La discussione sulla riforma del voto in condotta è intensa, con opinioni diverse tra favorevoli e contrari. È importante chiarire che queste modifiche entreranno in vigore dal prossimo anno scolastico, ma prima dovranno completare l’iter parlamentare, iniziato con l’approvazione del disegno di legge dal consiglio dei ministri il 18 settembre.
Le novità approvate
La riforma introduce significative modifiche:
- Valutazione rigorosa: Gli studenti con voto 6 in condotta saranno rimandati a settembre, dovendo presentare un elaborato critico in materia di Cittadinanza. Questo sarà particolarmente rilevante per gli studenti di quinta superiore che affronteranno l’Esame di Stato.
- Crediti scolastici: Solo coloro che otterranno 9 o 10 in condotta avranno diritto al massimo dei crediti scolastici, influenzando il voto finale di Maturità. La novità è che anche nelle scuole medie il voto in condotta inciderà sulla media.
- Gestione delle sospensioni: Per sospensioni fino a due giorni, gli studenti dovranno svolgere attività scolastiche con un elaborato finale sui temi legati ai comportamenti. Per sospensioni più lunghe, si prevedono attività di cittadinanza solidale.
Principali direttive della riforma
- Rivalutazione annuale e Impatto sulle valutazioni: Il voto di condotta sarà riferito all’intero anno scolastico, con particolare attenzione a eventuali atti violenti o aggressivi.
- Ripristino della valutazione del comportamento: Nelle scuole secondarie di I grado, la valutazione del comportamento tornerà ad essere espressa in decimi e influenzerà i crediti per l’ammissione all’Esame di Stato.
- Nuove norme per la bocciatura: La bocciatura per voto 5 in condotta sarà applicata anche per gravi e reiterate violazioni del Regolamento di Istituto, non solo per gravi atti di violenza o reati.
- Approccio innovativo alle sospensioni: La sospensione fino a 2 giorni prevederà attività scolastiche di riflessione e approfondimento, mentre per sospensioni più lunghe si imporranno attività di cittadinanza solidale.
Il provvedimento, come sappiamo, “mira a ripristinare la cultura del rispetto e l’autorevolezza dei docenti, assicurando un ambiente di lavoro sereno per il personale scolastico e un percorso formativo efficace per gli studenti”.
La relazione tecnica evidenzia come la valutazione del comportamento dell’alunna e dell’alunno della scuola primaria è espressa collegialmente dai docenti con un giudizio sintetico riportato nel documento di valutazione.
Per le alunne e gli alunni della scuola secondaria di primo grado, la valutazione del comportamento è espressa in decimi.
Se la valutazione del comportamento risulterà essere inferiore a sei decimi, il consiglio di classe delibera la non ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato conclusivo del percorso di studi.
Nel caso in cui la valutazione del comportamento sia pari a sei decimi, il Consiglio di classe assegnerà un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale da trattare in sede di colloquio dell’esame conclusivo del secondo ciclo.
E ancora: “Nel caso di valutazione del comportamento inferiore a sei decimi, il Consiglio di classe delibera la non ammissione all’esame di Stato conclusivo del percorso di studi“.
Dunque, il 6 in condotta genererà un debito scolastico, nella scuola secondaria di secondo grado in materia di Educazione civica, che dovrà essere recuperato a settembre con una verifica che avrà al centro i valori di cittadinanza. Solo chi prenderà 9 o 10 in condotta avrà diritto al massimo dei crediti che fanno media nel voto finale per la maturità: “Il punteggio più alto nell’ambito della fascia di attribuzione del credito scolastico spettante sulla base della media dei voti riportata nello scrutinio finale può essere attribuito se il voto di comportamento assegnato è pari o superiore a nove decimi“.
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