di Cesare ZapperiChi ha vinto e chi ha perso nel partito ora guidato da Elly Schlein. L’ex ministro della Cultura Franceschini tra i sostenitori con Orlando, Bettini e Boccia. Tra gli sconfitti i renziani Guerini e Lotti Elly Schlein la nuova segretaria del Pd, l’underdog della sinistra come l’ha definita qualcuno che ha voluto fare il verso alla premier Giorgia Meloni. Ha vinto con un risultato a sorpresa, sfidando l’apparato del partito e molte figure influenti, pur avendone alcune anche al suo fianco. Con la sua segreteria gli assetti dentro il Pd sono destinati a cambiare radicalmente. Forse anche per questo utile provare a capire chi ha vinto e chi ha perso la battaglia delle Primarie. Tra i vincitori, spicca il nome di Dario Franceschini. Espressione della storia democristiana, sempre al fianco dei segretari pd che si sono succeduti nel tempo, ha spiazzato tutti quando fin dall’inizio si schierato con Schlein. Inutilmente c’era chi faceva osservare Dario non sbaglia mai, per molti la scelta stavolta era stata suicida. E invece Franceschini domenica sera stato tra i primi ad esultare per la vittoria della deputata emiliana. E dire che la decisione di sostenere Schlein costata all’ex ministro della Cultura la spaccatura della sua corrente, tant’ che Piero Fassino (l’altro leader) ha appoggiato Bonaccini. Tra le figure di riferimento del Pd, la neosegretaria ha potuto contare sul predecessore Nicola Zingaretti, sull’ex ministro Andrea Orlando, sull’ideologo Goffredo Bettini, sull’ex ministro Francesco Boccia, sull’ex viceministro dell’Economia Antonio Misiani. Ma Schlein ha goduto dell’appoggio anche di ex leader del Pd poi passati ad Articolo 1 ed ora in procinto di rientrare all’ovile, come Pierluigi Bersani e Roberto Speranza. Tra i dem, sono tra i vincitori delle Primarie figure giovani come Beppe Provenzano, Chiara Gribaudo, Stefano Vaccari, Chiara Braga e Susanna Cenni. Molto pi nutrita, almeno a livello di nomi conosciuti (Schlein ha fatto leva soprattutto sulla base), la schiera di chi esce sconfitto dalla battaglia congressuale. Lo sfidante Stefano Bonaccini aveva dietro di s, per esempio, le capogruppo in Parlamento Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, l’ex ministro Lorenzo Guerini, la vicesegretaria uscente Irene Tinagli, l’ex segretario dei Ds Piero Fassino, tutti gli ex renziani rimasti nel Pd a partire dall’ex ministro Luca Lotti. Ma contro la neosegretaria erano scesi in campo anche molti amministratori locali del Pd. A partire dai governatori Michele Emiliano e Vincenzo De Luca (non a caso molti dei voti per il collega presidente dell’Emilia-Romagna sono arrivati da l). Per non parlare dei sindaci, da sempre una forza dentro il partito. Con Bonaccini si sono schierati Dario Nardella (Firenz), Giorgio Gori (Bergamo), Matteo Ricci (Pesaro), Stefano Lorusso (Torino), Antonio Decaro (Bari). 27 febbraio 2023 (modifica il 27 febbraio 2023 | 14:19) © RIPRODUZIONE RISERVATA , , https://www.corriere.it/rss/politica.xml,