È morta Vivienne Westwood, la stilista aveva 81 anni

È morta Vivienne Westwood, la stilista aveva 81 anni

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di Federica Bandirali Paola Pollo

La stilista era malata da tempo. Le sue condizioni erano peggiorate negli ultimi giorni

Vivienne Westwood morta oggi a Londra. Aveva 81 anni. La stilista era malata da tempo ma non ha mai voluto rivelare la sua malattia. Le sue condizioni erano peggiorate negli ultimi giorni ma chi le stata accanto racconta di una donna combattiva sino all’ultimo.

Le sue ultime ore sono gi una leggenda. Ha parlato sino all’ultimo del pianeta e di quello che bisogna fare per salvarlo. Vivienne Westwood se ne andata cosi come ha vissuto, in prima fila e senza limiti. Avrebbe compiuto 82 anni il prossimo 8 aprile. Era nata nel Derbyshire figlia di operai del tessile, Gordon e Dora Swire. Una famiglia delle campagna inglese e lei cresce proprio cos fra pic nic e feste del raccolto. Chi avrebbe mai pensato che quella ragazzina bionda bionda (o rossa rossa) dai grandi occhi celesti e la pelle di porcellana sarebbe diventata la regina del punk e che avrebbe vestito generazioni di giovent ribelli prima con pelle e borchie e poi con corsetti e panier?
Gli abiti come manifesto ribelle ma anche la sua vita che sino all’ultimo ha graffiato e vissuto, parlando e parlando di tutte le ingiustizie che secondo lei andavano cancellate: dall’inquinamento alla pena di morte.

A Londra Vivienne arriva a 17 anni ma lascia presto l’universit perch si annoia: la city la cattura e la stimola a esplorare luoghi e persone. A ventun anni sposa Derek Westwood, ha un figlio ma la citt una tentazione troppo forte. Conosce Malcom McLaren, il musicista che sar da l a poco l’impresario dei Sex Pistols e lei con lui diventer la pi irriverente stilista del Regno Unito. Insieme aprono una boutique, al 430 di King’s Road. Diventer la vetrina della generazione ribelle di una Londra che vive di musica, pelle e catena. Una vetrina che cambier pi nomi (da Let it Rock, Too fast to live, too fast to die a Sex), e sar uno scandalo dopo l’altro, poliziotti sempre in agguato. Come quella volta, nel 1974 quando per una collezione piuttosto hard, fatta di abiti di cuoio e magliette di latex, catene e t-shirt porno intervennero a mettere i sigilli.
Poi vennero i Sex Pistols e le irriverenze contro la regina Elisabetta che nel ‘92 la perdoner conferendole addirittura l’Ordine Britannico. D’altronde la Queen era lei, almeno nei club e nei quartieri pi cool.

E’ che lei, autodidatta e caparbia, nelle etichette proprio non mai riuscita a stare: L’unico motivo per cui faccio moda fare pezzi la parola conformismo, era una delle frasi storiche che amava ripetere a chiunque le si avvicinasse definendola. Cos quando la ribellione si fa establishment, esplora altro. In nome di una disciplina cultura, l’unica da lei seguita, si mette a studiare storia del costume. L’Ottocento l’affascina, ed ecco i corsetti, le parrucche, le gonne di crine, i faux cul. La tradizione, gi. Incredibile.

E in poco tempo, la moda, quella grande e vera la celebra: il Victoria and Albert Museum le dedica addirittura la pi grande mostra allestita per una stilista vivente. E da Londra Vivienne si sposta a Parigi. Ha sempre dormito poco e lavorato tanto, questa signora. L’Atelier, la vita fra l’Inghiletrra e la Francia e poi una cattedra a Vienna. L’anno in cui la regina le fa l’onore di una medaglia (alla cerimonia la stilista ne fa una delle sue e si prende gioco dei fotografi alzando la gonna per fare vedere che non porta la lingerie) in quell’anno incontra anche il futuro marito, Andreas Kronthaler, suo allievo alla scuola di moda di Vienna, 25 anni pi giovane. Dove il problema? E’ amore a prima vista.

Si sposano poco dopo, durante una pausa pranzo a Londra. Lui diventa il suo assistente inseparabile al quale lei lascia la direzione creativa nel 2016, non certo per andare in pensione. Il mondo, raccontava a chiunque andasse a salutarla, ha bisogno di altro. Basta parlare di vestiti, ammoniva a chiunque le si avvicinasse nei back stage degli show curati dal marito. Peccato che non appena gli sguardi o le telecamere guardavano da un’altra parte, lei velocemente sistemava questo o quell’abito. Un’attrazione fatale verso la cosa piu giusta da fare.

29 dicembre 2022 (modifica il 29 dicembre 2022 | 22:34)

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