Trend in rialzo, nonostante le difficoltà
Il 2022 è iniziato benissimo. Al di là delle migliori aspettative di molti operatori. E alla fine del primo quadrimestre anche le esportazioni sono in crescita: più 12,6% per un controvalore di 2,3 miliardi. Peccato il rallentamento degli ordini di vino registrato dall’Unione italiana vini a partire da aprile. Tenuto anche conto del problema inflazione, dei costi esorbitanti delle materie prime e delle difficoltà di trovare manodopera, è realistico ipotizzare per il mercato vinicolo un’annata con minori margini. Ma i vignaioli italiani sono tosti, resilienti, inguaribilmente ottimisti, come hanno dimostrato durante la pandemia. E allora puntano a replicare il trend dello scorso anno, pieno di sorprese e di risultati sopra la media. È quanto emerge con chiarezza anche dall’esclusiva classifica delle 115 maggiori aziende vitivinicole italiane. Un campione significativo dell’industria nazionale del vino che rappresenta il 55,6% del giro d’affari totale del settore calcolato dall’Osservatorio Uiv, il 65,36% delle esportazioni e il 46,2% delle vendite domestiche. Complessivamente le 73 cantine private e le 42 coop presenti nella classifica 2021 hanno registrato un fatturato poco superiore a 8 miliardi, un export di 4,6 miliardi e 3,4 miliardi di incassi sul mercato interno, con un incremento del 18,31% sul giro d’affari totale, una crescita export del 20,86% e uno sviluppo in Italia del 15,02%.
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, 2022-08-08 13:24:00, Il giro d’affari delle maggiori aziende vitivinicole del Paese è in crescita del 18%. Ecco perché, dopo la volata di inizio 2022, possono superare il caro prezzi, Anna Di Martino