Visto l’epilogo delle gesta degli studenti violenti, una volta spenti i riflettori, credo che per il prossimo anno gli episodi di violenza siano destinati ad aumentare in quantità ed efferatezza. Lo ripeto da anni ormai. Stiamo aspettando il morto, e quest’anno c’è mancato poco in una scuola superiore di Abbiategrasso, prima che lo Stato intervenga con misure efficaci.
Le singole scuole autonome, quelle “del cliente ha sempre ragione e promosso” reagiscono in questi casi come potete osservare in modo tale che gli studenti e le loro famiglie percepiscano un clima di diffusa impunità. Questo non fa altro che rinforzare i comportamenti aggressivi e violenti verso gli insegnanti, tanto poi alla fine succede poco o nulla, gli alunni che sparano contro l’insegnante con una pistola ad aria compressa pallini di gomma sono promossi a pieni voti e con un bel nove in condotta e il genitore del ragazzo che ha ferito con un coltello e per poco non mandava all’altro mondo una sua docente, non sente neppure il bisogno di chiederle scusa e fa ricorso contro la bocciatura del figlio appellandosi a cavilli con il suo avvocato.
Sì si è rotto il patto educativo tra scuola e famiglia, ripetono gli psicologi e i pedagogisti, invero siamo di fronte ad una nuova barbarie e più che descrivere il fenomeno o trovarne le cause, operazione pur necessaria, penso che ora dobbiamo trovare urgentemente il deterrente che garantisca, come diceva il buon Beccaria, la certezza della pena.
Libero Tassella
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