIO? SIAMO IN PARI” – Su Luigi Di Maio: «Non rinnego la scelta di coerenza di aver seguito Luigi, con cui per sei anni ho vissuto tutta la mia esperienza politica… Gli devo molto ma credo che anche lui debba molto a me e che me lo riconosca. Il nostro è un bilancio professionale in pari e un solido rapporto umano». E sul futuro dice: «La mia area di riferimento è sempre stata il centrosinistra, e il Pd è l’unica famiglia in cui ci si può riconoscere, con tutte le sue difficoltà… Se ci fosse uno spazio per contribuire e fare delle cose per i giovani col Pd, quindi, perché no? Altrimenti nulla vieta di mettere in piedi altro». A Oggi Spadafora rivela anche un sogno personale: «Per i miei 50 anni, nel 2024, vorrei anche regalarmi un’unione civile. Ma per ora non ho un fidanzato». L’intervista integrale è su Oggi in edicola Oggi ©RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-11-30 17:22:00, È stato per anni il braccio destro dell’ex ministro degli Esteri. Ora che nemmeno lui è stato rieletto, è tornato a lavorare per gli ultimi. E si toglie qualche sassolino dalle scarpe in questa intervista esclusiva Vincenzo Spadafora, ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ex ministro e braccio destro di Luigi Di Maio, parla per la prima volta dopo la mancata elezione alle elezioni politiche: «Certo che ci sono rimasto male. E mi manca partecipare al governo, al potere, alla politica: solo quando sei lì puoi incidere davvero sulle cose e ne percepisci la complessità». Poi Spadafora racconta a Oggi il suo viaggio «tra Colombia e Ecuador con Terres des hommes. Un ritorno al primo amore, la cooperazione» e rivela i suoi progetti politici. Con un occhio al Pd. «Non escludo che quello con Terres des Hommes possa diventare da gennaio un impegno più strutturato. Vorrei portare dei ragazzi in missione con loro, nei campi profughi in Iraq, e raccontare, sulla Rai, la loro esperienza», dice. La cover di Oggi in edicola “GIUSEPPE CONTE ARROGANTE” – Su Giuseppe Conte è molto chiaro: «Siamo stati superficiali nel non capire che stavamo consegnando il Movimento nelle mani di un personaggio che lo avrebbe stravolto e nel farlo non avrebbe mostrato alcuna riconoscenza verso chi lo aveva portato al 32%. Non avrei mai pensato che una persona che si ritrova, dal nulla, a fare il presidente del Consiglio potesse avere nei confronti di chi lo aveva reso possibile un atteggiamento arrogante e di sfida, come ha avuto Giuseppe». “LUIGI DI MAIO? SIAMO IN PARI” – Su Luigi Di Maio: «Non rinnego la scelta di coerenza di aver seguito Luigi, con cui per sei anni ho vissuto tutta la mia esperienza politica… Gli devo molto ma credo che anche lui debba molto a me e che me lo riconosca. Il nostro è un bilancio professionale in pari e un solido rapporto umano». E sul futuro dice: «La mia area di riferimento è sempre stata il centrosinistra, e il Pd è l’unica famiglia in cui ci si può riconoscere, con tutte le sue difficoltà… Se ci fosse uno spazio per contribuire e fare delle cose per i giovani col Pd, quindi, perché no? Altrimenti nulla vieta di mettere in piedi altro». A Oggi Spadafora rivela anche un sogno personale: «Per i miei 50 anni, nel 2024, vorrei anche regalarmi un’unione civile. Ma per ora non ho un fidanzato». L’intervista integrale è su Oggi in edicola Oggi ©RIPRODUZIONE RISERVATA ,
Pietro Guerra
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