Votazioni Puglia, niente bipolarismo Alleanze solo a Taranto e Barletta

Le AMMINISTRATIVE Mezzogiorno, 15 maggio 2022 – 09:27 Con la consegna definitiva delle liste parte la corsa al voto per eleggere cinquanta sindaci. Ecco la sfida comune per comune: alle urne si va il 12 giugno di Francesco Strippoli Sono cinquanta i Comuni al voto in Puglia nella tornata del 12 giugno: diciotto di questi con popolazione superiore ai 15mila abitanti e dunque con la possibilità del ballottaggio due settimane più tardi (se nessuno dei candidati sindaci supererà il 50% dei voti al primo turno). Sono due i capoluoghi interessati – Taranto e Barletta – mentre resta difficile la lettura politica delle candidature. Le operazioni di deposito delle liste si sono concluse a mezzogiorno di ieri. Quel che emerge è la frammentazione del quadro politico e la fortissima influenza delle dinamiche locali sulla composizione delle coalizioni. Del resto va annotato che dopo l’irruzione dei 5 Stelle sulla scena pubblica, il tradizionale bipolarismo è andato in soffitta (almeno per il momento) e la politica italiana è da allora sottoposta a pulsioni proporzionalistiche. Sicché riesce difficile mantenere indenne lo schema classico centrodestra-centrosinistra che necessita del cemento di coalizione. Neppure riesce la composizione del cosiddetto «campo largo» proposto dal leader pd Enrico Letta, ossia centrosinistra più M5S. Inoltre va sottolineato che la Puglia sta diventando, sotto la spinta di Michele Emiliano, la patria elettiva dei fenomeni del cosiddetto «civismo». Il risultato: ogni Comune fa storia a sé. I due capoluoghiLo schema bipolare regge, ma solo in parte, nei due capoluoghi: ma solo il centrodestra è unito in entrambe le città, il centrosinistra lo è solo a Taranto (tutti i CANDIDATI). Nel capoluogo ionico i candidati sindaci sono quattro. Il sindaco uscente, Rinaldo Melucci, è sostenuto da una coalizione composta da 11 liste, tra cui Pd, M5S, Europa Verde, Più Centrosinistra. Il primo sfidante è Walter Musillo, già segretario provinciale del Pd e candidato con il centrosinistra alle Regionali 2020. È sostenuto da 10 liste. Tra queste FI, FdI e Prima l’Italia (sigla scelta dalla Lega in molte città italiane). Con loro anche il movimento di Cito, AT6. Gli altri candidati sindaci sono Massimo Battista, operaio dell’ex Ilva in cassa integrazione, e il giornalista Luigi Abbate con «Taranto senza Ilva». Anche a Barletta si sfidano in quattro. Il sindaco uscente, Mino Cannito, eletto 5 anni fa con una coalizione civica e un pezzo di centrosinistra senza insegne, guiderà ora il centrodestra. Curiosità: con lui è candidato anche l’ex sostenitore del Pd che con il suo ricorso fece annullare le procedure congressuali dei dem (lo stato di impasse permane). Il centrosinistra schiera Santa Scommegna, sostenuta da Pd, Psi e civiche collegate a Emiliano. Il terzo candidato è Carmine Doronzo (Sinistra italiana, Iv, Azione) e la quarta è Maria Angela Carone (M5S). Nel BareseIn Provincia di Bari vanno al voto 11 Comuni. Il più popoloso è Molfetta. Qui l’uscente Tommaso Minervini viene sostenuto da una coalizione civica più Azione. Lo sfidano l’ex magistrato Pasquale Drago (centrosinistra con M5S e varie civiche), Pietro Mastropasqua (centrodestra) e Giovanni Infante (Rifondazione comunista). A Bitonto la sfida riguarda l’ex consigliere regionale Domenico Damascelli, sostenuto dal centrodestra e varie civiche. Tra queste anche Con, movimento vicino a Emiliano che per ragioni locali ha disubbidito alle indicazioni baresi e si è schierato a destra). In campo l’avvocato Francesco Paolo Ricci (Pd, SI e Italia in comune) e Maria Bufano (M5S). Un altro ex consigliere regionale corre a Gravina: è Mario Conca (ex grillino uscito dal M5S). Se la vedrà con Giacinto Lagreca (Pd, Con, Azione, civiche), Fedele Lagreca (civiche e Popolari), Saverio Verna (Art.1 e SI). Entrambi i Lagreca sono vicini a Emiliano. A Polignano, travolta da un’inchiesta su presunti appalti illeciti, si sfidano in 5: Enzo Capobianco guida un centrosinistra senza insegne ufficiali; la grillina Maria La Ghezza ha con sé 5 liste e una è guidata dall’imprenditore Modesto Scagliusi (contitolare di Serim, azienda che vorrebbe recuperare, a fini turistici, i trulli del parco di Costa Ripagnola); Vito Carrieri (sinistra), Valeria Pedote (centrodestra senza simboli), Michele Lestingi (civico). A Terlizzi sfida tra Michelangelo De Chirico (centrosinistra), Nino Allegretti (centrodestra), Pietro Ruggiero (civico). A Castellana Grotte corrono in 5, tutti civici: Domi Ciliberti (coalizione senza insegne, con dentro FI e Pd), Vito Rubino, Domenico Quaranta, Cinzia Valerio, Marika Paci. A Santeramo tre candidati: Michela Nocco (centrodestra), Vincenzo Casone (centrosinistra), Michele D’Ambrosio (ex Pd). A Giovinazzo sfida tra Michele Sollecito (civico), Maria Rosaria Pugliese (Pd), Daniele Degennaro (SI). Sotto i 15mila abitanti: Sammichele (Lorenzo Netti e Pasqua Sicoli), Cassano (Davide Del Re e Raffaella Casamassima), Alberobello (Francesco De Carlo, Gianvito Ricci, Margherita Matarrese). 15 maggio 2022 | 09:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-05-15 10:34:00, Con la consegna definitiva delle liste parte la corsa al voto per eleggere cinquanta sindaci. Ecco la sfida comune per comune: alle urne si va il 12 giugno,

Pietro Guerra

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